La scelta di Conte: Verratti o Pirlo per l'Europeo?
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La scelta di Conte: Verratti o Pirlo per l'Europeo?

Il ct e i veterano difendono l'ex juventino, ma senza di lui il talento del Psg gioca meglio. E anche in Mls Andrea fatica...

Fuori per scelta tecnica come era capitato raramente in nazionale nelle ultime stagioni: la sfida di Palermo contro la Bulgaria ha certificato che Andrea Pirlo è un problema per Conte e per l'Italia. Non un addio, visto che siamo a inizio stagione e per tutti c'è l'alibi della condizione fisica approssimativa, però il chiaro segnale che la partenza verso gli Stati Uniti potrebbe aver privato Conte di una delle certezze nella costruzione del gruppo che ci dovrà portare all'Europeo di Francia della prossima estate e, se possibile, avvicinare il risultato dell'avventura del 2012. Non che sia una sorpresa, considerato che il genio di Flero non è un ragazzino di primo pelo, però vederlo arrancare a centrocampo senza mettere in mostra nessuno dei suoi lampi ha fatto una certa impressione e aperto il dibattito.

Questa nazionale può fare a meno di Pirlo? A parole la risposta è no e lo hanno detto sia Conte che Buffon, ovvero il condottiero e il capitano. L'occasione sono state le dichiarazioni di Marotta, mal interpretate, sulla necessità di capire quando è il momento di staccare la spina e da Coverciano è arrivata una difesa a spada tratta del compagno di ritiri. Ufficialmente, dunque, il tema non è sul tavolo. Poi, però, ci sono i numeri e la sensazione lasciata dalla prestazione double face di Verratti contro Malta e Bulgaria, ovvero con e senza Pirlo al suo fianco.

Il genietto del Psg è andato decisamente meglio nella seconda occasione. Serve la riprova, perché in questi anni non ha mai dato continuità in azzurro alla sua crescita, ma i numeri dicono che contro i bulgari ha fatto meno delle cose spesso delegate a Pirlo: verticalizzazioni (18& contro 25%), passaggi (61 contro 78), lanci in verticale (6 invece di 9). Solo nelle palle recuperate il suo score è cresciuto. Dunque? In generale è piaciuto di più a Palermo rispetto a Firenze e ha dato l'impressione di giocare liberato dal peso di dover dividere il campo con un campione ingombrante.

La soluzione del dilemma arriverà certamente la prossima primavera e Pirlo ad oggi ha un posto quasi garantito sull'aereo per la Francia. Da definire, però, il ruolo e Conte guarderà con sempre maggior attenzione a New York e alle gare della Mls, campionato ricchissimo ma non ancora su ritmi europei. Il problema è che anche lì l'inizio stagione di Pirlo non è stato granché: 7 presenze, nessun gol e un solo assist per 557 minuti giocati. Un tramonto che preoccupa l'Italia, aggrappata alle sue invenzioni e alla sua geometria. A meno che non sia arrivato il momento di dare spazio al genio di Verratti. Meglio uno o meglio l'altro?

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Giovanni Capuano