"la Pallonata" - La casetta in Canada di Giovinco e l'addio al calcio giocato
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"la Pallonata" - La casetta in Canada di Giovinco e l'addio al calcio giocato

L'attaccante della Juventus ha scelto l'esilio dorato a Torino a soli 27 anni. Con tanti saluti a Conte che lo aveva coinvolto nel nuovo ciclo azzurro

Non vogliamo essere ipocriti e quindi non staremo a dire che noi, al posto suo, avremmo rinunciato alla montagna di soldi promessi per tentare il rilancio di carriera in Italia. Quasi 35 milioni di euro netti in 4 anni renderanno Giovinco il calciatore italiano più pagato nel mondo. Abbastanza per costruirsi la mitica casetta in Canadà (rigorosamente con l'accento sulla a) e garantire a se stesso e alla sua famiglia una dignitosa vecchiaia, nel caso i circa 6 inacassati dalla Juve in queste stagioni potessero non essere sufficienti. Dunque bravo Giovinco e bravo, soprattutto, il suo procuratore che insieme al jolly ha pescato tutto il mazzo dimostrando come il mercato globale non sia poi così una fregatura per i giocatori anche in tempo di crisi.

Quello, però, che non possiamo non sottolineare è che confinarsi a Toronto alla giovane età di 27 anni rappresenta per Giovinco e per il calcio italiano una sconfitta. The 'Atomic Ant', come magari lo chiameranno i canadesi, magari ci ripenserà un giorno guardandosi indietro e scoprendo di non aver percorso appieno la sua parabola agonistica: giovane promessa, talento su cui investire, fantasista difficile da completare e, infine, pensionato precoce da rottamare. Un problema suo e un po' anche del calcio italiano. Qualche tempo fa Antonio Conte aveva spiegato di avere non più di 35 giocatori azzurrabili su cui costruire il nuovo ciclo dell'Italia e tra questi c'era anche Giovinco, chiamato a sé anche lo scorso ottobre. Ora ne restano 34 e per un pugno di dollari. Peccato. Davvero...

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Giovanni Capuano