Serie A: le pagelle del calciomercato estate 2014
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Serie A: le pagelle del calciomercato estate 2014

Promosse a pieni voti la Roma che combina rinforzi e plusvalenze e l'Inter degli acquisti in leasing; Napoli e Torino tra le più deludenti - Il tabellone

Il mercato è andato in archivio ed è tempo di valutazioni per coloro che hanno operato nelle varie trattative, piazzando colpi o vedendo svanire sul filo di lana operazioni già impostate. Alla stregua di un pagellone scolastico abbiamo messo in fila i dirigenti del campionato di Serie A, stilando le nostre valutazioni. Come molti studenti vengono rimandati in alcune materie, sperando di ribaltare il primo verdetto entro la fine dell'anno, anche alcuni degli operatori di mercato della massima serie cercheranno sul rettangolo verde di smentire i nostri giudizi. Perché se c'è chi può vantare giudizi d'encomio, altri che si arrabattano per strappare la sufficienza e taluni rimandati a gennaio, i voti rimangono in sospeso rispetto al verdetto indiscutibile del campo, come sempre giudice supremo e insindacabile.

ATALANTA (DG MARINO-DT SARTORI): in società c'è affollamento e il rischio di un cortocircuito nei prossimi mesi fra Sartori, Marino e Zamagna non è affatto da escludere. Le cessioni di Consigli e Bonaventura chiudono un ciclo, ma l'arrivo dell'argentino Papu Gomez si rivela all'altezza delle aspettative del patron Percassi. VOTO: 6.

CAGLIARI (DS MARROCCU): l'addio di Cellino ha reso, inevitabilmente, meno roboante il mercato. Idee chiare e l'effetto Zeman a catalizzare giovani talenti. Crisetig, Farias e Longo sono in rampa di lancio. Forse serviva un leader esperto in difesa, considerata anche la propensione offensiva del tecnico boemo. VOTO: 6.

CESENA (DT FOSCHI): mercato fatto senza spendere un euro e all'insegna di prestiti. Lugaresi ha chiuso i rubinetti e Rino Foschi si destreggia come può. Non è arrivato il bomber tanto inseguito (Borriello o Pavoletti). Lo zoccolo duro della scorsa stagione potrebbe risultare ancora una volta determinante. VOTO: 5,5.

CHIEVO (DS NEMBER): l'addio di Sartori ha innescato una clamorosa rivoluzione. Tanti nomi di grido e dal passato illustre: da Maxi Lopez a Schelotto, passando per Birsa e Ruben Botta. Elementi poco aderenti al mondo clivense e non abituati a lottare per la salvezza. Potrebbe esserci il rischio di un clamoroso smarrimento dopo l'imponente cambio di rotta. VOTO: 6.

EMPOLI (DS CARLI): è stato mantenuto in toto l'organico che ha ottenuto una splendida promozione. Ma Tavano e Maccarone, micidiali in B, potrebbero non bastare in Serie A. Laxalt e Vecino sono scommesse. Mancano alternative di livello in avanti e un baluardo di esperienza dietro. VOTO: 5.

FIORENTINA (DS PRADE'): mezzo voto in più per la conferma di Cuadrado, rimasto in verità più per i mancati affondi di Manchester United e Barcellona che per reale convinzione del colombiano. Micah Richards - se torna ai livelli di qualche anno fa - è un colpo eccellente. VOTO: 6.

GENOA (DS CAPOZUCCA): affari interessanti dall'estero come Perotti e Lestienne insieme a elementi di spessore per il nostro campionato come Matri, Roncaglia e Pinilla. Preziosi si conferma scatenato sul mercato e operativissimo. Una mezza rivoluzione che potrebbe riproiettare il Grifone in alto. VOTO: 6,5.

INTER (DT AUSILIO): con il portafoglio vuoto, Ausilio si inventa acquisti in leasing. Con la formula del "pagherò" porta così a casa Medel, M'Vila, Dodò e Osvaldo. Un poker di alto livello, in grado di far lottare i nerazzurri per il terzo posto. Tranne Guarin, riesce a piazza tutti gli esuberi. E se il Sunderland riuscirà a salvarsi, l'Inter porterà a casa a fine stagione anche una robusta plusvalenza dal riscatto di Alvarez. VOTO: 7,5.

JUVENTUS (DG MAROTTA-DS PARATICI): i bianconeri migliorano la rosa con rincalzi di qualità come Romulo, Coman, Evrà e Pereyra. Quanto basta per rivincere lo Scudetto. E anche se per l'Europa serviva un botto in avanti e un innesto in difesa. le conferme di Vidal e Pogba non sono roba da poco... VOTO: 7.

