Per Antonio Cassano solo indifferenza

Per Antonio Cassano solo indifferenza

Domenica tornerà a Genova in un momento difficile per la sua Inter. In tanti parlano di un ritorno ma la tifoseria è spaccata. Per me è un NO, come la Maionchi.  Segui Blucerchiando su Facebook e Twitter Dopo l’imbarazzante prestazione …Leggi tutto

Domenica tornerà a Genova in un momento difficile per la sua Inter. In tanti parlano di un ritorno ma la tifoseria è spaccata. Per me è un NO, come la Maionchi. 

Segui Blucerchiando su Facebook Twitter

Dopo l’imbarazzante prestazione di Cagliari la Sampdoria si prepara alla sfida di domenica con l’Inter. I nerazzurri sono in piena crisi di risultati, la panchina di Stramaccioni è appesa a un filo e la squadra sembra non aver più forza nelle gambe. Nel mirino c’è sempre lui, Antonio Cassano, nuovamente protagonista in negativo per un litigio con il tecnico romano. Domenica tornerà a Marassi, nello stadio che l’ha rimesso in piedi e gli ha ridato una carriera e una vita. E come prima di ogni ritorno di Cassano a Genova si parla di quello che è stato, di quel che è e di quel che sarà. Fischi o applausi? Odio o amore? Le domande della vigilia sono sempre le stesse.

Personalmente credo che Antonio Cassano sia stato il giocatore più forte visto in blucerchiato negli ultimi 15 anni, un autentico mago del pallone. Tuttavia il suo carattere, la sua storia, i suoi sbagli, lo hanno portato lontano dai nostri colori nel peggior modo possibile. Sarebbe noioso ricordare nel dettaglio la scena della Nutella, il litigio con il presidente Garrone (rip) e le numerose tensioni nel suo periodo genovese. Cassano ha mancato di rispetto ad una tifoseria che lo ha amato dal primo giorno e allo smacco del suo addio si sono aggiunte voci su una trattativa con il Genoa mai realmente decollata e un’offerta che “il giocatore avrebbe valutato volentieri”. A prescindere da questo la nuova Sampdoria di Edoardo Garrone è un progetto ambizioso e giovane, una famiglia che punta su uno stile preciso, ben riassunto da due giocatori come Obiang e Krsticic. Un tesserato come Cassano sarebbe devastante per gli equilibri dello spogliatoio, una prima donna incapace di sottostare alle regole, di rispettare gli altri, di ascoltare. Un fenomeno, ma il prezzo da pagare per il suo genio è troppo alto (non solamente a livello economico).

Nei giorni scorsi sulla pagina di Facebook ho chiesto il vostro parere sul possibile ritorno in blucerchiato di Fantantonio. Le risposte hanno dimostrato quanto la nostra tifoseria sia spaccata sull’argomento: dopo oltre 200 voti il distacco tra il “si” e il “no” è di poche unità. Alcuni non gli hanno perdonato l’addio e dicono di non aver bisogno di lui, altri sognano i suoi stop impeccabili, le giocate magiche che mettevano i compagni in condizioni uniche per segnare. Io sono dell’idea che Cassano non tornerà mai più alla Sampdoria e, a differenza di qualche mese fa, sono contento così. Rimpiangere la sua tecnica immensa vedendo giocare Soriano fuori ruolo con Ferrara aveva aumentato la mia voglia di vederlo nuovamente tenere il pallone con la suola e vestire la nostra maglia. Ora, alla luce di tutto, non credo che Cassano si meriti il blucerchiato, così come non si merita il nostro odio e i nostri applausi.

Per quello che ha fatto, per il suo passato, per l’arroganza, per la maleducazione, per l’incapacità cronica di imparare dai propri errori, per le partite da quattro in pagella quando non si diverte e non ne ha voglia, per l’atteggiamento ostile nei confronti di tutta la gente che lo ha amato, per aver rifiutato autografi e foto con bambini, per aver chiamato “vecchio di merda” una persona a cui doveva tutto, per i troppi sfoghi fuori luogo, per ogni parcheggio davanti al campo di Bogliasco mostrando di essere un privilegiato, per la frase “se avessi saputo di finire al Milan avrei litigato prima con Garrone”, per non aver salutato nessuno neppure al funerale di Duccio, per tutto quello che è e che non rientra nello stile Sampdoria.

Un fenomeno vero, un giocatore che può cambiare le partite e far sognare con le sue giocate, ma anche una punta che a luglio compirà 31 anni e che guadagna cifre che questa Sampdoria non si può permettere (e che non avrebbe senso pagare). Alla luce di tutto credo che domenica ci saranno più fischi che applausi, fischi carichi di rabbia per una storia d’amore finita male.

Hai rovinato tutto tu Antonio, ma per me non meriti né fischi né applausi, solo tanta indifferenza.

 Chi abbia rotto con il proprio passato si sente un uomo diverso. Non considererà una vergogna il confessare gli errori passati, per la semplice ragione che questi errori non lo toccheranno affatto. Gandhi

Segui Blucerchiando su Facebook Twitter

I più letti

avatar-icon

Matteo Politanò