Il futuro del Napoli senza Cavani e Mazzarri
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Il futuro del Napoli senza Cavani e Mazzarri

Maurizio Compagnoni (Sky) è convinto che l’addio dell’uruguagio potrebbe anche essere un bene per il Napoli

Si fa un gran parlare del futuro del Napoli, di come potrebbe cambiare sembianze la prossima stagione. Il tutto, ovviamente, resta legato a svariati "se" e molti "ma". Cavani alla fine deciderà di restare? E Mazzarri deciderà di firmare il contratto che Aurelio De Laurentiis vorrebbe proporgli? E se i partenopei li dovessero addirittura perdere entrambi in un sol colpo, le ambizioni e gli obiettivi futuri rimarrebbero inalterati? O si andrebbe a quel punto inesorabilmente incontro a una drastico ridimensionamento generale?

Molti dubbi e molte domande, ancora senza risposta. D’altronde anche sul rinnovo del timoniere Mazzarri è ancora tutto fermo, in stand by almeno fino a maggio, in attesa che si aprano le trattative di inizio estate. Il tecnico toscano era dato sicuro partente sino a qualche tempo fa, ma oggi si è tornati a parlare concretamente della volontà delle parti di prolungare un connubio che in poco meno di 4 anni ha portato molte soddisfazioni.

L'aver giocato alla pari – o quasi - con Manchester City, Bayern Monaco e Chelsea, lo scorso anno, è sicuramente uno dei meriti più evidenti che Mazzarri si porta dietro. E la punta di diamante che ha reso possibili simili traguardi è Edinson Cavani, ultimamente finito nel vortice del gossip, – fermamente smentito – poi caduto in quello del mercato; periodo turbolento.

Cavani però non ha fatto nulla per spegnere i riflettori di City, Real Madrid, Psg, che restano sempre in allerta con l’orologio sott’occhio a seguire, impazienti, lo scorrere delle lancette che ancora ci separa dall’apertura del mercato. E c’è da aspettarselo, qualcuno busserà alla porta di De Laurentiis per chiedere informazioni. L’uruguaiano, proprio dall'Uruguay dove si trova con la Nazionale, ha in questi giorni soffiato sul fuoco dei sospetti che ora pare diventato un rogo.

Maurizio Compagnoni, esperto di Sky, racconta come la situazione a Napoli potrebbe svilupparsi di qui ai prossimi mesi; lui non ritiene che l’eventuale partenza del campione uruguagio possa essere fonte di sventura per la società, bensì un nuovo inizio per provare a saltare ancora più in alto l'asticella.

“Cavani ha una clausola molto alta, 63 milioni sono tanti. Se qualcuno si presenta con quella cifra lui parte. Ci sono buone possibilità che lui vada via, ma il Napoli ha l'occasione per diventare ancora più forte, cambiando qualcosa anche tatticamente  dato che oggi gioca sempre allo stesso modo. Potrebbe fare come la Juventus che acquistò Buffon, Thuram e Nedved grazie alla partenza di Zidane”

E Mazzarri, alla fine, parte o resta a Napoli?

“Molto dipende dalle offerte che ha; lui ha già una mezza idea di lasciare. L’unica strada concreta però resta l’Inter, altre panchine a cui può aspirare non ne vedo, a parte anche la Roma. Però se cambia squadra, lo fa per passare a un’altra di alto livello”.

Ma allora, dal momento che le cose sono effettivamente in fieri e tutto può succedere, dobbiamo chiederci chi potrebbe sedere sulla panchina del San Paolo se davvero Walter Mazzarri dovesse lasciare. Allegri, Spalletti o un outsider?

“Allegri secondo me non si muove da Milano se finisce bene la stagione. Spalletti sarebbe un’ottima scelta per il Napoli: il progetto resterebbe ambizioso con lui”. Difatti se Allegri si fa forte di un contratto che scade nel 2014 e pare “saldato alla panchina rossonera” – giusto per citare le parole esatte di Galliani –  non si può fare lo stesso discorso per l’attuale tecnico dello Zenit, alle prese con numerose difficoltà in questa stagione: dalle bizze scoppiate nello spogliatoio dopo gli acquisti milionari delle prime donne Hulk e Witsel, alle eliminazioni premature dalla Champions, prima, e dall’Europa League, poi. Pare dunque lui uno dei maggiori indiziati per un eventuale dopo Mazzarri.

Ma tornando a Cavani, lui non pare così restio a una partenza a fine stagione. E dopo le parole rilasciate in Uruguay (“Il calcio è tutto un business. Amo molto Napoli come i tifosi amano me, ma nel calcio non si sa mai dove vai a giocare in futuro. Molto dipende anche dal club e dalle valutazioni del presidente") i sospetti che possa avere già delle offerte in tasca non sono così lontani. Poi bisognerebbe sondare la disponibilità del Napoli a pareggiare eventuali offerte economiche pervenute, e già circolano le cifre dell’aumento che l’attaccante sarebbe intenzionato a chiedere per restare; cifra stimabile in 7 milioni annui...

“Ma secondo me non ci sono i margini. È vero che il Napoli ha sempre avuto il bilancio in attivo e i conti sono a posto, ma bisognerebbe vedere se De Laurentiis sarebbe disposto ad arrivare a tanto”.

Tanto, forse troppo. Ma chissà che davvero non sia questa l'occasione giusta, da cogliere, per staccare il biglietto verso l'Olimpo delle grandi d'Europa.

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Riccardo Vetere

Scrivo e tratto di sport. Calcio, tennis o basket non fa differenza. In passato mi sono occupato di cronaca, politica ed economia per Cnr. Ad oggi sono anche inviato e corrispondente per Radio Manà Sport di Roma. Conduco un programma su Radio Milan Inter. Mi affascina il web, mi appassiona il cinema, mi diverte scattare fotografie quando viaggio…

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