Un giudice cancella la Calciopoli portoghese: Boavista riammesso in Liga
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Un giudice cancella la Calciopoli portoghese: Boavista riammesso in Liga

Il club era stato retroscesso nel 2008 per l'accusa di aver corrotto gli arbitri. Il Tribunale amministrativo ha ordinato il ripescaggio. Il precedente (diverso) della Juventus...

Cosa sarebbe successo se la Juventus non avesse ritirato il ricorso al Tar che minacciava di bloccare la serie A nell'estate rovente del 2006, quella dei processo di Calciopoli e della retrocessione con penalizzazione in serie B? Sarebbe cambiata la storia del club? Avrebbe potuto il presidente Cobolli Gigli resistere alle pressioni della Figc, che chiedeva di fare un passo indietro? Poteva il commissario Rossi respingere al mittente le minacce di Uefa e Fifa di esclusione delle società italiane dalle manifestazioni internazionali perché un club non poteva rivolgersi alla giustizia ordinaria?

Il tema divide ancora 14 milioni di tifosi juventini e ora trova un motivo in più per essere analizzato. La Lega portoghese ha, infatti, ufficializzato che nella prossima stagione il Boavista sarà riammesso in Prima Divisione da dove fu cacciato nel 2008 per effetto della Calciopoli portoghese, ribattezzata 'Apito dourado' (fischietto d'oro). I fatti sono noti. Tre club (Porto, Boavista e Uniao Lieira) furono accusa di aver corrotto un gruppo di arbitri e finirono sotto processo con penalizzazioni farsa per Porto e Uniao e retrocessione per il Boavista.

Lo storico club di Oporto cadde in Secondo Divisione e iniziò un periodo di crisi economica che finì per cancellarlo dal panorama del calcio portoghese nel quale è recentemente ricomparso. I dirigenti, però, iniziarono una dura battaglia giudiziaria contro la Federazone portoghese e nei mesi scorsi il Tribunal Administrativo de Circulo di Lisbona (paragonabile al nostro Tar) ha dato ragione al Boavista chiedendo alla Federazione di cancellare il verdetto del Consiglio di Giustizia che aveva reso operativa la retrocessione del 2008. Vicenda spinosa, con richiesta di indennizzo da 23 milioni di euro e ricorsi (bocciati) della Federazione.

In Portogallo il calcio si è piegato a un tribunale amministrativo. La prossima stagione il campionato sarà allargato da 16 a 18 squadre, cambiando il sistema di retrocessioni, per fare posto al Boavista. Non si hanno notizie di iniziative di Uefa e Fifa contro i club portoghesi né, tanto meno, della minaccia di escludere Cristiano Ronaldo e soci dal Mondiale di Brasile. Storia molto simile a quella dell'estate 2006 con la Juventus e Cobolli Gigli protagonisti. Cosa sarebbe accaduto se...

 

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Giovanni Capuano