Obiettivo pubblico: l'impegno della B
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Obiettivo pubblico: l'impegno della B

La mia Virtus Lanciano, come gli altri club cadetti, si sta impegnando per riportare la gente allo stadio. Una sfida difficile, ma non impossibile

Il 6 novembre scorso la sede della Lega Serie B ha ospitato il secondo appuntamento annuale di "Obiettivo Pubblico", un seminario con lo scopo di migliorare l’appeal del campionato cadetto e riportare gli appassionati sugli spalti, per vivere davvero quella che viene definita la "stadium experience" e sentirsi parte attiva di una comunità.

È vero, di questi tempi anche la spesa del biglietto può pesare sul bilancio di una famiglia, come è vero che le infrastrutture e l’offerta degli stadi italiani in tanti casi non rispondono alle esigenze del pubblico moderno in termini di servizi, promozioni, eventi ludici e attività di fidelizzazione, ma ciò da cui si può partire senza eccessivi sforzi economici è certamente il cambio di mentalità. E in questo – ahimé – ci troviamo ancora una volta a dover imparare dai contesti esteri, i quali ormai da anni hanno intrapreso la giusta via per coinvolgere i propri sostenitori in ogni fase delle attività sportive, riuscendo persino a incrementare il numero dei fan.

In Germania, ad esempio, i tifosi possiedono addirittura la maggioranza delle azioni delle società sportive, partecipano attivamente alle riunioni della dirigenza e hanno potere decisionale nella gestione del club. Ovviamente non è necessario (né pensabile nel nostro attuale contesto) arrivare a un tale sistema, ma per capire il divario con il resto dell’Europa basti pensare che esiste una figura voluta fortemente dall’UEFA, presente nell’organigramma di qualunque squadra estera e che in Italia è a malapena conosciuta: il "Supporter Liaison Officer", che ha il ruolo di sviluppare e migliorare il rapporto tra squadra e tifoseria, informando la prima sulle esigenze dei suoi supporter e comunicando a questi le decisioni del club sulla gestione della squadra. In Germania, Spagna e Inghilterra esistono ormai da anni, nel nostro Paese siamo ancora in balìa di pochi facinorosi che in qualche nota occasione sono riusciti persino a decidere lo svolgimento o meno di una partita...

Il calcio non è solo un pallone che rotola su un rettangolo una, due, tre volte la settimana, non è solo un mucchio di opinioni e luoghi comuni, ma una passione che va alimentata e rispettata, perché questo sport è di chi lo ama davvero e i suoi sostenitori sono la base che tiene in piedi questa delicata impalcatura. Con questi obiettivi, insieme agli altri 21 club della B, la Virtus Lanciano ha partecipato al progetto "Un giorno per la nostra città", iniziativa che quest’anno ha avuto come tema "i bambini, la prospettiva e il futuro": crescere con gli ideali giusti e con dei buoni esempi di sportività e moralità è, a mio avviso, la formula migliore per fare in modo che i bambini di oggi non diventino i genitori che in futuro penseranno sia giusto irrompere in campo per picchiare un arbitro adolescente, come successo qualche settimana fa in Puglia, o di rovinare la festa a tutti gli altri veri tifosi presenti allo stadio.

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Valentina Maio

Classe 1982, sono nel mondo del pallone dal 2008. Tifosa e Presidente della Virtus Lanciano, ne ho sposato una delle bandiere e ci ho fatto tre figli. Per me la Virtus è una questione di famiglia.

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