Brasile, i mondiali più sexy (e a luci rosse) di sempre
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Brasile, i mondiali più sexy (e a luci rosse) di sempre

Prostituzione a livelli record in occasione dei mondiali di calcio. Gli italiani tra i clienti più numerosi - Lo speciale Mondiali

Manca ormai davvero poco alla cerimonia d'apertura dei Mondiali di calcio e ad attendere il fischio di inizio delle 74 partite in programma non sono solo i milioni di appassionati di calcio. Ad accogliere i tifosi giunti da ogni parte del globo ci saranno imponenti misure di sicurezza, forze dell'ordine, ma anche un "esercito" di prostitute. E' da mesi che a San Paolo e dintorni centinaia di "lucciole" si preparano all'evento, anche con specifici corsi di inglese per farsi capire e comprendere i turisti del sesso, che da queste parti non mancano mai. In occasione di Brasile 2014, però, c'è stato un vero e proprio boom del mercato del sesso, che coinvolge anche bambini e ragazzini.

Solo a Belo Horizonte, città che ospita le partite del girone D, di cui fa parte anche l'Italia, 300 prostitute sono state chiamate a seguire appositi corsi di sesso sicuro per scongiurare la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili. Lì, nello stato di Minas Gerais sono attesi 200 mila turisti e tra loro ci sarà una buona fetta di persone interessate più alla vita di strada che ai campi di calcio. Tra queste ci saranno anche diversi italiani: molte trans tornate in Brasile dall'Italia per il grande evento hanno raccontato al Redattore sociale che "la domanda dei clienti italiani è la più alta in assoluto".  

Tra coloro che offriranno prestazioni sessuali a pagamento all'ombra degli stadi (spesso incompiuti ) ci saranno anche moltissimi minori: secondo un'inchiesta, condotta dalla BBC , il Brasile è infatti il primo Paese al mondo per turismo sessuale minorile, davanti alla Thailandia. E' per questo che, accanto alla campagna di sensibilizzazione all'uso del preservativo #ProtectTheGoal, sostenuta da UnAids (il programma delle Nazioni Unite che si occupa delle prevenzione della diffusione dell'Aids), si è aggiunta anche un'altra iniziativa, promossa da Ecpat , una Onlus che si batte per la difesa dei diritti dei bambini. Si chiama #DontLookAway, ovvero non distogliere lo sguardo.

L'invito è a non far finta di non vedere, a rimanere vigili contro lo sfruttamento dei minori, e ha già raccolto l'adesione di numerosi vip internazionali e "nostrani": accanto a stelle del calcio come i brasiliani Kakà e Juninho, in Italia hanno aderito Alessandro Gassman e Claudia Gerini, Luigi Lo Cascio e Beppe Carletti dei Nomadi. Il coinvolgimento del nostro Paese non è casuale: proprio secondo i dati Ecpat, i turisti italiani sarebbero i clienti più numerosi della prostituzione (anche minorile), insieme a tedeschi e portoghesi.

Le fasce più deboli, da proteggere sono quelle dove la povertà è maggiore, ovvero nelle zone di Fortaleza, Natal e Recife. Il governo brasiliano ha stanziato 17,6 milioni di dollari (tra il 2006 e il 2016, anno delle Olimpiadi) per contrastare il fenomeno della prostituzione dei minori, lanciando anche una propria campagna di sensibilizzazione. "Il turismo sessuale è un crimine e i responsabili vanno puniti" ha dichiarato lo scorso marzo il ministro del Turismo Brasiliano, Vieira. Se lo scorso anno sono stati distribuiti 610 milioni di preservativi gratuitamente, in occasione dei Mondiali ne saranno consegnati altri 104 milioni e tra questi ci sarà anche il condom "ufficiale" dei Mondiali, battezzato non a caso Prudence (qui il video di lancio). Una speciale versione, poi, è stata ideata e dedicata al campione di calcio carioca Neymar.

Se i malati di Aids in Brasile sono stimati in 340 mila, resta difficile arginare il problema della prostituzione in un Paese dove offrire prestazioni sessuali in cambio di denaro è assolutamente legale. Non lo sono però il favoreggiamento, lo sfruttamento e il reclutamento di prostitute. Tra le associazioni al fianco delle prostitute c'è anche l'Instituicao Beneficente Conceicao Macedo (IBCM), dove opera anche un italiano, Riccardo Mulas, originario della Sardegna. Dai suoi racconti si ricava uno spaccato di società alle prese con il problema della sopravvivenza: molte trans, pur sapendo di essere sieropositive, continuano a fare vita di strada. Anche quelle che ancora non lo sono, però, accettano in cambio di ricompense in denaro fino a tre volte maggiori, le richieste dei clienti di non usare il preservativo.

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Eleonora Lorusso