80 motivi per non sorridere

80 motivi per non sorridere

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Prima vittoria, primi tre punti. La Sampdoria ci regala la prima gioia del campionato e l’immagine più emozionante di questo inizio di stagione. Nicola Pozzi che realizza il suo calcio di rigore e corre verso il settore ospiti per esultare. Nei commenti alla fotografia sulla pagina facebook di Blucerchiando uno in particolare ha catturato la mia attenzione. In risposta alla frase “io c’ero” un sampdoriano ha replicato: “Anch’io c’ero ma il gol l’ho festeggiato insieme agli amici di tante battaglie e Km in mezzo ad una piazzola dell’autostrada Genova-Livorno per colpa di chi legalmente ti vende il biglietto ma poi non ti fa entrare”. E’ il riferimento agli 80 tifosi blucerchiati arrivati a Livorno senza tessera del tifoso e rispediti a casa. Ora sono in attesa di sapere se sarà emesso un Daspo nei loro confronti.

Il tutto dopo un periodo in cui il questore toscano Marcello Cadorna aveva illuso tutti con frasi ad effetto sullo stadio Picchi: “Con Roma Livorno è l’unica altra città italiana ad essere stata definita città aperta. Per questo motivo credo che anche lo stadio debba essere aperto”. Così aperto da emettere 80 daspo a coloro che si sono presentati nella città toscana senza tessera ma con regolare biglietto. Si può discutere o meno sull’utilità della tdt ma quando si ha la possibilità di comprare dei biglietti per uno spettacolo bisogna avere anche quella di vederlo. Invece non è stato così, questa volta non è intervenuto nessun Giovanni Citarella a favore del buon senso. Citarella è il presidente che nel 29 ottobre 2011 permise ai tifosi sampdoriani non tesserati di assistere alla partita. Gli Ultras Tito scrissero una lettera per ringraziarlo:

Forse ciò che Lei ha fatto, Sig. Citarella, intervenendo affinché potessimo rimanere all’interno dell’impianto, le può sembrare un atto doveroso, ovvio, magari scontato. Le possiamo assicurare che non è così. La normalità è fatta di presidenti aziendalisti che al posto della coscienza hanno un registratore di cassa. Presidenti che parlano, prendono posizione a parole, ma poi, in quanto a fatti…… Presidenti che si fanno mettere i piedi in testa dalla questura di turno senza rivendicare il diritto di poter decidere liberamente in casa propria. Presidenti che subiscono i ricatti del Viminale, Presidenti che stanno sempre di più dalla parte di quest’ultimo. Presidenti che si sono dimenticati che il vero spettacolo del calcio sono i tifosi e le emozioni che questi ultimi sono capaci di trasmettere dagli spalti. Concludiamo questa lettera ringraziandola Sig. Citarella per averci trattato da ospiti desiderati. Era tanto tempo che non ci capitava. Ci auguriamo che il suo esempio sia presto seguito da quei tanti suoi colleghi che si sono dimenticati che il calcio è di tutti, non esclusiva di chi ha una tessera in tasca.

Da Citarella a Cadorna, dal buonsenso alla rigida applicazione della legge. E di che legge. Il Daspo può essere emesso sulla base di una semplice denuncia e non necessariamente dopo una condanna penale. Il Daspo è definito “una misura di prevenzione atipica caratterizzata dall’applicabilità a categorie di persone che versino in situazioni sintomatiche della loro pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica con riferimento ai luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive, ovvero a quelli, specificatamente indicati, interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni stesse”. Gli ottanta sampdoriani che hanno acquistato il biglietto senza tessera hanno fatto l’errore di sperare nel buonsenso di chi nel passato ha parlato di “città aperta e stadio aperto”. Speriamo che il questore Cadorna possa utilizzarlo ora per non emettere nessun tipo di provvedimento.

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Matteo Politanò