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ANSA / MATTEO BAZZI
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Da interista a interista: Bonimba e Nicola Savino

Il conduttore di "Quelli che il calcio" (come questo blog) ha grande stima di Mancini. E ci sorprende con l'elenco dei suoi campioni più amati

"17 maggio 1978: è il giorno della mia iniziazione all'Inter, una data non casuale, la mia prima partita allo stadio coincide con l'ultima del grande Giacinto Facchetti". Nicola Savino, conduttore di Quelli che il calcio, non ha mai nascosto le sue stigmate interiste. Anche su Radio Deejay si scambia spesso in diretta punzecchiature ironiche con lo juventino Linus.

"Quest'anno sono abbastanza ottimista", racconta a Bonimba. L'ultima buona squadra che abbiamo avuto è stata quella di Leonardo, del post Triplete, conclusa la parentesi di Rafa Benitez. Squadra con cui sfiorammo lo scudetto e vincemmo la Coppa Italia". Il giudizio di Savino sulla pesante sconfitta in casa, 1-4, con la Fiorentina è in fondo indulgente: "Sì abbiamo dimostrato dei limiti, ma non sarei così severo nei giudizi sui cambiamenti tattici del Mancio. Anche perché è un po' il discorso dell'uovo e della gallina, chi è nato prima? Abbiamo perso per la difesa a 3 o la difesa a 3 è stato un esperimento per recuperare una partita messa male?". 

Questo blog è un grande estimatore del Mancio e anche Nicola Savino ha una predilezione per l'allenatore jesino: "Sono convinto che senza il lavoro preparatorio di Mancini non avremmo vinto il Triplete. Mettiamola così, il Mancio ha fatto le fondamenta e il piano terra, Mou il primo e il secondo piano". Rafa, parere di Bonimba, ha poi mancato il tetto lasciando piovere dentro, ma quella è un'altra storia.

Straordinaria e per nulla banale, poi, la carrellata dei campioni più amati da Savino: "Adoro i giocatori intelligenti che non si applicano, forse alla fine mi ci riconosco anche. Beccalossi, Recoba, arrivo perfino a citare Alvarez e addirittura Quaresma".

Nicola è probabilmente l'unico interista ad avere in memoria una partita memorabile del Trivela: "Inter-Fiorentina 1-0, giocò in maniera incredibile, peccato non si sia ripetuto". Parole tenere anche per Forlan: "Andavo sempre allo stadio convinto che sarebbe stata la sua giornata".

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Filippo Nassetti