Il punto del campionato, tra guerre televisive, il sogno del Napoli e Icardi muto
tratto da Twitter
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Il punto del campionato, tra guerre televisive, il sogno del Napoli e Icardi muto

Il dibattito sul gol di Tevez incendia Milan e Juventus. La Roma salvata dai giovani spera ancora, mentre sotto la Lanterna...

Passerà alla storia come la domenica in cui la serie A finì dietro la lavagna. Di scuola, per imparare proiezioni e prospettiva, oppure la lavagna elettronica che è di casa nelle regie televisive e disegna quelle maledette linee alle quali ci aggrappiamo ad ogni fuorigioco. Vero o solo presunto. Una guerra in nome della geometria è un inedito anche il nostro calcio scassato. Che l'abbia dichiarata un uomo che della tv (oltre che del Milan) ha fatto la sua ragione di vita sorprende. La durezza della risposta della Juve, oltre che il tono della polemica, racconta bene quale sia la vera posta in palio: non la posizione di Tevez, peraltro ininfluente nell'ambito di una partita vinta meritatamente dalla Juventus, quando gli equilibri nei palazzi che contano del calcio italiano. Da oggi, sembra incredibile, anche nelle sale regia dei nostri stadi. Può sembrare paradossale, ma è così. Abituiamoci.

La guerra di Adriano e il ruolo delle tv

Come funzionino le regie televisive è stato ampiamente spiegato in queste ore e rende apparentemente pretestuosa la polemica di Galliani e del Milan (leggi articolo sotto). Più interessante allora ragionare intorno al ruolo di Infront, advisor e (per alcuni) padrone della serie A e di tre quarti calcio italiano. Diciamo che della risposta della Juve al Milan la parte più interessante riguarda proprio questo aspetto e vanno pesate le parole oltre che i contenuti. "Pare ignorare (Galliani ndr) che tale schiera di registi indipendenti - richiesta dal Milan nel suo attacco - sarebbe verosimilmente formata, se non addirittura fornita, dall'advisr/procacciatore/produttore già menzionato che si troverebbe nella sigolare posizione di scrivere le regole, eseguirle e anche trarne profitti". La partita in gioco è chiara. Detto fuori dai denti, è dai tempi pre-Calciopoli che non si assiste a un simile scontro.

Lo scontro Galliani-Juve e come si producono le immagini di una partita di serie A


Il povero Diavolo e la Juve pronta per l'Europa

Della serata di Torino, righe 'taroccate' a parte, resta anche la sensazione che il Milan sia uscito migliorato dal mercato di gennaio, ma che rimanga distante anni luce dalla Juventus. Il confronto tecnico tra Pirlo-Pogba-Vidal-Marchisio e il terzetto Poli-Essien-Muntari è impietoso e non colmabile in tempi ragionevoli. A metà settembre, battuto a San Siro dai campioni d'Italia, Inzaghi si era detto convinto che "crescendo ci si potrà avvicinare a squadre come Roma e Juventus che hanno qualcosina in più". Un girone dopo, il qualcosina sono 25 punti. Un abisso. Inzaghi ha fatto 13 punti nelle ultime 13, Allegri sta planando sereno verso il ritorno della Champions: ha lanciato Morata che pare aver riscritto le gerarchie dell'attacco bianconero.

La meglio gioventù della Roma

Daniele Verde, classe 1996, solo 25 minuti in campo prima di Cagliari-Roma decisa con due assist per Ljajic e Paredes (altro ragazzino). L'immagine della resistenza giallorossa è lui, che ha firmato la terza vittoria nelle ultime 9 partite della squadra di Garcia. Formalmente il campionato è ancora aperto, almeno fino al 2 marzo giorno di Juventus-Roma. Se accade va dato merito ai ragazzini che hanno supplito alle tante assenze di questo periodo. Recuperato Totti febbricitante, ne mancavano altri undici. Praticamente una squadra intera: Lobont in porta, Florenzi-Manolas-Castan-Balzaretti in difesa, Strootman-De Rossi mediani e davanti Gervinho-Iturbe-Ibarbo e Doumbia. Siamo sinceri: non potrebbe vincere lo scudetto questa formazione? 

