Dal gemellaggio agli scontri: la vera storia dell'odio tra veronesi e interisti
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Dal gemellaggio agli scontri: la vera storia dell'odio tra veronesi e interisti

Negli anni '80 si legano grazie all'estrema destra, nel '91 guardano le partite insieme. La rottura arriva nel 2001, ieri duri scontri in Coppa Italia

"No comodi, no gita. In cinquemila contro Milano". Da tempo nella curva sud dell'Hellas girava questo volantino. In occasione del match di coppa Italia contro il Milan i veronesi a San Siro sono però 8000. Mantengono la promessa fatta in occasione degli ultimi scontri con i nerazzurri, dieci anni prima, l'ultima del Verona in serie A. Ieri nel percorso che porta allo stadio un gruppo di 400 ultras si stacca all'altezza di piazzale Lotto e inizia a scagliare sassi contro la polizia. Gli scontri proseguono dentro lo stadio e l'arbitro Rocchi è anche costretto a sospendere la gara al 15' per il fumo dei lacrimogeni lanciato dalla polizia. Alle 20,55 circa gli interisti hanno infatti provato ad aggredire gli ospiti: vengono lanciati bastoni, lattine, bottiglie. Il bilancio finale parla di quattro identificati (tre interisti e un veronese), numerosi danni ad alcune auto nella zona di piazza Axum, danni all'impianto di illuminazione della torre 9 e una telecamera di Inter Channel distrutta. E pensare che un tempo tra i due club esisteva un forte gemellaggio. Come si è passati dall'amicizia ai lacrimogeni?

Negli anni '80 i tifosi dell'Inter e quelli del Verona iniziarono un sodalizio che si sarebbe poi consolidato negli anni. Un gemellaggio cementato da una matrice politica chiara, quella che lega da sempre la curva sud dell'Hellas e la nord dell'Inter all'estrema destra. E' infatti proprio negli anni '80 che con l'arrivo degli Skins in curva nord si stringono amicizie con i veronesi legati al fronte skinhead veneto. Il rapporto di amicizia si consolida al punto che nella stagione 1990/1991, con l'Inter impegnata ad affrontare il primo turno di coppa Uefa in campo neutro, i nerazzurri scelgono proprio il Bentegodi come stadio di casa. L'incontro con il Rapid Vienna termina 3-1 con tifosi veronesi e interisti insieme nella stessa curva.

I motivi della rottura vanno ricercati nel 2001/2002, con il Verona in Serie A. I cambiamenti generazionali nelle curve portano alla scomparsa degli Skins da quella interista mentre nella sud del Verona la matrice di estrema destra prende invece ancora più potere e proprio in una partita del 2002 i "buu" razzisti prendono di mira anche Ronaldo. Rottura del gemellaggio e guerra aperta. Discorso chiuso? Non del tutto perchè quella del razzismo mai accettato è solo una delle versioni ed è anche quella che regge di meno. C'è chi dice che la vera fine dell'amicizia sia dovuta al momento in cui le Brigate Gialloblù del Verona, colpite da arresti e diffide, persero il controllo della curva sud a favore della Banda Loma, gruppo organizzato definito "arrogante e presuntuoso" dai nerazzurri. Quel che è certo è che dall'inizio del nuovo millennio quella che un tempo era amicizia sfocia in odio aperto e gli scontri di ieri sono solamente un pericoloso anticipo di quello che potrebbe succedere in caso di ritorno in A dell'Hellas.

Sui forum dei "butei" il day after della partita contro l'Inter vive di una calma piatta, irreale. Nessuno affronta l'argomento, la tensione di ieri e le cariche reciproche fanno pensare che la faccenda non sia conclusa. In tanti si indignano con i veneti, colpevoli oltre alle violenze di aver bersagliato per tutta la partita l'interista Alfred Duncan con "buu" razzisti. Altri tifosi italiani rinfacciano invece il passato agli interisti: "avete la memoria corta ma loro erano il vostro esempio e la metà dei vostri cori viene dall'Hellas". Alcuni non accettano l'accaduto: "Non hanno perso occasione per infangare il nome di Verona e del Verona". Altri mettono da parte i colori e alla luce degli scontri si chiedono: "Se era una trasferta così a rischio non si poteva semplicemente evitare di aprirla ai tifosi ospiti?"

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Matteo Politanò