Blatter, accuse alla Germania e la Fifa dei veleni
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Blatter, accuse alla Germania e la Fifa dei veleni

"Il Mondiale 2006? Qualcuno se ne andò al momento del voto". Indignati i tedeschi. Storia dell'uomo più potente del calcio e di un decennio di polemiche e veleni

L'accusa nemmeno troppo velata di essersi comprati l'assegnazione del Mondiale 2006 a colpi di corruzione ha indignato media e dirigenti tedeschi pronti alla guerra contro il presidente della Fifa Blatter. Accusa dura da digerire perché lanciata dall'uomo che più di tutti conosce i segreti delle stanze di Zurigo e che, al di là della possibilità o meno di dimostrare quanto afferma, lascia intendere una strategia. Perché Blatter rivela ora particolari così scottanti senza, però, fornire prove? Le sue parole al tabloid svizzero 'Blick' sono ambigue e chiare allo stesso tempo: "Mondiali comprati... Al riguardo mi ricordo dell'assegnazione di quelli del 2006 dove all'ultimo momento qualcuno lasciò la sala ed alla votazione invece di 10 a 10 finì 10 a 9 per la Germania - ricorda -. Fui contento, non doveva esserci nessun ballottaggio. Ma insomma, all'improvviso uno si alza e se ne va. Forse sono stato troppo di buon cuore e troppo ingenuo!". E alla domanda diretta 'lei ritiene che il Mondiale 2006 in Germania sia stato comprato?' risponde: "No, io non suppongo niente. Io constato".

Difficile pensare alla gaffe di un uomo che pure qualche volta è scivolato, come quando definì "una sciocchezza" il problema del razzismo nel calcio. Più facile legare l'uscita di Blatter allo scandalo che sta coinvolgendo l'ex presidente Fifa Joao Havelange e il presidente della federazione brasiliana Ricardo Teixeira per una presunta mazzetta da 14 milioni di euro ricevuta dalla ISL, agenzia che gestiva i diritti tv della Fifa. Scandalo con accuse feroci provenienti soprattutto dalla Germania che ora Blatter mette al centro del mirino ribaltando i sospetti di aver comperato l'assegnazione di un Mondiale.

L'ultimo anno è stato forse il più movimentato dell'intera era Blatter. Presidente dal 1998 dopo esserne stato potentissimo segretario generale, Blatter ha affrontato nel maggio scorso un processo interno alla Fifa con l'accusa di compravendita di voti per la rielezione a presidente. Una vicenda da cui Blatter è uscito pulito fino alla rielezione (quarto mandato fino al 2015) in una corsa senza avversari dopo il ritiro del sospeso Bin Hamman e di Warner. Allora erano stati gli inglesi a denunciare la farsa senza, però, riuscire a far rimandare le elezioni. Ora sono i tedeschi a chiederne un passo indietro forse per accelerare l'ascesa di Michel Platini la cui chiamata sulla poltrona del governo mondiale del calcio è attesa invece per il 2015 quando a meno di colpi di scena Blatter lascerà all'età di 79 anni e dopo 17 di dominio incontrastato.

Le accuse di corruzione legate all'assegnazione di un Mondiale non sono, però, un inedito nella storia recente della Fifa. Basti pensare alle polemiche seguite alla decisione dello stesso Blatter di assegnare contemporaneamente sia l'edizione del 2018 (Russia) che quella del 2022 (Qatar). Uno sgarbo che ha negato al suo successore la torta più importante nella gestione commerciale della Fifa e che è stato accompagnato da polemiche e veleni. Nei mesi precedenti l'assegnazione del dicembre 2010 la Fifa aveva aperto un'inchiesta sul Mondiale 2018 quando il 'Sunday Times' aveva parlato di soldi in cambio della preferenza da parte dei presidenti della confederazione dell'Africa Occidentale e dell'Oceania con tanto di video girato con telecamera nascosta da due reporter.

Accuse tornate d'attualità nel maggio scorso dopo le parole di Lord Triesman, ex presidente del comitato inglese che correva per il 2018, secondo cui molti membri della Fifa gli avrebbero prospettato la possibilità di dirottare il loro voto sulla Gran Bretagna in cambio di donazioni. per complessivi tre milioni di sterline Operazione rifiutata e alla fine assegnazione alla Russia nello stesso giorno in cui il Qatar otteneva quelli del 2022. Come? A Londra hanno pochi dubbi e 'The Times' lo ha scritto senza troppi giri di parole: "Il gioco sporco: come il Qatar si è comprato il Mondiale". Accuse respinte al mittente dai diretti interessati che hanno sempre negato di aver pagato tangenti per un milione di dollari per ammorbidire il giudizio sul loro dossier da parte di sei funzionari della Fifa.

Come si vede le parole di Blatter riguardanti il Mondiale 2006 si inseriscono in un filone abbastanza fecondo. Anche in passato c'erano stati sospetti e polemiche, ma l'esplosione di costi e ricavi per una manifestazione seconda solo alle Olimpiadi per interessi economici ha reso le edizioni del Terzo millennio particolarmente appetite. La curva deli ricavi da sponsorizzazione è impressionante: si parte dai 65 milioni di euro di Italia '90 per arrivare ai 650 milioni di Germania '06 e ai 740 di Sudafrica '10. I diritti tv delle edizioni 2002 e 2006 venduti insieme hanno fruttato complessivamente 2,4 miliardi di dollari (+ 700% rispetto alle tre precedenti) e quelli del Sudafrica addirittura 2,7 miliardi da soli con ricavi complessivi da oltre 6 miliardi di euro. Una montagna di denaro che fa gola a tanti. Difficile controllare tutto.

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Giovanni Capuano