Viaggio nel miracolo Hellas Verona
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Viaggio nel miracolo Hellas Verona

Continua il sogno gialloblu dopo la decima vittoria in campionato. Toni non si ferma più e in città si sogna l'Europa

Il neopromosso Verona di Mandorlini quinto da solo in classifica con 32 punti dopo 18 giornate. Chi lo avrebbe mai detto? Probabilmente neanche gli stessi tifosi dell'Hellas, un pezzo di storia del calcio italiano che in serie A mancava da troppo. Il nuovo progetto del presidente Setti è stato impostato come meglio non si poteva: uomini giusti al posto giusto sotto l'occhio attento di un ds come Sean Sogliano, già nel mirino di tante big. Al suo fianco il team manager ed ex giocatore gialloblu Alessandro Mazzola e una rete di informatori che ha permesso una campagna acquisti mirata e azzeccata. Primo tra tutti il colpo che nessuno si aspettava, Luca Toni. Indicato come la punta mercenaria arrivata per svernare all'ombra dell'Arena l'ex attaccante della Fiorentina si è tolto tanti sassolini dalle scarpe. E' lui il capocannoniere dei gialloblu con 9 reti in 16 partite, perno ideale in una rosa che in estate sul mercato ha sbagliato poco.

Tanti i giocatori arrivati in prestito, da Rubin a Donsah passando per Cirigliano dal River, Donadel, Romulo, Jankovic, Longo e l'latra rivelazione: Juan Iturbe. L'ex esterno del Porto non è una sorpresa per gli esperti di mercato, già da anni il suo nome è accostato a quello delle grande promesse del calcio europeo e la sua conferma in serie A è il preludio ad una carriera in crescendo. La Roma sta già trattando con il Verona che vanta il diritto di riscatto dal Porto per rilevarne il cartellino nella prossima stagione, il suo contratto scade a giugno 2016 e la valutazione non scende sotto i 10 milioni di euro. "Ha fatto vedere grandi cose, è molto determinato, lo si nota anche durante gli allenamenti, si mette al servizio della squadra, ed è bravo a seguire le indicazioni dell'allenatore. Il suo agente e io abbiamo parlato molto in estate. Il Porto lo aveva prestato al River Plate, poi è ritornato, in Portogallo era chiuso, voleva giocare, gli abbiamo dato questa possibilità. Attorno a Iturbe da inizio carriera c'era grande interesse, in Argentina e fra gli addetti ai lavori" ha spiegato Sogliano. 

L'altro gioiello del Verona è invece Jorginho, italo-brasiliano e centrocampista centrale che ha sorpreso tutti. Arrivato in Italia nel 2010 è stato mandato in prestito Sambonifacese e un anno dopo è giunto a Verona senza più perdere il posto da titolare. Classe 1991 nell'ottobre 2012 è anche nel giro delle selezioni azzurre grazie al passaporto italiano ottenuto per le origini dei suoi nonni paterni provenienti da Lusiana, nel vicentino. Il suo valore di mercato è schizzato alle stelle superando i 7 milioni di euro e diverse squadre di serie A, Fiorentina in primis, lo tengono d'occhio.

Il Verona di Mandorlini ha una media d'età di 27,3 anni e il valore complessivo della sua rosa si aggira attualmente intorno ai 50,1 milioni di euro (considerando però anche i giocatori in prestito di cui gli scaligeri non detengono la proprietà). Il monte ingaggi è invece uno dei più bassi della serie A con 22,6 milioni di euro, superiore solamente a Catania, Sassuolo, Udinese, Chievo, Cagliari e Livorno. Tributo alla gavetta vera, come confermato dalle parole di uno dei principali artefici del successo, il ds Sean Sogliano: "Chi fa la gavetta ha qualcosa in più. Ora non facciamo i finti umili, siamo consapevoli di ciò che il Verona sta facendo, ma anche consapevoli di ciò che ci aspetta da ora in poi. Andrea Mandorlini in questi anni ha dimostrato il suo valore e ora continua con il lavoro quotidiano e con i risultati che sta raggiungendo a dimostrare che chi è bravo alla fine arriva".

Ed è proprio l'allenatore di Ravenna il primo a gongolare dopo il miracolo di questo girone d'andata. Dopo la promozione nella scorsa stagione in estate la sua panchina era stata a lungo a rischio. Era subentrato nel 2010 a Giuseppe Giannini arrivando quinto nella sua prima stagione di Lega Pro, centrando i playoff e riportando il Verona in serie B dopo quattro anni e al primo tentativo. Primo allenatore nella storia del club a raccogliere due promozioni è riuscito a togliersi la nomea di tecnico che non sa vincere già nel 2009/2010 con l'esperienza al Cluj dove ha centrato il triplete scudetto, coppa di Romania e Supercoppa. Ultimo valore aggiunto del sogno Verona sono i suoi tifosi: solo nelle due stagioni a cavallo dello storico scudetto del 1985 sono state registrare più tessere vendute. 16,129 presenze fisse al Bentegodi, un alleato in più verso una salvezza che quanto prima potrebbe trasformarsi in una rincorsa all'Europa. 

Le statistiche del Verona dopo 18 partite

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Matteo Politanò