"La sentenza sugli arbitri? Una forzatura"
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"La sentenza sugli arbitri? Una forzatura"

Sulla decisione della Corte dei conti interviene Mario Stagliano: "Punito Mazzini e non Giraudo, perché?"

1 milione di euro a Pairetto e 800 mila a Bergamo. Più altri 2 milioni che saranno chiamati a versare gli altri 12 ex arbitri e dirigenti sportivi coinvolti nell'affaire Calciopoli. Tra loro, anche il vicepresidente del governo del pallone italiano, Innocenzo Mazzini (700 mila), e un lungo elenco di ex giacchette nere, da Lanese (500 mila) a De Santis (500 mila), da Pieri (150 mila) a Dattilo (50 mila). La Corte dei Conti ha dato ragione alla Federcalcio. Il danno d'immagine nei confronti della Figc c'è stato e va sanzionato secondo le logiche e i numeri del Codice civile.

La violazione di cui sono stati responsabili gli ex uomini forti del calcio di casa nostra è senza precedenti. Dice la sentenza della Corte dei conti: "Ritiene il Collegio che la prova dell'esistenza del danno d'immagine sia di comune dominio e sia stata rafforzata dall'esito del giudizio penale di primo grado. Esso consiste nella violazione senza precedenti dei fondamentali principi di lealtà sportiva". A sei anni di distanza dal crack che ha messo in ginocchio il calcio italiano, Calciopoli produce ancora effetti clamorosi. Che sono evidentemente destinati a fare giurisprudenza e a rivoluzionare le modalità di intervento anche della giustizia ordinaria nei prossimi anni.

Per capire più da vicino i risvolti diretti e indiretti del giudizio della Corte dei conti (sezione giurisdizionale del Lazio), abbiamo chiesto l'intervento dell'avvocato Mario Stagliano, ex vice capo ufficio indagini della Figc, che decise di lasciare la Federazione con il suo superiore e collega, il generale della Guardia di finanza, Italo Pappa, all'indomani dell'assegnazione al commissario Guido Rossi di tutti i rapporti con la giustizia ordinaria.

Avvocato Stagliano, ha vinto la Figc...

Ho seguito la vicenda perché vi erano coinvolti molti amici. Uno in particolare, Marcello Ambrosino, che è stato prosciolto con formula piena. La sentenza della Corte dei Conti era nell'aria. L'orientamento, fin dalle prime udienze, era finalizzato a concludersi con il risarcimento. Ma ci sono alcune considerazioni da fare. La prima: tra i sanzionati, anche se in misura decisamente minore, ci sono Fabrizio Babini e Claudio Puglisi (ndr, 10 euro ad entrambi), che non sono mai stati indagati anche se sono stati sentiti come testimoni.

Siccome questo Paese ha una memoria storica particolarmente labile, molti forse non ricordano che Babini e Puglisi fossero in qualche modo i due assistenti di riferimento di Leonardo Meani (ndr, l'ex addetto agli arbitri del Milan). Stando alla ricostruzione dell'accusa di Napoli e da quello che emergeva dalle intercettazioni telefoniche, Babini, peraltro una delle persone più simpatiche che abbia conosciuto in vita mia, era quello che per conto di Meani avrebbe tenuto le statistiche delle ammonizioni per arrivare in squalifica. Puglisi si diceva invece che andasse a fare l'allenamento con la maglia del Milan sotto a quella di assistente arbitrale. Mai indagati, eppure sanzionati.

Poi, c'è la sanzione che riguarda l'ex arbitro Marco Gabriele, punito dalla Corte dei conti con un risarcimento pari a 50 mila euro. Gabriele è stato prosciolto tutte le volte che è stato deferito davanti alla giustizia sportiva. E pure dal gup delle indagini preliminari, non è andato nemmeno in giudizio. Pur sapendo perfettamente che ci sono delle discrasie tra la giurisprudenza contabile e quella penale, perché sono su due piani diversi, colpisce che fino a ora tutti avessero ritenuto che Gabriele non dovesse andare nemmeno in giudizio. Tutti, tranne la Corte dei conti, che gli ha comminato la sanzione.

