Roma, rimonta e beffa a Leverkusen: che spettacolo!
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Roma, rimonta e beffa a Leverkusen: che spettacolo!

Giallorossi prima sciagurati, poi travolgenti contro il Bayer e infine raggiunti (4-4). Il cammino europeo resta aperto

Come dottor Jeckill e mister Hyde. Anzi, meglio. Come un film prima dell'orrore e poi bellissimo, emozionante e coinvolgente. E, infine, ancora da incubo. Perfetto a tratti e prima (e dopo) sciagurato, impreziosito da un 4-4 che sarà ricordato a lungo per lo spettacolo e le emozioni regalati dalla notte della Roma a Leverkusen. Il cammino in Champions della truppa di Garcia rimane aperto: adesso la qualificazione alla seconda fase torna nelle mani di De Rossi e compagni, ma la sensazione di beffa per essersi fatti raggiungere nel finale è forte.

Chissà se le reti di Campbell e Mehmedi peseranno a dicembre nel decidere chi andrà in paradiso con il Barcellona e chi dovrà ripiegare sul Purgatorio dell'Europa League. Lo scivolone contro il Bate Borisov è, però, dimenticato. E' tornata la Roma bella e coraggiosa ammirata contro il Barcellona nella serata del debutto europeo e che poi si era smarrita in terra bielorussa.

Non tutto è filato liscio, ovviamente. Altrimenti non saremmo qui a parlare di una partita storica. Passare da 0-2 a 4-2 sul campo di una tedesca è qualcosa che esce dalla logica e nessuno ci avrebbe scommesso un cent dopo 19 minuti del solito incubo. Approccio sbagliato, difesa svagata, errori in serie castigati da Hernandez (il primo su rigore), uno che in Europa segna da sempre con regolarità.

Finita? Nemmeno per sogno e qui si innesta sull'incubo la bellezza dell'impresa. Assente Totti e con Dzeko seduto in panchina (entrerà soltanto nel finale per dare fiato ai compagni), la Roma si è inventata una partita nuova, vigorosa e su ritmi alti anche per i folletti di Leverusen. E dire che i cugini della Lazio qui ci avevano lasciato le penne e il preliminare della Champions a fine agosto, stroncati anche nella corsa oltre che dalle giocate di Calhanoglu.

Poi il Bayer Leverkusen ha rialzato la testa, quasi per caso. Ha trovato un gol miracoloso con Kampl e in 90 secondi ha ribaltato il proprio destino grazie a Mehmedi. Game, set, match. Anzi, no, perché pure il tempo di recupero ha regalato brividi intensi ai tifosi giallorossi.

Il 4-3-3 di Garcia, ennesima versione di una squadra ormai camaleontica, ha dato a Salah il ruolo inedito di centravanti appoggiato sugli esterni da Florenzi e Gervinho. La Roma è stata punita da tanti, troppi, errori individuali soprattutto nella fase d'avvio, i meno di venti minuti in cui distrazioni difensive hanno spalancato la porta alla doppietta di Hernandez. Impossibile non rammaricarsi e non fare due conti: le reti subite nelle prime tre di Champions sono 8: troppe per pensare di andare avanti a questi livelli.

La classifica condanna ancora i giallorossi all'ultimo posto (2 punti contro i 3 del Bate e i 4 del Bayer Leverkusen), ma i tedeschi e la qualificazione restano nel mirino. Bisognerà non sbagliare nulla e vincere lo spareggio diretto dell'Olimpico invertendo la tendenza che dice che nelle ultime 12 giocate in Champions la Roma ne ha conquistata solo una (e Garcia 3 su 21). Appuntamento il 4 novembre alle 20,45. Da non perdere.

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Giovanni Capuano