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Retroscena: Conte e Tavecchio, l'ora del chiarimento. Ecco l'accordo con i club

In programma un incontro con il ct scontento. Mentre in Figc si fa la conta dei risultati ottenuti...

Può essere che alla fine la strategia di Antonio Conte paghi e che il ct esca più forte dalla battaglia contro i club di serie A. Di sicuro l'uscita sui giornali del malessere dopo l'incontro in Lega Calcio tra Tavecchio e i presidenti ha provocato, come prima conseguenza, la messa in calendario (lunedì ore 16,30) di un incontro tra il numero uno della Federcalcio e il suo allenatore. Meglio evitare il rischio di gettare a mare anche i risultati ottenuti in queste settimane di mediazione da parte di Tavecchio. Forse non quelli che Conte voleva, a partire dallo stage di febbaio, ma certamente non così lontani dall'obiettivo di portare i club a condividere una piattaforma progettuale comune in vista dell'Europeo del 2016.

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Tavecchio e Conte si vedranno e metteranno sul tavolo tutte le carte: i problemi, che ci sono, ma anche le opportunità faticosamente costruite a partire dall'accorciamento del campioanto 2015-2016 che è stato il frutto dell'intervento diretto della Figc presso la Lega. Non tutti i presidenti, infatti, era d'accordo con l'inserimento di un turno infrasettimanale a febbraio (soluzione alla fine approvata) o con la partenza anticipata a Ferragosto (bocciata). Molti hanno aderito per convinzione, altri per non togliere il sostegno a Tavecchio e alla nazionale in una delicata partita anche poltitica oltre che sportiva.

L'accordo partorito prevede (o forse prevedeva), poi, l'impegno formale della Lega a far disputare la finale della Coppa Italia entro la data limite del 15 maggio, tenendo quella di sabato 21 maggio, gradita ai club per questioni televisive, come extrema ratio. In che modo? Sacrificando la tradizione del sabato e giocando in un mercoledì tra aprile e inizio maggio in caso le due finaliste non fossero contemporaneamente impegnate in semifinali o finali di Champions League ed Europa League. Oppure 'smembrando' una delle ultime giornate della serie A, in assenza di evidenti impossibilità a gestire coincidenze nella lotta scudetto.

Non era una garanzia scritta, ma le semifinali di Coppa Italia chiuse al 4 marzo servivano proprio per dare i tempi ai tecnici di via Rosellini di trovare la soluzione gradita anche al ct, chiedendo uno sforzo alla Rai. L'uscita di Conte ha spiazzato tutti e ora le diplomazie dovranno ricucire. La Figc ritiene di aver ottenuto un ottimo risultato, anche perché ha convinto le società anche a farsi carico dei costi per la tecnologia del gol-non gol e ad avviare il progetto sulle squadre femminili. Temi che a Conte, evidentemente, interessano poco essendo lui concentrato sulla scadenza dell'Europeo, ma che a Tavecchio stanno a cuore.

La Federcalcio ha tutta la volontà di far capire al ct la bontà dell'operazione e ritiene la sua reazione una questione di carattere. Conte ama spesso dire di essere allenatore e uomo di campo, piuttosto che un diplomatico. Pregi sicuri, ma anche difetti in un momento in cui sul tavolo ci sono anche questioni di politica sportiva, equilibri tra diversi alleati e il passato recente dell'ex tecnico bianconero che di sicuro non aiuta. Da qui l'esigenza di un chiarimento, con Tavecchio che in queste ore non nasconde una certa insofferenza davanti alle reazioni del suo ct, l'uomo sul quale ha scommesso forte creando anche un percorso economico mai visto prima in Federazione.

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Giovanni Capuano