Dunque, è d'accordo oppure no con la sentenza?

Le dico la verità, per me è stata una forzatura. Non condivido l'idea che ci sia stato un danno d'immagine per la Federazione. Meglio, ho i miei dubbi che gli arbitri fossero dirigenti assimilabili ai dirigenti pubblici, anche se c'è giurisprudenza in questo senso. Qualche perplessità ce l'ho sulla loro perseguibilità. Anche perché, se così fosse, non riuscirei a comprendere perché non sia stato coinvolto anche chi all'epoca ricopriva la carica di consigliere federale.

Se Mazzini come vicepresidente risponde in quanto incaricato di un pubblico servizio, perché lo stesso metro di giudizio non è stato utilizzato per Giraudo (ndr, ex amministratore delegato della Juventus e consigliere federale Figc)? Sotto il profilo del diritto, mi lascia molte perplessità. Sotto il profilo del merito, credo che la sentenza di ieri sia in linea con tutte le altre pronunce.

Tutte le difese avevano puntato sulla necessità di dover attendere l'esito finale del processo di Napoli. Ma la Corte dei conti ha deciso di procedere ugualmente...

Purtroppo, e dico purtroppo perché faccio l'avvocato, su questo ci sono state tantissime pronunce. Le due giustizie, quella contabile e quella penale, viaggiano su piani completamente diversi. E ripetutamente si è detto che l'una può agire in modo completamente autonomo rispetto all'altra.

La Federcalcio è intervenuta con successo per richiedere davanti ai giudici che le venisse riconosciuto il danno d'immagine per i fatti che hanno coinvolto i suoi ex collaboratori. Possibile che la Juventus possa decidere di fare lo stesso nei confronti della Figc?

C'è un problema di fondo. Non credo che la Federazione abbia chiesto alcunché. E' il procuratore presso la Corte dei conti che ha chiesto la sanzione e ha citato come persona offesa la Figc. Mi spiego. Se un assessore viene deferito davanti alla Corte dei conti, il Comune al quale appartiene questo assessore viene citato come persona offesa. Ma è poi il procuratore a chiedere la sanzione a favore dell'ente pubblico ed è la Corte dei conti a sanzionare in favore dell'ente pubblico, indipendentemente dalla costituzione in giudizio da parte del Comune.

Cosa ne pensa della richiesta di risarcimento danni da parte della Juventus, poi messa da parte dopo un confronto più o meno diretto con la Federcalcio?

Mi farò qualche altro nemico. Secondo me è assolutamente spropositata e destinata a cadere nel nulla. La Juventus non solo non otterrà la cifra che ha richiesto, ma nemmeno un centesimo. Io ancora stento a capire che cosa voglia la Juventus. Vorrei ricordare che per evitare che la società bianconera venisse estromessa dal campionato di competenza e riassegnata dal Consiglio federale ad altro campionato, il suo difensore disse 'sanzione giusta sarebbe quella della retrocessione o della penalizzazione'. Qualunque tipo di pronuncia della giustizia ordinaria non ha niente a che vedere con quei processi. Trascorsi sei anni, la memoria si perde, si confonde quello che era stato con quello che si sarebbe voluto che fosse e questo crea inevitabilmente confusione...

A sei anni da Calciopoli, crede che il calcio italiano abbia sviluppato gli anticorpi necessari per impedire che cose simili accadano di nuovo?

Innanzitutto, non confonderei il fenomeno di Calciopoli, che rappresentava un certo modo di esercitare il potere che aveva fatto presa nell'ambito della Federcalcio, con quello delle scommesse sportive, che nasce da comportamenti che generalmente vengono generati dai calciatori. Sono due fenomeni diversi che non vanno messi sullo stesso piano. Ciò detto, non credo che il calcio italiano abbia fatto sua fino in fondo la lezione di Calciopoli, assolutamente no. Mi ricordo cosa si diceva anni fa su Tangentopoli a proposito della politica. I fatti degli ultimi anni ci hanno dimostrato che non c'è niente da fare. Periodicamente, certi episodi si ripresentano. La storia si presenta inizialmente sotto forma di tragedia, poi sotto forma di farsa.

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Dario Pelizzari