Inter, buona la terza: battuto il Cagliari (e il tabù)
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Inter, buona la terza: battuto il Cagliari (e il tabù)

Dal novembre 2012 i nerazzurri non metteva insieme tre successi consecutivi. Mancini riesce dove avevano fallito Stramaccioni e Mazzarri

Buona la terza e non succedeva da una vita: 841 giorni esatti da quel 3 novembre in cui, sbancando lo Juventus Stadium, l'Inter di Stramaccioni metteva in fila la settima vittoria consecutiva illudendosi di avere un futuro radioso davanti. Non sarebbe stato così ma, soprattutto, i nerazzurri non avrebbero più dato continuità ai propri risultati in campionato: mai tre vittorie una dopo l'altra, mai una mini serie capace di cambiare faccia alla classifica. A Cagliari la maledizione è stata sfatata: successo (2-1 gol di Kovacic, Icardi e Longo nella ripresa) e vittoria consecutiva numero tre. Una serie iniziata col 3-0 rifilato al Palermo di Iachini e proseguita con il 4-1 esterno di Bergamo. In mezzo c'è stato il rocambolesco pareggio di Glasgow ma non conta, così come per la statistica che premia oggi Mancini non contano nemmeno le gare di Coppa Italia ed Europa League che avevano segnato anche il cammino di Mazzarri. Il filotto mancava da oltre 2 anni e 3 mesi e il fatto di esserci riusciti regala nuove certezze al Mancio e alla sua squadra.

Prima della caduta del tabù, l'Inter ci aveva provato altre 8 volte a mettere in fila le tre vittorie consecutive in campionato. Impresa non più riuscita a nessuno dei tecnici succedutisi ad Appiano Gentile. Non a Stramaccioni e nemmeno a Mazzarri e Mancini. Strama, uscito dalla serie record di 7 successi (l'ultimo proprio il 3 novembre 2012 allo Juventus Stadium), chiuso dalla sconfitta a Bergamo per 3-2 alla 12° giornata, aveva avuto una nuova chance dopo aver superato Palermo (2-0 in casa alla 15°) e Napoli (2-1 sempre a San Siro): sconfitta all'Olimpico contro la Lazio e serie interrotta.

Mazzarri, vero primatista della specialità della tripletta mancata, l'ha sfiorata per ben 7 volte. Un'autentica maledizione soprattutto nella passata stagione, iniziata alla 3° giornata col pareggio 1-1 contro la Juventus dopo i successi contro Genoa (2-0) e Catania (0-3) e proseguita alla 6° con Cagliari-Inter 1-1 (dopo aver battuto Sassuolo e Fiorentina), alla 13° con un altro 1-1 a Bologna (prima i successi contro Udinese e Livorno), alla 25° ancora contro il Cagliari (1-1 casalingo a chiudere la mini striscia aperta con Sassuolo e Fiorentina), alla 29° con il doloroso k.o. contro l'Atalanta (Torino e Verona le vittime precedenti) e, infine, alla 35° pareggiando 0-0 a San Siro contro il Napoli dopo aver battuto Sampdoria e Parma in trasferta.

Quest'anno altro giro e altra delusione tra l'8° e la 10°giornata: vittoria a Cesena (0-1) e in casa contro la Sampdoria (1-0) e poi clamorosa caduta a Parma sul campo di una squara già in difficoltà. Quindi l'esonero di Walter e l'arrivo di Mancini, che ha faticato a dare continuità a gioco e risultati, ma che alla fine è riuscito ad abbattere il muro della terza affermazione consecutiva. Era diventata quasi una questione psicologica più che tecnica. Ora l'Inter può voltare pagina.

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Giovanni Capuano