Inter: tutti contro Mazzarri in un San Siro vuoto
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Inter: tutti contro Mazzarri in un San Siro vuoto

Allarme pubblico per Thohir: nelle prime 6 partite in casa sono stati già persi 49.579 paganti. E quei pochi presenti "duellano" con il mister

E' come se l'Inter avesse giocato una partita in meno a San Siro, nel suo stadio, dove dovrebbe sentirsi la pressione positiva del proprio pubblico e dove il club avrebbe bisogno di trovare la forza finanziaria per superare il momento difficile. Niente di tutto questo. L'inizio della stagione sta segnando un profondo distacco tra il club nerazzurro e il proprio popolo. I numeri sono disastrosi e il deserto in cui si sono giocate le sfide con Sampdoria (che era la terza forza del campionato) e Verona conferma un allarme lanciato da Panorama.it già alla fine dell'estate. Per vedere i nerazzurri pareggiare contro la squadra di Mandorlini si sono mossi in 27.314, primato negativo dell'anno con crollo evidente rispetto alla stessa partita di un anno fa, quando a San Siro si erano staccati 44.097 biglietti tra paganti e abbonati. Un calo di oltre 16 mila unità (-37%) che non fa altro che confermare la tendenza dell'autunno interista.

Mettendo in fila i numeri delle prime cinque partite casalinghe di questa stagione, e confrontandoli con le stesse sfide di un anno fa, la perdita complessiva è di 49.579 spettatori (196.763 contro 246.342), che percentualmente porta a un preoccupante -20,1%. Solo la gara inaugurale con il Sassuolo è rimasta in linea (34.549 contro i 34.528 dell'anno scorso). Da lì in poi è stato un precipitare: -9.563 contro l'Atalanta (29.535 rispetto a 39.098), -968 contro il Cagliari (36.925 invece di 37.893), -6.736 contro il Napoli (40.383 al posto di 47.119), -15.547 della notturna infrasettimanale con la Sampdoria fino al -16.783 del Verona. Il primato di presenze, confermato anche nella passata stagione con una media di 46.246 è lontanissimo e a rischio: oggi l'Inter si ferma a 32.793 e a fare flop è stata, prima di tutto, la campagna abbonamenti della quale non viene ancora fornito il dato e che non è stata nemmeno chiusa nella speranza di convincere, con formule sconto, qualche pentito della ultima ora.


Lettera aperta ai tifosi dell'Inter


Il problema, ovviamente, è di natura economica perché di questo passo Thohir e i suoi uomini dovranno segnare una pesante minusvalenza rispetto a un anno fa. Stiamo parlando solo di stime, ma se il trend non dovesse essere invertito in fretta, si può ipotizzare una perdita di ricavi da stadio di circa 3-4 milioni rispetto ai 17,5 del bilancio 2013-2014 appena chiuso. Un problema in più per una società che sta cercando di ottimizzare ogni aspetto della proprio strategia finanziaria per tornare in equilibrio e superare il test davanti alla Uefa, che contesta lo sforamento dei parametri del fair play finanziario. Incassare quella cifra in meno dal botteghino, per provare a dare un metro di paragone, significa vanificare buona parte degli sforzi fatti in Europa League, una delle voci che Thohir e soci hanno segnato come punti a favore per l'aumento del fatturato nel breve e medio termine.

Ma perché il pubblico Inter si è disamorato? Non è solo colpa di Mazzarri evidentemente, visto che il calo c'è stato fin dall'inizio. il debutto con il Sassuolo, infatti, aveva fatto già intravedere qualcosa con circa 8 mila presenze in meno rispetto alla prima in casa (contro il Genoa) di un anno fa. I dati della campagna abbonamenti fanno il resto. In estate era stato contestato l'aumento dei prezzi deciso dalla società, ma la crisi è più profonda. Di sicuro oggi San Siro non è un fattore positivo né per la squadra né per il club. Vedere Mazzarri fischiato sempre e comunque (contro la Sampdoria è stato colto in un gesto di stizza all'intervallo) e addirittura "boicottato" a colpi di laser dai suoi stessi tifosi, segna la distanza che lo separa dal mondo Inter. I tifosi hanno scelto il loro capro espiatorio. Quali siano le conseguenze si vedrà a maggio, quando anche gli uomini dei conti in casa nerazzurra tireranno una riga e dovranno per forza correre al riparo.

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Giovanni Capuano