LAZIO (DS TARE): non arriva il botto finale, ma complessivamente è stata una campagna rafforzamenti positiva per i capitolini. De Vrji, Parolo e Djordjevic rappresentano innesti di qualità, concupiti da mezza Serie A. L'Europa può tornare alla portata, anche se Pioli è una scommessa in una piazza così pressante... VOTO: 6,5.

MILAN (AD GALLIANI): operazioni all'insegna del low-cost. Prima vendere (Kakà, Balotelli, Robinho) e poi acquistare. Il riscatto di Rami e gli innesti a zero di Torres e Van Ginkel completano l'organico. Bel colpo Bonaventura, pagato però con il sacrificio di Cristante. VOTO: 6,5.

NAPOLI (DS BIGON): mercato insufficiente, inutile nasconderlo. Gli ingaggi di Andujar, Koulibaly, Lopez e Michu non sono quelli sognati dai tifosi. Da Mascherano e Fellaini si è passati alle seconde scelte. Colpe non attribuibili a Bigon, bensì alla volontà di De Laurentiis di lasciare al proprio diesse un budget risicato. C'è così il rischio di un'incompiuta anche in Campionato dopo la prematura eliminazione dalla Champions. VOTO: 5.

PALERMO (DS CERAVOLO): Zamparini ha chiuso i rubinetti e per Ceravolo non era facile mettere a segno colpi di qualità. Tante scommesse e giocatori in avanti con gli anni. L'organico è mal proporzionato (troppi difensori) e c'è il rischio di lottare per evitare i bassifondi. VOTO: 5,5.

PARMA (AD LEONARDI): quest'estate i ducali hanno deluso. Cessioni eccellenti (Parolo e Amauri) e casi irrisolti quali Cassano e Biabiany. Con il francese che da ceduto si trova nuovamente in gialloblu con effetti sul suo entusiasmo tutti da verificare... VOTO: 5,5.

ROMA (DS SABATINI): giù il cappello. Regala alle casse giallorosse l'ennesima plusvalenza con la cessione di Benatia, sostituito da Manolas e Yanga-Mbiwa. Astori, Ashley Cole e Keita migliorano e rendono più profonda la rosa di Garcia. Soffia Iturbe alla Juve e blinda Pjanic dagli assalti del Psg. VOTO: 8.

SAMPDORIA (DS OSTI): il ruolo del diesse blucerchiato è sempre più ai margini. All'Ata Hotel di Milano negli ultimi giorni a condurre le trattative c'era anche l'avvocato di fiducia di Ferrero. Il patron è sempre più protagonista e decisionista, mettendo all'angolo Osti, che trattiene Okaka e chiude gli arrivi di Silvestre e Bergessio. La mancata cessione di Romero in Inghilterra sarà un salasso per il bilancio. VOTO: 6.

SASSUOLO (DS BONATO): le conferme dei gioiellini Zaza e Berardi varrebbero da sole la sufficienza. Con Consigli è stata blindata la porta. Il ritorno di Acerbi (è come se fosse un nuovo acquisto) e gli ingaggi di Vrsaljko e Peluso hanno blindato la retroguardia. VOTO: 6,5.

TORINO (DS PETRACHI): passare da Immobile-Cerci ad Amauri-Quagliarella nell'arco di una sessione estiva ha attipirato la tifoseria granata. Tanti i nomi cercati e pochi quelli concretizzati. Il salto di qualità non è avvenuto e la telenovela stucchevole per la cessione di Cerci a suon di misteriosi hacker è stata gestita da formazione di quart'ordine. VOTO: 5.

UDINESE (DS GIARETTA): senza infamia e senza lode. In Friuli arrivano calciatori rodati e di rendimento come Kone e Thereau. Mezzo punto in meno per la cessione di un talento cristallino come Nico Lopez all'Hellas Verona. Il caso Scuffet, ceduto e poi ripreso per motivi scolastici, non convince... VOTO: 6.

VERONA (DS SOGLIANO): plusvalenza straordinaria dalla cessione di Iturbe. Piazza due botti internazionali con gli ingaggi di Rafa Marquez e del Conejo Saviola. A dimostrazione di come, anche senza esborsi straordinari, si possano costruire squadre di buon livello, caratterizzate da elementi importanti. VOTO: 7.

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Nicolò Schira

Esperto di mercato TuttoLegaPro.com. ViceDirettore TuttoB.com. Reporter di Calciomercato su Panorama.it. Nel 2013 Sportitalia

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