Germania campione del Mondo! Piange Messi
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Germania campione del Mondo! Piange Messi

Decide Goetze ai supplementari: prima europea a vincere in Sud America. Argentina sconfitta tra i rimpianti e prestazione impalpabile di Leo - Una vittoria meritata  - Le pagelle della partita  - La vendetta dei brasiliani - Video: incidenti a Buenos Aires

Come a Johannesburg nel 2010, in fondo a una partita equilibrata e dura, molto maschia e a tratti vibrante. Allora era stata la Spagna a piegare l'Olanda, questa volta è la Germania a gioire e ad alzare la coppa del Mondo. Decide un gol di Goetze al minuto 113, quando le due squadre sono ormai stremate dalla fatica e si scambiano colpi al limite (a anche oltre) del regolamento. Segna Goetze e fa piangere il popolo argentino che ha accompagnato con fede Messi e compagni, sperando a lungo di poter coronare il sogno di conquistare il titolo al Maracanà. Un dramma di migliaia, anzi milioni, di persone e di un giocatore in particolare. Il treno della leggenda per Leo Messi è passato e non tornerà più. Maradona resta là, inarrivabile con il suo titolo vinto quasi da solo nel caldo di Città del Messico, mentre a Leo non restano che pochi sprazzi buttati lì sul prato del Maracanà senza riuscire a lasciare il segno.

Vince la Germania e il verdetto va accettato, perché lungo tutto il corso del torneo la squadra di Loew è parsa la più solida e organizzata. Vince nella notte in cui esprime il calcio peggiore, soffrendo a lungo la garra e le ripartenze dell'Albiceleste che non dimenticherà mai le occasioni avute per propria la partita prima della dolorosa sentenza di Goetze. Messi ha fallito, Higuain ha avuto sul piede il pallone da non sbagliare (e lo ha sbagliato) e Palacio lo ha imitato. E' il primo titolo per la Germania unificata dopo i tre Mondiali vinti dalla Germania Ovest, dato puramente statistico e che serve solo a spiegare come non sia stato semplice per i Panzer costruire il gruppo giusto. Un lavoro iniziato dieci anni fa e che tra il Mondiale 2010 (semifinale) e l'Europeo 2012 (k.o. contro gli azzurri) ha vissuto tappe di una crescita costante e proficua. Questo era il momento di coronare tutto e la rete di Goetze ha dato senso e compimento.

La Germania non vinceva da Italia '90, anche allora contro l'Argentina. Ha rotto un tabù ed è la prima europa ad aver mai conquistato il Mondiale in Sud America. Può aver aperto un ciclo e di sicuro ha avuto giovamento dall'avvento di Guardiola al Bayern Monaco; c'è molto di suo nel tiki-taken che i tedeschi hanno messo in mostra nel torneo iridato, nel bene e nel male. L'Argentina esce a testa alta e con onore. Certo, Messi, dopo averla illusa con le 4 reti nel girone eliminatorio, è praticamente scomparso lasciando a Mascherano il ruolo di leader. Ha terminato la finale con sguardo spaesato e impaurito. Maradona era un'altra cosa. Davvero.

PRIMO TEMPO ARGENTINO - Parte contratta la Germania, nemmeno lontana parente di quella che ha schiantato il Brasile. Tedeschi lenti, imprecisi, quasi anestetizzati. Loew li ha schierati con il 4-3-3 dovendo inserire all'ultimo istante Kramer al posto dello sfortunatissimo Khedira, ma la mossa non sembra metabolizzata e così i primi 20' si risolvono in un copione abbastanza costante: possesso palla Germania, pressing, recupero palla e ripartenza argentina. Proprio quello che Sabella voleva; un piano tattico perfetto e più incisivo rispetto allo sterile 0-0 della semifinale contro l'Olanda. Si vede Messi, che crea almeno tre occasioni pericolose nel cuore dell'area di Neuer, e si vede soprattutto Lavezzi, che corre per due, mette in difficoltà il lento Howedes e deposita sui piedi di Higuain anche la palla del vantaggio, annullato per fuorigioco dall'ottimo Stefani. E' la mezz'ora esatta e il Pipita si era visto sfilare davanti il treno della gloria poco prima (21') su sciagurato retropassaggio di testa di Kroos: controllo solitario al limite dell'area di rigore e destro strozzato fuori. Incredibile e simile al pallone sbagliato dallo stesso Higuain a Dortmund nella gara costata la Champions League al Napoli. Brutto segnale.

Nel momento della maggiore difficoltà, con Schweinsteinger e Howedes costretti alle maniere forti per contenere Lavezzi e Zabaleta (e Howedes rischia il rosso diretto, graziato da Rizzoli), la Germania perde anche Kramer, travolto da Godin e stordito. Entra Schurrle e il 4-2-3-1 offensivo che Loew ridisegna cambia gli equilibri della gara. Il finale di tempo è tedesco. Fuga di Klose e conclusione di Schurrle parata da Romero (37' anche se con fuorigioco di posizione di Ozil), sinistro di Kroos dal limite (43') e, soprattutto, la testata di Howedes sugli sviluppi di un calcio d'angolo in tempo di recupero: la palla si stampa sul palo a Romero battuto. Si va negli spogliatoi con la sensazione che il peggio sia alle spalle della nazionale di Loew e che l'Argentina non sia stata capace di sfruttare il momento giusto.

SECONDO TEMPO EQUILIBRATO - Sabella lancia Aguero e tolgie Lavezzi. Messi ha subito sul sinistro la palla della storia, ma il suo diagonale è fuori di un soffio con Neuer fermo a guardare. E' il segnale di una serata pessima per la Pulce, che si tocca una coscia sembra in non perfette condizioni ma non molla e a sprazzi si accende: suo un sinistro sul fondo (75') e un assist dopo slalom sublime che i compagni non riescono a intercettare. La gara, però, è equilibrata e più bloccata rispetto al primo tempo. La Germania trova difficoltà sui movimenti di Aguero, l'Argentina lascia qualche spazio al centro della sua difesa che Schurrle (70') e Kroos (piattone fuori all'82') non sfruttano. C'è anche qualche colpo di troppo e Rizzoli deve estrarre due gialli in meno di un minuto per raffreddore gli ardori di Mascherano e Aguero. Col passare dei minuti, però, subentra anche la fatica e sia Loew che Sabella ricorrono alle proprie panchine per evitare di chiudere sulle ginocchia. Palacio e Gago prendono il posto di Higuain e Perez, stremato, mentre Gotze sostituisce Klose, che chiude con 16 gol e il primato nelle reti mondiali. Esce tra gli applausi del Maracanà, coronamento perfetto di una carriera strepitosa. La paura di perdere, però, diventa il tratto dominante e si va all'inevitabile supplementare.

TEMPI SUPPLEMENTARI - Partenza sparata della Germania, che scatta dai blocchi come fosse una finale dei 100 metri. Schurrle scalda i guanti di Romero dopo 30 secondi e i tedeschi si riversano nell'aria argentina, anche se rischiano sulla ripartenza, salvati da una chiusura di Boateng. Strano approccio, visto che dopo altri 60 secondi è Aguero a trovarsi nella condizione di battere a rete: la palla sfila alla sinistra di Neuer. Non è finita, perché tocca a Palacio (97') avere la palla giusta su assist di Rojo: controllo di petto e pallonetto sull'uscita di Neuer, palla sul fondo. Qualche istante di recupero e al 113' arriva la zampata di Goetze, talento discusso, rapido ad approfittare di una volata a sinistra di Schurrle che spiazza per la prima volta la difesa argentina.

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Giovanni Capuano