Allegri e Garcia, scatta la volata. Parma-choc: cosa fa Donadoni?
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Allegri e Garcia, scatta la volata. Parma-choc: cosa fa Donadoni?

Non c'è solo il derby di Milano: tutti i temi della 12a giornata di serie A, che torna al centro della scena dopo la sosta per le nazionali

Ricreazione finita, si torna a lezione. Con buona pace di Conte e della Federcalcio che nelle prossime settimane proveranno a far ragionare i presidenti per cercare spazi azzurri ed evitare al ct di vivere quattro mesi da (quasi) disoccupato di lusso. Condizione che lui non sopporta e che alle casse della Figc costerà 1,3 milioni netti senza che il tecnico possa indossare anche solo per un minuto gli scarpini a Coverciano. Un paradosso che sia lui che i dirigenti che l'hanno messo sotto contratto conoscevano perfettamente. In fondo il trattamento riservato a Conte non è diverso da quello cui devono sottostare Del Bosque, Deschamps, Loew e tutti gli altri suoi colleghi. Agnelli glielo ha ricordato con una certa ruvidezza e - come Panorama.it ha anticipato - la posizione della Lega è di fastidio. Certo, la situazione di partenza è diversa, ma almeno ci sarà tempo per fare chiarezza nei rapporti con la Juventus, unico club che non ha ancora ricevuto la visita pastolare del ct, e con la Lega stessa, parsa infastidita da toni e contenuti dello sfogo di Marassi.

Torna il campionato e propone il derby di Milano, rivitalizzato dalla pausa choc in casa-Inter che ha riportato Mancini ad Appiano Gentile. Entusiasmo a mille, almeno fino a domenica sera alle 22,35 quando sarà stato il campo a dare le prime risposte. Anche Roby dovrà passare dal verdetto dei risultati, obbligatori per tenere viva la fiammella della speranza di una rincorsa al terzo posto, unica condizione in grado di rendere accettabile dal punto di vista economico la scommessa di Thohir e l'investimento compiuto per il suo ingaggio. Il ritorno della serie A, però, non è solo il derby di Milano.

Allegri e le punture a Garcia

Innanzitutto riparte la volata tra Juventus e Roma e le prossime tappe saranno indicative. Non c'è nulla di banale nel sabato che porta i giallorossi a Bergamo e i bianconeri all'Olimpico, sponda Lazio. Sono due trappole pericolose anche perché arrivano prima degli snodi decisivi di Champions League che, a loro volta, precederanno il derby di Torino e Roma-Inter. Tradotto in soldoni, si comincia a fare sul serio e l'impressione è che Allegri non voglia concedere alcun vantaggio a Garcia, nemmeno dal punto di vista motivazionale e psicologico. Ha detto Max: "Riterrei la stagione positiva in caso di scudetto e accesso agli ottavi di Champions". Visione minimalista, che lo porterebbe al di sotto del Conte 2012-2013 (tricolore e quarti di finale), ma forse anche non meglio di quello di un anno fa, che in fondo percorse l'Europa League fino alla semifinale, con record di punti a coronamento. Davvero basterebbe ad Agnelli, Marotta e al popolo juventino?

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La prova del nove del Napoli

Prima della sosta avevamo ritrovato il Napoli pronto a inserirsi nella lotta di vertice: due vittorie consecutive pesanti (Roma e Fiorentina) e 6 punti che hanno spinto i partenopei fino a pensare di poter riaprire il discorso scudetto. Ora serve la controprova e il calendario potrebbe dare una mano. Mentre Juventus e Roma andranno sulle montagne, Benitez ha davanti un discreto falsopiano da affrontare: Cagliari ed Empoli in casa, Samp e Milan fuori. L'Europa League è un lavoro ben avviato e le gambe girano, anche se l'infortunio di Insigne e il k.o. (nel vero senso del termine) di Mertens costringeranno lo spagnolo a studiare una soluzione d'emergenza. A proposito: siamo quasi a dicembre ed è arrivato il momento di scoprire le carte. Che fa Rafa? A fine anno lascia o raddoppia, come vorrebbe De Laurentiis? Inutile spazientirsi per i rumors provenienti da Liverpool; basterebbe una firma per mettere tutto a tacere.

Donadoni, la vera garanzia del Parma

Pensiero di chiusura per il Parma. Va verso una penalizzazione sicura che renderà ancor più ardua la corsa della squadra di Donadoni, già partita malissimo. Malgrado le rassicurazioni fornite da Ghirardi, la situazione è grave e preoccupante. Magari alla fine si risolverà tutto, però ad oggi una delle poche certezze è che Roberto Donadoni, con la sua figura seria e professionale, resta la garanzia che i ducali non sbracheranno. In fondo non è un problema solo loro. Sarebbe un disastro per il calcio italiano veder girare per gli stadi una squadra slabbrata e senza stimoli, pronta a regalare punti a tutti. Se ne fa volentieri a meno.

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Giovanni Capuano