Auguri Ronaldo, icona nerazzurra (anche da parte di Moriero)
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Auguri Ronaldo, icona nerazzurra (anche da parte di Moriero)

Bonimba, il blog nerazzurro, ha sentito il vecchio compagno per ricordare Ronie nel giorno del suo 39° compleanno

39 anni da Fenomeno. Ronaldo Luis Nazario de Lima festeggia oggi il suo ultimo compleanno prima di entrare negli anta. Impossibile dimenticarlo. E' stato il più forte attaccante nella storia nerazzurra. Nessuno come lui. Con tutto il rispetto per i vari Ibrahimovic, Eto'o, Vieri, Milito, Altobelli, Rummenigge, Mazzola, Meazza. Icardi sa ancora di latte. E Boninsegna? Beh Bonimba per questo blog è naturalmente fuori concorso.

Certo, Ronaldo è stato anche il protagonista del tradimento al Real Madrid, dopo il mondiale vittorioso, ma soprattutto dopo le lunghe palpitazioni e i patemi dei cuori interisti per le sue urla di dolore al ginocchio, per le incertezze sul suo futuro, atteso e pregato. Per non parlare della parentesi imbolsita e incolore nell'altra squadra di Milano.

"Di giocatori forti ne ho visti tanti e con molti ho avuto l'onore di giocarci, ma come Ronie nessuno": la voce di Francesco Moriero, che abbiamo raggiunto telefonicamente, si intenerisce al solo nominare il suo vecchio compagno di scorribande. "Siamo arrivati lo stesso anno, nel '97. Lui era molto giovane, 21 anni, io 28. Gli prestavo i dvd di film d'azione, ancora me li deve restituire! La mattina poi facevamo la gara a chi arrivava prima ad Appiano Gentile. Con che macchina? Ferrari 360 Modena per entrambi".

Di Moriero tutti ricordano la celebre scena di Parigi degli scarpini lustrati a Ronaldo dopo il gol del brasiliano che chiuse la finale di Coppa Uefa con la Lazio sul 3-0. "Gli dissi: dovevo entrare io per farti segnare". Moriero era l'assist-man preferito del Fenomeno. "Riuscivo a capire sempre dove voleva il pallone e una volta lanciato era devastante, Aveva una forza fisica impressionante. Anche in allenamento". Non a caso una celebre immagine che lo vedeva testimonial in una posa da Cristo Redentore aprire le braccia su Rio de Janeiro, aveva come claim "La potenza è nulla senza il controllo". L'avvocato Agnelli scomodò una volta Omero per chiamarlo "Ronaldo piè veloce" e un'altra paragonarlo a un quadro di Balla.

Proprio il primo anno, quello che vide arrivare in nerazzurro anche Diego Simeone, fu esemplare per un nuovo concetto di calcio. Velocità e potenza mai viste a San Siro e altrove, che avrebbero meritato lo scudetto se non si fossero imbattuti in Mark Iuliano e nella conclamata cecità di un arbitro in Inter-Juventus.

"Vorrei mandargli un grande abbraccio, l'ultima volta che l'ho visto è stato per il Centenario dell'Inter", chiude Moriero. "Ronie, sono pronto a lustrarti di nuovo gli scarpini se vuoi fare una partitella. E per gli assist non ti preoccupare, saprò calibrarli alla velocità di un 39enne..." .

Auguri Ronie, icona nerazzurra.

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Filippo Nassetti