La Cassazione e l'assist a Tavecchio: ora la Figc attende il ritiro della causa
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La Cassazione e l'assist a Tavecchio: ora la Figc attende il ritiro della causa

Nelle motivazioni alcuni passaggi anche sulla sentenza sportiva del 2006. A breve un incontro con Agnelli?

Il deposito delle 139 pagine delle motivazioni della Cassazione sul processo Calciopoli ha rimesso in moto il dibattito intorno alla posizione della Juventus e alla causa aperta con la Figc. Tema congelato in questi mesi proprio nell'attesa del documento che il collegio presieduto dal dottor Aldo Fiale ha finalmente depositato e che rappresenta l'atto conclusivo di un processo durato nove anni e chiuso con la prescrizione di quasi tutti gli imputati e i capi d'imputazione. Adesso che le carte sono in mano ai legali, però, è arrivato il momento della resa dei conti dopo che nello scorso inverno si era aperta una breccia nel dialogo tra Tavecchio e Agnelli, culminato nell'incontro a Roma in concomitanza con la finale di Coppa Italia poi vinta dai bianconeri a maggio contro la Lazio.

E adesso? Ora le parti hanno in mano la fotografia penale di tutta la vicenda, da incrociare se necessario con gli altri atti ufficiali di questi anni compresa la sentenza di primo grado sul processo che ha visto Moggi assolto dall'accusa di aver diffamato Facchetti e che ha messo nero su bianco l'esistenza, secondo il giudice milanese, di una "attività di lobbing nei confronti della classe arbitrale". Procedimento non comparabile per profondità e ampiezza rispetto a quello di Napoli arrivato al giudizio definitivo, ma che fa parte della storia di Calciopoli così come la relazione Palazzi sulla prescrizione delle responsabilità dell'Inter.

La Figc, che nei mesi scorsi ha fatto sapere al presidente della Juventus Agnelli di ritenere pregiudiziale per qualsiasi discorso il ritiro della causa pendente al Tar per 444 milioni di euro, attende con fiducia che il canale di confronto si riapra. L'impressione federale è che le motivazioni rendano più solida la posizione di Tavecchio nel chiedere ad Agnelli di fare un passo indietro nella richiesta danni. Non solo la Cassazione ha confermato l'esistenza del sistema Moggi, ma ha evidenziato i vantaggi a beneficio del club per cui lavorava e ha certificato la frode sportiva atta a condizionare partite del campionato 2004-2005 (e non solo).

E c'è un passaggio a pagina 121 che sembra essere scritto apposta per blindare il processo sportivo del 2006. La Cassazione, infatti, respinge la tesi dei legali di Moggi secondo cui, avendo i giudici sportivi prosciolto l'ex dg della Juventus dall'accusa di illecito sportivo (articolo 6), anche penalmente non sarebbe contestabile la frode sportivo. E lo fa sia perché i due ordinamenti sono indipendenti e utilizzano parametri differenti, sia perché - scrivono gli ermellini - "la Corte ha esaminato il tema alla luce di un più ampio e diverso materiale probatorio". Insomma, il processo sportivo non aveva in mano tutti gli elementi che servivano per certificare il sistema Moggi e gli atti illeciti. Un ribaltamento della tesi sostenuta in questi anni dai difensori di Moggi.

A Roma si attendono, dunque, il ritiro della causa Figc una volta che la Juventus avrà fatto tutte le valutazioni sul merito. Non è intenzione di Tavecchio andare allo scontro e la speranza è che non accada. Incontri ufficiali non sono in agenda, anche se l'incrocio di alcuni impegni per l'Uefa potrebbe favorire un contatto. Resterà, poi, la questione dell'articolo 39 di revisione del processo sportivo. La Juventus continua a considerare inaccettabile l'assegnazione dello scudetto 2006 all'Inter che atti successivi hanno dimostrato non fuori dal contesto in cui viveva il calcio italiano di quegli anni. Tra qualche settimana Agnelli dovrà sciogliere il nodo: procedere o no? Non sono previste prese di posizione a breve.

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Giovanni Capuano