L'Albania agli Europei 2016: un miracolo con un eroe italiano, mister De Biasi
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L'Albania agli Europei 2016: un miracolo con un eroe italiano, mister De Biasi

La Nazionale delle Aquile accede per la prima volta alla fase finale: un'impresa costruita negli anni dall'ex-allenatore di Modena, Udinese e Torino

L'Albania ce l'ha fatta. Con la vittoria per 3-0 sul campo dell'Armenia la nazionale allenata dall'italiano Gianni De Biasi accede per la prima volta nella sua storia alla fase finale di un Europeo di calcio. Miracolo in tre anni, tanti ne sono passati dalle prime conferenze stampa dell'ex allenatore di Modena, Udinese e Torino come ct delle Aquile.

Lo avevo detto, quando sono arrivato non c'erano giocatori ma ero certo di poter far bene. Dissi che se mi avessero dato retta avremmo potuto ottenere risultati importanti, alcuni hanno riso...

Invece De Biasi ha ragginto quota 14 punti in 8 partite, abbastanza per scatenare la festa in tutto il paese con cortei e caroselli che sono proseguiti per tutta la notte tra cori e bandiere. Un momento storico per lo sport albanese e per un popolo che ha seguito con amore e passione la propria nazionale, "sospingendola alla vittoria", come dichiarato da più di un calciatore e dallo stesso allenatore dopo il fischio finale con l'Armenia.

L'allenatore veneto è stato capace di valorizzare la rosa albanese più forte di sempre, massima espressione di una scuola calcio che è cresciuta esponenzialmente negli ultimi dieci anni. La spina dorsale della nazionale è solida e costruita su professionisti di livello del calcio europeo, mai così tanti protagonisti tra serie A, Ligue 1 e campionato svizzero (nel solo Basilea i nazionali sono tre). Al fischio finale della decisiva partita con gli armeni è esplosa la festa per le vie di Tirana e i cori si sono alzati per rendere omaggio ai giocatori più amati, a partire dal capitano Lorik Cana, ex laziale ora al Nantes, fino alla punta Cikalleshi, il laziale Berisha e il numero 9 del Pescara Memushaj.

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Il successo di Gianni De Biasi nasce proprio da un'inversione di tendenza dei giocatori nei confronti della nazionale, una maglia che negli anni scorsi ha visto disertare tanti nomi a favore di altri passaporti:  Adnan Januzaj, Xherdan Shaqiri, Granit Xhaka e Valon Behrami sono solo alcuni tra i professionisti che hanno preferito giocare nelle loro nuove patrie piuttosto che per la terra d'origine, per lo più kosovari che hanno scelto la Svizzera. La qualificazione all'Europeo 2016 non è stata facile, un percorso minato anche dalle tensioni nella partita con la Serbia (per approfondire clicca qui), eliminata a sorpresa ed estromessa dall'accesso come la Danimarca, altra avversaria ben più blasonata degli albanesi che dovrà ora giocarsi agli spareggi la qualificazione. Per l'Albania la qualificazione è già una vittoria ma attenzione a sottovalutare la squadra di De Biasi, potrebbe essere un outsider anche nella fase finale: è proprio quando non hai niente da perdere che sei padrone di tutto.

Trionfo Albania: le foto della prima qualificazione agli Europei di calcio

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Bandiere albanesi a Tirana

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Matteo Politanò