Italia contro Svezia per la qualificazione e per vendicare il biscotto del 2004
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Italia contro Svezia per la qualificazione e per vendicare il biscotto del 2004

Euro 2016, Conte conferma l'undici che ha battuto il Belgio: "Non siamo un fuoco di paglia". Ibra a rischio eliminazione

Per vendicare il biscottone del 2004, che ci cancellò dall'Europeo con vergogna (non nostra). Per dare un altro segnale alle grandi di Francia e per conquistare in anticipo il pass per gli ottavo di finale. Ci sono almeno tre motivi forti per non sbagliare Italia-Svezia, seconda gara del nostro Europeo dopo il debutto da applausi con il Belgio. Questione di tradizione e di ambizioni: visto il livello espresso fin qui dalle favorite per la vittoria finale, perché non farci un pensierino anche noi?

Guai a distrarsi, insomma. E guai a cadere nella tentazione di mettersi a fare calcoli su dove convenga capitare nel tabellone della seconda fase. Discorso legittimo, ma che Antonio Conte non vuole nemmeno sentir nominare visto che la nostra è una nazionale che vive soprattutto di intensità, entusiasmo e partecipazione e sarebbe un delitto spegnere la fiammella che si è accesa a Lione l'altra notte.

ECCO TUTTE LE COMBINAZIONI CON CUI L'ITALIA PUO' QUALIFICARSI SUBITO

Solo tre volte nella storia avanti in anticipo

Qualificarsi alla seconda fase con una gara d'anticipo è evento rarissimo per la nostra nazionale. Eè accaduto solo tre volte nelle grandi manifestazioni e sempre siamo andati avanti almeno fino alle semifinali: Argentina '78, Italia '90 e l'Europeo del 2000 chiuso con la beffa del Golden Goal. Farcelna avrebbe, insomma, un grande significato dal punto di vista dell'autostima e anche se questo conta il ct quando chiede di non abbassare la tensione.

Per la prima volta giochiamo da favoriti una gara di questa manifestazione. Contro il Belgio potevamo aspettare (e lo abbiamo fatto con maestria visti i risultati), contro la Svezia dovremo fare noi la partita e non potremo lasciarla in mano a Ibra e compagni. E' un test fondamentale per una squadra che ha dimostrato di poter essere molto muscolare e organizzata, ma nella quale non c'è tantissima qualità.

Turn over? No grazie

Per evitare di essere frainteso nella sua volontà di non calare d'attenzione, Conte ha scelto di confermare quasi in blocco la squadra che ha battuto il Belgio. E' vero che gli azzurri sono la squadra che ha corso di più nei primi 90 minuti dell'Europeo, ma il ct non vuole sentir parlare di possibile stanchezza e il turn over sarà riservato alla terza partita contro l'Irlanda, sempre che il discorso qualificazione sia chiuso.

Si riparte, dunque, dal 3-5-2 che ha stupito tutti con De Rossi perno centrale e fulcro del nostro gioco, Giaccherini-Parolo interni di movimento ed incursione e un unico cambio sugli esterni dove Darmian siederà in panchina per lasciare spazio e Florenzi. Niente Italia d'attacco con El Shaarawy opposto a Candreva, ma comunque un uomo in più in grado di fare breccia in una difesa che non è parsa irresistibile.

Il Muro contro Ibra a caccia di record

Davanti ci saranno i soliti Pellè (recuperato) ed Eder e dietro la difesa juventina a caccia di un record. L'Italia non incassa un gol da 185 minuti: sono 3 gare piene e l'ultima volta che una formazione azzurra è arrivata al poker sedeva in panchina un certo Marcello Lippi ed era l'anno di grazia 2006. Buffon, che di questa nazionale è il leader indiscusso, ha citato per la prima volta quella esperienza come termine di paragone ma ad oggi c'è solo la compattezza della retroguardia in comune.

Dall'altra parte ecco Zlatan Ibrahimovic. Il suo esordio contro l'Irlanda è stato deludente: niente gol, niente tiri in porta e la partecipazione indiretta all'autorete che ha salvato gli svedesi dalla sconfitta. Ibra non segna a Buffon dal 2004, quando il suo colpo di tacco o scorpione ci mandò all'inferno gettando le basi per il biscottone con i danesi che anora indigna l'Europa. Conte sa che "Ibra è uno che sposta gli equilibri anche da solo", ma ha provato a non far dimenticare ai suoi anche le altre armi a disposizione di Hamren.

Tolosa e l'entusiasmo degli italiani

A Tolosa la nazionale sarà seguita da circa 9 mila tifosi. Meno di quelli presenti a Lione per il debutto, meno degli svedesi ma c'è anche uno stadio più piccolo da riempire e una distanza maggiore da colmare rispetto all'Italia. L'entusiasmo intorno agli azzurri, però, è palpabile. Mai una gara d'esordio era stata così seguita come quella con il Belgio: 19 milioni circa sui vari canali che hanno mandato in onda la diretta.

Oggi i numeri saranno inferiori perchè si gioca alle 15 e in tanti dovranno organizzarsi al lavoro oppure saranno costretti a rinunciare. Però la fiammella è accesa e Conte non ha nessuna intenzione di spegnerla. Nemmeno per fare due conti e pensare che, forse, contro Ibra ci si potrebbe anche accontentare di un pareggio...

La vigilia dell'Italia a Tolosa

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Giovanni Capuano