Lo spread col Bayern e una piccola Juve
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Lo spread col Bayern e una piccola Juve

Esame fallito e hanno tradito i big. Al ritorno serve un'impresa per tenere il calcio italiano in Champions - la gallery

Quanto manca alla Juventus per essere un top team europeo? Molto se si tiene buona la lezione dell'Allianz Arena. Vince il Bayern Monaco ma non è solo il risultato a spedire dietro la lavagna la squadra di Conte. In fondo il 2-0 regala ancora qualche speranza residua nel ritorno di Torino anche se i tedeschi sono temibili in trasferta almeno quanto in casa loro. No, a far bocciare i campioni d'Italia è quanto visto in campo: poche idee, niente ritmo, errori e il 'tradimento' di un big come Buffon, uno dei pochi che a questo livello c'era già stato.

Che il palcoscenico dell'Allianz Arena fosse cosa ben diversa dai teatri che la squadra di Conte è abituata a frequentare in Italia si è capito subito. Mai visto i bianconeri così imprecisi e succubi del pressing avversario. Una via crucis di errori e palle perse trasformati in occasioni dal Bayern. E non solo l'infortunio con cui Buffon ha spianato la strada ad Alaba regalando ai tedeschi il bonus del vantaggio dopo 25 secondi di gioco. Errori di Bonucci, Barzagli, Chiellini e dello stesso Pirlo che i tedeschi ammirano ed evidentemente hanno studiato per cercare di limitarne la geometrica perfezione.

Problema di approccio psicologico? Timore di un avversario evidentemente più avanti nel processo di crescita? Forse solo lo choc di una gara iniziata in salita senza nemmeno capire perché e nella quale anche nella sfortuna Heynckes è parso baciato dalla buona sorte. L'infortunio di Kroos dopo meno di un quarto d'ora lo ha costretto a far alzare Robben dalla panchina disegnando un Bayern più offensivo. Il risultato è stato infilare una spina nel fianco della difesa juventina e buon per Buffon che l'olandese si sia un po' perso in fase di conclusione.

La prima vera conclusione pericolosa della Juventus è arrivata solo nel recupero del primo tempo: colpo di testa alto di Bonucci su angolo di Pirlo. Prima solo un paio di sortite con Matri e Quagliarella dispersi tra i due centrali tedeschi e un sinistro di Vidal vicino alla porta di Neuer. Per il Bayern, invece, una sinfonia di opportunità: Robben, Ribery, Mandzukic, Schweinsteiger e lo stesso Alaba. Copione ripetuto alla pari ad inizio ripresa compreso gentile omaggio di Buffon in occasione del raddoppio di Muller (63' respinta debole sui piedi di Mandzukic per l'assist a porta vuota).

Conte ha provato a mischiare dopo un'ora le carte. Via Matri e Quagliarella, abbandonati al loro destino, dentro Vucinic e Giovinco. Poi dentro anche Pogba al posto di Peluso. Tentativi di ridisegnare una squadra messa sotto senza soluzione di continuità. Un dato da annotare: nei primi 25' della ripresa il Bayern ha tenuto palla il doppio (65% contro 35%) e tirato in porta almeno 5 volte contro una, la prima parata di Neuer di tutta la gara, dei bianconeri.

Tra una settimana a Torino mancheranno anche Vidal e Lichtsteiner che da diffidati sono stati ammoniti dall'inglese Clattenburg. La loro assenza peserà molto in una partita in cui la Juventus dovrà andare all'assalto, evitare di subire un gol che chiuderebbe ogni discorso e possibilmente sfruttare ogni occasione che un Bayern blindato vorrà offrire. Troppo per sperare? Forse, ma in fondo per Conte e i suoi si trattava di una specie di giro nel paese dei balocchi. Esperienza salutare.

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Giovanni Capuano