Appello: fermate il Cagliari prima che sia tardi...
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Appello: fermate il Cagliari prima che sia tardi...

Stipendi non pagati da due mesi, cause col comune di Cagliari e liti per Is Arenas. Così Cellino rischia di falsare il campionato. Ma forse ha ragione

Dunque c’è un club tecnicamente sull’orlo del crac finanziario che si aggira per la serie A e nessuno sembra interessarsene. C’è un club che ha già perso una partita a tavolino per l’assurda ribellione del suo presidente, che da un anno gioca un po’ in casa, un po’ a porte chiuse e un po’ su campo neutro e la cosa non pare sollevare alcuna discussione all’interno dei vertici di Lega e Figc. Non un appoggio deciso a Cellino, qualora si ritenga che abbia le sue ragioni. E nemmeno una netta presa di posizione contraria per mettere il numero uno del Cagliari davanti alle sue eventuali responsabilità.  

No. Nulla di tutto questo. C’è un club che tecnicamente è sull’orlo del crac finanziario e la cosa davvero non interessa a nessuno. La denuncia del direttore generale Francesco Marroccu sulla situazione in cui versa il Cagliari è drammatica e deve far riflettere. Da due mesi non vengono pagati gli stipendi ma, soprattutto, non si vede all’orizzonte una schiarita nell’intreccio burocratico che blocca i soldi della società e nel quale tutti hanno ragioni e torti e alla fine a perdere sono solo i tifosi.

Il campionato in corso è già stato falsato dalla sconfitta assurda subita a tavolino contro la Roma. E’ già pesantemente condizionato dalla disparità di condizioni tra chi ha giocato a Is Arenas con il pubblico, chi lo ha fatto a porte chiuse o con solo uno spicchio di tribune disponibili e chi, invece, si è risparmiato la trasferta in Sardegna.

Se a gennaio il club sarà costretto a svendere sul mercato tutti i giocatori più importanti per fare cassa e pagare gli stipendi garantendosi la sopravvivenza ed evitando penalizzazioni, sarà ulteriormente falsato sia nella lotta per non retrocedere che per gli avversari di ogni domenica.

C’è qualcuno che vuole intervenire? C’è una Federazione che batte un colpo? Se Cellino ha ragione va appoggiato incondizionatamente nella sua battaglia contro politica e burocrazia. Se ha torto va bandito subito dal calcio italiano. Non esistono vie di mezzo. Questo scempio non si può accettare e va ricordato che già la Lega Calcio ha chiuso entrambi gli occhi in estate per iscrivere al campionato una squadra senza stadio e che ha indicato una sede (Trieste) che abbiamo scoperto quattro mesi dopo non essere a norma. E’ tutto normale?

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Giovanni Capuano