Bivio-Napoli: può sognare lo scudetto?

Magari può sembrare un paradosso, ma la domanda sulle prospettive del Napoli è lecita. Con 6 vittorie nelle ultime 7 partite giocate (più i due turni di Coppa Italia superati contro Udinese e Inter), i partenopei sono la squadra più in forma del momento. Non è solo merito dei gol di Higuain (6 nelle ultime 8), ma di sicuro il Pipita aiuta e anche Gabbiadini, l'acquisto più costoso in soldi cash del mese di gennaio, è un fattore importante. Quello all'Udinese è stato il secondo gol decisivo in 255 minuti giocati con la maglia del Napoli. Il calendario è sulla carta abbordabile fino alla sfida del 4 aprile contro la Roma. Quanto varrà quella partita? sarà un confronto diretto solo per il secondo e terzo posto o, magari, un'affascinante sfida con vista sul tricolore?

Borsino Champions League a quota 72 punti: resta una corsa a quattro

Lo scatto del Napoli sta restringendo la corsa al preliminare di Champions League a una volata ristretta. Tre, al massimo quattro squadre possono ancora seriamente sognare di agganciare il terzo posto che vale una piccola fortuna e che dopo la 22° giornata si è alzato come proiezione fino a 72,5 punti. Un balzo incredibil, considerato che meno di un mese fa era fermo a 65,4. Merito dei partenopei e, a questo punto, di Sampdoria, Fiorentina e Lazio che sono le uniche ad aver bisogno di media 'normali' per pensare di agganciare quota 70 e dintorni. Un anno fa di questi tempi era tutto praticamente deciso in testa. Oggi il Napoli si è rimesso in media (42 punti contro gli allora 44) e addirittura può sognare l'aggancio alla Roma. Le milanesi? Viaggiano a 1,31 punti di media e per arrivare a 72 dovrebbero percorrere le ultime 16 tappe a 2,68: 13 vittorie e 2/3 pareggi. Fantascienza.

Icardi e Guarin, la rivincita degli indisciplinati

A proposito dell'Inter, si segnala la fiducia di Mancini che ha detto - per l'ennesima volta - che la squadra è guarita dai suoi mali. Contro il Palermo ha cambiato modulo passando al 4-3-3, ha tremato dietro per la solita serie di amnesie e ha goduto della rivincita di Guarin e Icardi. Sarà una combinazione, ma si tratta dei due giocatori protagonisti del siparietto sotto la curva degli ultras a Reggio Emilia. Icardi, come impone la parte del bad boy, non ha esultato malgrado la doppietta e alla fine se n'è andato senza passare a salutare la curva. Mancini l'ha ripreso ("Bisogna esultare") e per una volta si è fermato lì: nessun accenno alla presunta incapacità della punta di partecipare alla manovra o cose simili. Maurito è arrivato a quota 18 gol stagionali. E' dai tempi di Roberto Carlos che non si vedeva un giocatore così tatticamente indisciplinato a San Siro. Come poi sia finita tra Hodgson e il brasiliano è scritto nei libri di storia...

La Samp sgonfia di Eto'o (e non solo)

Da quando Eto'o ha messo piede sul pianeta Sampdoria la luce sembra essersi spenta: 2 punti nelle ultime 3 partite e zona Champions sensibilmente più lontana. Nulla di imprevedibile ascoltando le parole di Mihajlovic, che dopo l'arrabbiatura sembra essere passato alla fase della rassegnazione. I blucerchiati sono usciti indeboliti dal mercato (non solo per la scommessa sul camerunense) e gli obiettivi si sono ridimensionati. "Non siamo in lotta per il terzo posto, recuperiamo gli infortunati e tra 2-3 mesi vediamo dove siamo" ha detto Sinisa. Peccato perché non sarebbe stato male lasciarlo correre senza cavallo azzoppato. A proposito, mentre Gabbiadini faceva le fortune del Napoli, Eto'o attendeva seduto in panchina per 70 minuti prima di sostituire Palombo Angelo. Non è pronto e si vede ad occhio nudo. Mihajlovic lo aveva capito subito ma non è stato ascoltato.

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Giovanni Capuano