Euro 2016 tra Rai e Sky: la nazionale piace in tv (anche se perde ascolti)
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Euro 2016 tra Rai e Sky: la nazionale piace in tv (anche se perde ascolti)

Copertura totale per la manifestazione francese (costata 100 milioni di euro), ma i dati delle qualificazione sono allarmanti

L'Europeo di Francia godrà in Italia della massima copertura televisiva possibile. Merito dell'offerta combinata di Rai e Sky Sport che si sono aggiudicate i diritti della competizione in programma dal 10 giugno al 10 luglio: 100 milioni di euro con 75 messi dalla tv di Stato e 25 dal broadcaster satellitare. Gli appassionati italiani si dovranno dividere: su Sku Sport l'offerta completa delle 51 partite in programma, mentre la Rai si deve accontentare di 27 gare in chiaro potendo, però, trasmettere le migliori nei gironi, tutte quelle dell'Italia, la metà degli ottavi di finale e tutto il programma dai quarti in poi.

Il calcio in tv, insomma, tira sempre anche se i dati d'ascolto degli ultimi mesi fanno suonare un piccolo campanello d'allarme. L'Italia di Conte non ha 'bucato' il video e le 10 partite del girone di qualificazione a Euro 2016 hanno fatto registrare complessivamente un'audience media inferiore a quelle per il Mondiale del 2014: 7,6 milioni contro 7,9.

Gli ascolti dell'Italia nel girone per Euro 2016

Dalla vittoria in Norvegia del settembre 2014 al successo sempre sui norvegesi nell'ottobre 2015 gli azzurri hanno richiamato davanti alla tv 76.086.850 di telespettatori con un'audience media di 7,608 milioni e uno share del 30,83%. La gara più vista è stata Italia-Croazia disputata a San Siro il 16 novembre 2014 (quella dei fumogeni lanciati in campo dagli ultras croati) con 10.064.916, ma il dato più interessante e preoccupante è un altro.

I quattro dati più alti della serie sono le prime quattro partite: Norvegia-Italia (9.504.427), Italia-Azerbaigian (7.809.341), Malta-Italia (8.069.166) e poi proprio Italia-Croazia con il suo record da 10 milioni. Da lì fino al termine del girone c'è stata una discesa costante, dai 7,5 milioni della trasferta in Bulgaria ai 5,4 milioni di Azerbaigian-Italia con picco di ripresa per l'ultima sfida contro la Norvegia (7.487.000).

Quasi un segnale di disaffezione progressiva, malgrado la classifica fosse ancora in bilico e l'Italia sia stata impegnata in una lunga volata per conquistare il primo posto nel girone. L'Europeo invertirà il trend, ma il segnale è stato raccolto e analizzato anche da chi deve monetizzare il fascino azzurro in televisione.

L'impatto di un grande torneo sugli ascolti

Mondiali ed Europei rappresentano un'occasione di grandi ascolti per le tv e questo spiega la corsa ai diritti, malgrado il calo registrato negli ultimi mesi. Un esempio? I primi quattro eventi più visti in tv nell'anno solare 2014 sono state partite del Mondiale in Brasile, che pure scontavano gli orari scomodi di un altro continente: Italia-Uruguay (16.040.215 con uno share del 67,9%) seguito da Italia-Costarica, Germania-Argentina finale del torneo e Italia-Inghilterra. Solo dopo si è classificata la serata conclusiva del Festival di Sanremo.

L'attesa, dunque, è per un 2016 che televisivamente renda più del 2015. Il benchmark di riferimento sono i 9,1 milioni di ascolto medio delle partite del Mondiale di Brasile 2014 con uno share del 38%.

Il precedente dell'Europeo 2012

L'obiettivo, però, è ripetere l'exploit dell'Europeo 2012 quando, anche per merito della corsa della nazionale di Prandelli, gli ascolti tv si impennarono fino a quote mundial. Il record fu toccato per la semifinale vittoriosa contro la Germania a Varsavia con 20.000.931 telespettatori medi e uno share del 68,4%. Più anche della finale contro la Spagna (18.910.071), penalizzata dalla disfatta degli azzurri contro Torres e compagni.

Ma tutta la manifestazione era stata un successo, con quattro gare oltre il muro dei 17 milioni (anche le sfide contro Eire e Inghilterra) e un'audience media di 16,5 milioni. Numeri che giustificano l'investimento sui diritti da parte di Rai e Sky e la scommessa sulle notti azzurre. Poi dovrà essere la nazionale di Conte a fare il resto...

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Giovanni Capuano