Juventus-Genoa. Il bilancio di una serata amara
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Juventus-Genoa. Il bilancio di una serata amara

Gli errori arbitrali, la reazione di Conte, le frasi di Marotta... - La moviola - L'intervista incriminata di Guida

Una debita premessa. Non siamo moviolisti, quindi qui non troverete risposte alla domanda: era o non era rigore il fallo di mano di Ganqvist all'ultimo minuto di Juventus-Genoa. Lasciamo ai moviolisti (che tra l'altro sono divisi sulla questione) la risposta. (clicca qui )

Quello che vogliamo analizzare, anzi, raccontare e certificare è l'impossibilità in questo paese di dotarsi di una qualsivoglia cultura sportiva.

Certo, il tutto è un po' demagogico, ma è talmente chiaro che fingere che non sia così è anche peggio. Basti pensare alla reazione di Antonio Conte. L'entrata in campo, le parole, il tono, il dito puntato all'arbitro Guida (a questo proposito ci si aspetta una sentenza severa dal giudice sportivo. Ricordiamo ad esempio che per aver detto "Vergogna" una volta sola nel dopopartita all'arbitro, l'interista Ranocchia è stato squalificato per "frase ingiuriosa", mentre un altro nerazzurro, Guarin, ha preso una giornata per essersi avicinato agli arbitri nel dopo gara con "atteggiamento intimidatorio").

Ma questo, in qualche modo lo si può anche capire. A caldo, all'ultimo minuto etc etc etc.

Quello che invece fa davvero pensare sono le parole del direttore sportivo della Juventus, Beppe Marotta. Uomo pacato, raramente sopra le righe che, non a caldo, ma a mente fredda, non trova niente di meglio che affermare: "Non parlo di malafede ma di difficoltà. Al 94' un arbitro della  provincia di Napoli si è trovato in difficoltà...  Così come è  consigliabile che un arbitro di Novara non arbitri la Juventus, così una  arbitro napoletano non deve venire ad arbitrare la Juventus".

Traduzione. Guida, esendo della provincia di Napoli, è TIFOSO del Napoli e quindi non può venire ad arbitrare la Juventus. Verrebbe da chiedere a Marotta cosa ne pensa di un arbitro milanese (quindi interista o rossonero) o di un romano (giallorosso o laziale). Un ragionamento che lascerebbe spazio solo ad arbitri valdostani, trentini, pugliesi insomma, delle regioni assenti dalla serie A.

Capite benissimo che siamo alle comiche, che questo calcio è arrivato alla frutta. Non resta però che fare una scelta: o ci accontentiamo di quello che abbiamo (polemiche, errori arbitrali, insulti etc etc) ed andiamo avanti così, oppure si cambia, di 360°.

Si introduce la moviola in campo e si riporta un po' di serenità.

Noi siamo per questa opzione, per uno sport moderno, al passo con i tempi, anche perché l'ultima trovata (quella dei 5 arbitri in campo) aumenta solo la confusione e l'incertezza su ogni decisione.

Se invece il calcio decide di restare quello che è è solo per un motivo. Che tutte queste poemiche fanno vendere copie dei giornali ed alzare gli ascolti delle trasmissioni di "approfondimento". Contenti loro...

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