Crotone, la favola della promozione (storica) in serie A
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Crotone, la favola della promozione (storica) in serie A

Un anno dopo Carpi e Frosinone, ecco la piccola della Calabria. Che nel 1991 giocava ancora in Prima Categoria...

Questa volta nessuno si è messo a fare il conto in anticipo. Non come con Carpi e Frosinone, quando il potente Lotito si fece registrare al telefono mentre diceva quello che in tanti pensavano e cioé che le favole di provincia sono belle, ma non sempre fruttano al calcio italiano milioni di euro. Un anno dopo la promozione del Crotone in serie A nessun coro di dissenso si è levato.

Passaggio di categoria meritato sul campo alla grandissima, con una stagione condotta sempre ai vertici e coronata a Modena. Bastava un punto per festeggiare - anche se già la settimana prima dopo il successo in casa contro il Como le bottiglie erano state stappate - e l'obiettivo è stato centrato. Il Crotone è in serie A: non era mai accaduto prima nella sua storia.

Dai dilettanti allo Stadium in 25 anni

I calabresi ci hanno messo un quarto di secolo per arrivare nell'Olimpo della serie A. Tanto, ma non tantissimo considerato da dove sono partiti. Nel 1991 stavano in Prima Categoria, l'anticamera del calcio dilettantistico, dove più che calciatori si è amatori. Prima c'era stata una storia lunga (dal 1910) e tormentata, con la C2 come massimo palcoscenico e il fallimento di inizio anni Novanta a mettere tutto in discussione.

Dopo è stato un susseguirsi di piani raggiunti, uno dopo l'altro, sempre più in alto: Eccellenza (1994), serie C e Lega Pro (1996) e la serie B festeggiata nel 2001. Già quello sembrava il salto definitivo di una realtà ancorata al proprio territorio ma piccola, forse troppo, per aspirare ad altro. Non è stato così.

Juric e Budimir, profeti della promozione

Squadra giovane (età media 25 anni con molti prestiti da club che hanno scelto questo spicchio di Calabria come palestra), idee chiare, un allenatore con in testa un modulo fisso e un attaccante scovato in Germania e che nella nostra serie B si è rivelato un crac. Così il Crotone ha costruito la stagione da favola culminata con la promozione tra i grandissimi. Merito delle strategie societarie che hanno visto sfilare allo Scida talenti come Florenzi, mandato dalla Roma per maturare, e Bernardeschi, restituito alla Fiorentina pronto per esplodere.

Ivan Juric, 40 anni, è stato il collante del gruppo. Cresciuto da gasperini, di cui potrebbe prendere il posto alla guida del Genoa, ha fatto giocare il Crotone con uno spettacolare 3-4-3 che ha messo tutti d'accordo. Andrà via? Sarebbe un guaio ed un peccato non vederlo misurarsi con i calabresi sui campi delle big. Ante Budimir, croato classe '91, è sbarcato a Crotone dalla squadra riserve del Sant Pauli e si è rivelato a suon di gol. Oggi lo vogliono in tanti.

La prima sfida? Giocare allo Scida

Della rosa per affrontare la serie A, però, ci sarà tempo di parlare. La prima sfida per il presidente Vrenna, uscito indenne qualche mese fa da un'inchiesta sulla 'ndrangheta per la quale fu accostato ai clan, uscendone però pulito per decisione del Tribunale (che ne ha rigettato la confisca dei beni), sarà restare a Crotone. Non come patron di un club che è suo dal 1994, ma nel senso geografico del termine.

L'Ezio Scida è troppo piccolo per ospitare Juventus, Inter e Milan. Serve lavoro e servono deroghe. Gli attuali 9.500 posti vanno portati in fretta il più vicino possibile alla quota dei 16.000. Ce la farà? Lui e i politici locali, impegnati nella campagna elettorale di giugno, giurano di sì. La gente spera di non essere costretta a un esodo lungo un anno.

La festa del Crotone per la promozione in serie A

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Giovanni Capuano