Europa League, poker difficile tra errori e rimpianti
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Europa League, poker difficile tra errori e rimpianti

Inter e Torino, errori mortali contro Wolfsburg e Zenit San Pietroburgo. Il pareggio (gradito) della Roma a Firenze e Higuain che trascina il Napoli

Tra una settimana sapremo se saranno più i rimpianti o i ricordi belli. Difficile fare il poker, che trasformerebbe l'Europa League in un'appendice della Coppa Italia, però siamo ancora in corsa. Il bilancio dell'andata degli ottavi di finale recita una sola vittoria (Napoli), il pareggio nel derby tra Fiorentina e Roma e due sconfitte che fanno male. Non tanto perché totalmente impreviste, considerato che Zenit e Wolfsburg erano il peggio che le nostre potevano pescare al sorteggio, quanto per il modo in cui sono maturate. Il tratto comune della serata europea è, infatti, che le italiane hanno sperperato in lungo e in largo. Tutte, nessuna esclusa, a partire dalla Roma che ha sbagliato un rigore prima di agguantare un pari preziosissimo. E' per questo che tra una settimana potremmo essere di fronte a una montagna di rimpianti ripensando ai primi 90 minuti dei doppi confronti. Davvero il Wolfsburg è così superiore all'Inter? Quanto peserà il gol concesso dal Napoli dopo una manciata di secondi? Il Toro in undici sarebbe rimasto in partita fino al termine?

Neto sindaco di Roma e il pareggio che piace a Garcia

Il derby di Firenze ha regalato un verdetto chiaro: la Roma ha strappato il pareggio che voleva (questa volta benedetto da Garcia), segnando il gol che in Europa vale doppio. La Fiorentina si può consolare con le poderose spallate che per un'ora hanno scosso dalle fondamenta il fortino giallorosso, però ha mancato il colpo del k.o. quando poteva metterlo a segno. Non si può dire che l'1-1 sia una fotografia bugiarda di quanto si è visto al Franchi. In fondo la Roma, con in testa l'impreciso Ljajic, ha avuto una discreta dose di occasione da rete compreso un rigore che il solito Neto ha respinto. Il portiere ha ormai zittito tutti i critici: se ne andrà a fine stagione, ma lo farà a testa alta. Garcia non ha risolto tutti i suoi problemi e gli infortuni che hanno colpito i suoi titolari confermano anche una condizione fisica preoccupante. Irriconoscibile De Rossi e non solo per l'errore che ha spianato la strada al vantaggio di Ilicic. In ogni caso ora la Roma è favorita, anche se il precedente della Coppa Italia (0-2 all'Olimpico il 3 febbraio) lascia aperta ogni soluzione.

Inter tradita da Carrizo e... Mancini

Un giorno, forse, Roberto Mancini ripenserà a mente fredda alla trasferta a Wolfsburg e si chiederà perchè mai ha scelto di mancare in porta la riserva (Carrizo) tenendo accanto a sè in panchina il titolare (Handanovic). Di sicuro si mangerà il cappello e con lui tutta l'Inter perché il 3-1 in terra tedesca è pesantissimo da recuperare ma, soprattutto, è frutto di errori ed omissioni incredibili a questo livello. L'Europa League vale molto per il club, non solo per i tifosi, e anche questo andrà considerato ragionando a mente fredda su una notte iniziata in maniera trionfale con il blitz di Palacio e finita malissimo. Carrizo (due errori grossolani), Palacio (un gol incredibilmente sprecato sull'1-1) e lo stesso Mancini vanno dietro la lavagna; il tecnico non solo per la scelta del portiere, ma anche per il cambio Vidic-Hernanes che ha snaturato la squadra quando pareva sufficientemente in controllo. Il Wolfsburg si è confermato forte, però l'Inter poteva uscire meglio dai primi 90 minuti. Ora ne serviranno altrettanti assolutamente perfetti, partendo dalla fase difensiva che non dovrà più regalare nulla. Da quando il Mancio è tornato sulla panchina nerazzurra solo 6 volte su 22 la porta è rimasta inviolata. Brutta statistica da ribaltare contro Dost e De Bruyne.

Napoli sulle spalle del Pipita

Dire che il Napoli è una grande squadra quando Higuain segna è riduttivo, però non c'è dubbio che il Pipita faccia la differenza tra la normalità e la versione deluxe della squadra di Benitez. Anche i partenopei hanno regalato qualcosa, concedendo un gol dopo pochi secondi agli onesti russi della Dinamo Mosca. Poi Higuain ha messo dentro una tripletta (la terza da quando è a Napoli) ed è salito in cattedra. Per spiegare il suo impatto sul Napoli sono sufficienti i numeri: 23 gol in 40 partite stagionali. Strepitoso. Si è visto anche un ottimo Mertens ed è una buona notizia in vista della volata europa, sempre che sotto il Vesuvio interessi a qualcuno. Il San Paolo si è presentato con vuoti poco giustificati dalla storia recente del club che non è fatta di successi internazionali a ripetizione. E' possibile snobbare un'Europa League che si può vincere quando dieci anni fa (stagione 2004-2005) si mancava la promozione dalla C1 alla B?

Toro, serve un'impresa modello Bilbao

Già il fatto che a San Pietroburgo il Torino abbia incassato la seconda sconfitta stagionale in Europa League su 13 partite, dice tutto dell'ottimo cammino dei granata. Lo Zenit era un avversario di altissimo livello e l'andata lo ha confermato. Il 2-0 è un'ipoteca forte sulla qualificazione ed è un peccato che la squadra di Ventura si sia complicata la vita da sola. Prima dell'espulsione di Benassi (28' primo tempo) la gara era filata via senza grossi scossoni; poi è stato tutto diverso e il doppio fallo del centrocampista italiano era assolutamente evitabile. Arrivati sulla soglia dell'elite europea anche i dettagli fanno la differenza: non aver segnato e aver concesso un'ora con l'uomo in più rischiano di essere un errore mortale per il Toro. Non avessimo vissuto l'incredibile serata di Bilbao diremmo che non ci sono speranze, ma siccome al San Mames è stata scritta la storia nulla è impossibile tra una settimana...

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Giovanni Capuano