Blatter si dimette: non è più il presidente Fifa
VALERIANO DI DOMENICO/AFP/Getty Images
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Blatter si dimette: non è più il presidente Fifa

Incastrato da una mail il braccio destro del dirigente svizzero, che è ora a sua volta nel mirino dell'Fbi per lo scandalo tangenti

Nella conferenza stampa in cui ha dato le dimissioni dopo 17 anni di regno da presidente della Fifa, Joseph Blatter ha dichiarato di farlo perché non sente più l'appoggio del mondo del calcio, motivo per il quale rimarrà in carica sino alla fine del 2015, con il suo successore che sarà poi eletto entro marzo 2016.

Più che l'appoggio del mondo del calcio, al 79enne dirigente svizzero è però venuta a mancare qualsiasi possibilità di giustificazione dopo che l'indagine fatta partire dall'Fbi ha rivelato il sicuro coinvolgimento del suo braccio destro (nonché n°2 della Fifa) Jerome Valcke nel caso di corruzione che ha recentemente scosso i vertici del pallone.

Quella mail decisiva e le indiscrezioni dagli Usa
Stando a quanto appurato dalle indagini, Valcke era infatti stato informato personalmente dalla Federazione Sudafricana di calcio dei 10 milioni di dollari girati sul conto controllato dal presidente della Concacaf, la Confederazione del Nord e Centro America: a incastrarlo, e a far scivolare lo stesso Blatter dal suo trono, una mail del 4 marzo 2008, che certifica anche tutte le recenti bugie della Fifa. E non è tutto: perché secondo alcune indiscrezioni riportate dal network americano Abc e dall'autorevole New York Times, l'Fbi e le autorità americane sarebbero ora impegnate a indagare sullo stesso Blatter.

Le parole dell'addio
"Continuerò a esercitare le mie funzioni finché non verrà scelto un nuovo presidente", ha detto Blatter nell'annunciare le sue dimissioni. "Il congresso ordinario è in programma il 13 maggio 2016 a Città del Messico, ma è possibile che tra dicembre e marzo si riunirà il Congresso elettivo straordinario. Tengo alla Fifa più che a qualsiasi cosa, e voglio il meglio per il calcio, per questo avevo deciso di ricandidarmi alla presidenza. Le elezioni sono finite, ma le sfide che abbiamo davanti no. La Fifa ha bisogno di una profonda ristrutturazione: ecco perché ho convocato il consiglio elettivo straordinario. Tutto sarà fatto nel rispetto dello statuto e coloro che vogliono candidarsi avranno il tempo sufficiente per farlo". 

L'attacco inglese ai Mondiali in Qatar
Mentre la Fifa fa sapere tramite il dirigente Domenico Scala che in occasione delle nuove elezioni verrà anche proposto e votato un limite di mandato per il presidente e i membri del comitato esecutivo, iniziano già a riaccendersi le polemiche che avevano preceduto l'ultima rielezione di Blatter. Più agguerrita di tutte la Federazione inglese, che si era schierata contro lo svizzero a favore dello sfidante Ali e che ora torna all'attacco per voce del suo n°1 Greg Dyke: "Adesso possiamo tornare indietro e riparlare di questi due ultimi Mondiali, ma se fossi il Qatar non mi sentirei tranquillo", sono infatti state le parole con cui il presidente della FA ha salutato la notizia. La partita è insomma solo iniziata...

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