Messi nella storia: 4 gol come Diego '86
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Messi nella storia: 4 gol come Diego '86

Argentina a punteggio pieno e si qualifica anche la Nigeria. Nel girone E avanti Francia e Svizzera - Lo speciale Brasile 2014

Tutto come da pronostico nell'ultima giornata dei gironi E e F. Vanno avanti le favorite e l'Argentina, dopo gli stenti delle prime due partite, fornisce finalmente una prova di forza che la iscrive tra le candidate ad arrivare in fondo a questo Mondiale. Anche perché il tabellone degli ottavi che si sta disegnando vede una sorta di corsia preferenziale per la formazione di Sabella, inserita nella parte bassa dove una semifinalista uscirà dal quartetto Olanda-Messico e Costa Rica-Grecia. Tutte avversarie ampiamente alla portata di Messi e soci che negli ottavi se la vedranno con la Svizzera e nei quarti incroceranno la vincente della sfida tra la prima del girone H (quasi certamente il Belgio) e la seconda del gruppo G (Stati Uniti favoriti su Ghana e Portogallo). Un'occasione storica per provare ad andare al Maracanà a mettere terrore al popolo brasiliano. L'altro ottavo di finale che si è formato vede la Nigeria contro la Francia di Deschamps.

ARGENTINA - NIGERIA 3-2

Leo Messi è definitivamente entrato nel Mondiale come protagonista. Contro Bosnia e Iran era stato decisivo con due perle all'interno di gare giocate sotto tono, tanto da far sorgere più di una perplessità sulle sue reali condizioni di forma. Contro la Nigeria, invece, la Pulce ha incantato nell'ora in cui Sabella l'ha tenuto in campo prima di sostituirlo per evitargli qualsiasi problema fisico in vista degli ottavi di finale. La doppietta realizzata a Enyeama gli vale un prima doppio. intanto era dal 1986 che nessun giocatore argentino riusciva a segnare 4 gol consecutivi in un Mondiale. Maradona li aveva fatti contro Belgio e Inghilterra, Leo ha compiuto l'en plein nel girone di qualificazione. E poi c'è la punizione che è la prima dal 1982 (Passarella). Un Mondiale sempre più storico quello di Messi, che festeggiava i 27 anni e che sta lottando con Neymar per il titolo di capocannoniere ed è sempre più leader riconosciuto dell'Argentina.

La sconfitta fa sorridere anche la Nigeria, qualificata agli ottavi di finale grazie alla contemporanea caduta dell'Iran contro la Bosnia. Le Aquile Verdi avrebbero potuto giocare per il pareggio, ma non l'hanno fatto. La gara è stata divertente e ricca di colpi di scena. Vantaggio immediato di Messi (3') e pareggio di Musa (4'). Poi occasioni in serie da una parte e dall'altra fino alla punizione di Messi per il 2-1 (45'). Dopo l'intervallo ritmo ancora altissimo e altro botta e risposta tra Musa (pareggio al 2') e il difensore Rojo (nuovo vantaggio argentino al 5'). Fuori Messi e altri sussulti. Preoccupa l'infortunio di Aguero, costretto ad abbandonare il campo anzitempo lasciando spazio a Lavezzi.

BOSNIA-IRAN 3-1

La Bosnia saluta il Mondiale con la prima, storica, vittoria iridata. Ne fa le spese l'Iran che esce a testa alta dalla manifestazione, con la soddisfazione di aver trovato proprio in extremis la via della rete, fin qui negata dalla sfortuna e dalle prodezze dei portieri avversari. Bosniaci avanti nel primo tempo con un bel diagonale di Dzeko (27'). Nella ripresa il raddoppio del romanista Pjanic (14') e nel finale, sotto un autentico diluvio, il tentativo di rimonta degli iraniani. Inutile la rete del 2-1 firmata da Ghoochannejhad (37' minuto) perché nemmeno 60 secondi più tardi la Bosnia ha chiuso definitivamente il conto con Vrsajevic. Entrambe le squadre vanno a casa, ma certamente ha deluso più la Bosnia di Dzeko e Pjanic che l'Iran ben organizzata di Queiroz.

SVIZZERA-HONDURAS 3-0

Alla Svizzera serviva una vittoria per mettere in cassaforte il passaggio del turno e la vittoria è arrivata. Il trascinatore è stato Shaqiri, autore di una doppietta nella prima mezz'ora e del tris a metà ripresa. I primi due gol hanno chiuso la strada alle speranze dell'Honduras che ancora coltivava il sogno di compiere l'impresa e approdare gli ottavi di finale. Il vantaggio è arrivato abbastanza in fretta (6') con un gran sinistro dal limite dell'area di rigore dell'attaccante del Bayern Monaco e palla all'incrocio dei pali. Al 31' il raddoppio su azione di contropiede e con la difesa honduregna colta completamente impreparata: assist di Drmic e sinistro comodo di Shaqiri sull'uscita disperata di Valladares. I centroamericani hanno avuto il merito di non mollare mai e nella ripresa hanno comunque condotto la partita con una certa superiorità. Proteste per un fallo all'interno dell'area di rigore (parso abbastanza evidente) non sanzionato dal direttore di gara, l'argentino Pitana. La coppia offensiva Drmic-Shaqiri ha creato problemi ogni volta che si è messa in azione e al 25' ha confezionato il 3-0 con firma ancora dell'attaccante del Bayern Monaco, vero mattatore della serata. Negli ottavi la Svizzera se la vedrà con l'Argentina di Messi.

FRANCIA-ECUADOR 0-0

Poco turn over per Deschamps, al sicuro grazie alla mostruosa differenza reti iniziale (+6) ma comunque all'erta per evitare qualsiasi complicazione. L'Ecuador si giocava tutto in uno spareggio a distanza con la Svizzera nel quale sarebbe bastato fare lo stesso risultato degli elvetici per passare il turno. Alla nazionale di Rueda non è riuscita l'impresa, ma l'Ecuador esce a testa alta perché a lungo ha messo sotto pressione la Francia creando anche più di una occasione per passare in vantaggio. Anche i transalpini possono recriminare: due chance per Pogba di testa (clamorosa la seconda) e una traversa di Griezmann su cross di Sagna e salvataggio provvidenziale di Dominguez. L'Ecuador ha giocato in inferiorità numerica quasi tutta la ripresa per l'espulsione, forse eccessiva, di Valencia dopo una dura entrata su Digne. Nel finale - quando il risultato proveniente da Manaus ha chiarito che l'Ecuador avrebbe dovuto segnare almeno due reti - la Francia ha trovato spazi incredibili in contropiede e ha collezionato un numero impressionante di occasioni. Tra i migliori in campo lo juventino Pogba che non ha trovato, però, la via della rete malgrado un gran numero di conclusioni.

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Giovanni Capuano