I club più ricchi del mondo? Sono quelli della Premier League
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I club più ricchi del mondo? Sono quelli della Premier League

Le squadre inglesi incassano sempre di più denaro grazie a diritti tv miliardari e meglio distribuiti. E gli altri campionati stanno a guardare

Non solo United e Liverpool, insieme agli altri club nelle mani di paperoni di Oltremanica come Chelsea e Manchester City. E' l'intera Premier League che negli utlimi tempi si sta arricchendo sempre di più arrivando lentamente a far scomparire gli altri "poveri" campionati del Vecchio Continente. 

Lo dice il rapporto annuale sui soldi nello sport rilasciato da Deloitte, azienda numero uno al mondo in fatto di consulenza e revisione contabile, che a stilato la classifica 2014 del club più ricchi del mondo, che nelle prime 30 posizioni vede ben 14 squadre militanti in Premier. 

La classifica dei 30 club più ricchi del mondo

Real Madrid (Spain)
Manchester United (England)
Bayern Munich (Germany)
Barcelona (Spain)
PSG (France)
Manchester City (England)
Chelsea (England)
Arsenal (England)
Liverpool (England)
Juventus (Italy)
Borussia Dortmund (Germany)
AC Milan (Italy)
Tottenham (England)
Schalke (Germany)
Atletico Madrid (Spain)
Napoli (Italy)
Inter Milan (Italy)
Galatasaray (Turkey)
Newcastle United (England)
Everton (England)
West Ham (England)
Aston Villa (England)
Marseille (France)
Roma (Italy)
Southampton (England)
Benfica (Portugal)
Sunderland (England)
Hamburger SV (Germany)
Swansea City (England)
Stoke City (England)

E se, come detto, era lecito aspettarsi la presenza dei principali club inglesi, con le due squadre di Manchester in testa al gruppo, meno prevedibile era vedere in classifica West Ham e Aston Villa e soprattutto Swansea e Stoke City. In totale sono sei le squadre inglesi che nell'ultimo anno sono entrate a far parte della top 30 e in generale i 20 club della Premier sono tutti stabilmente nella top 40. 

Il merito, secondo gli esperti di Deloitte, è da attribuirsi in gran parte agli strabilianti introiti, più 2 miliardi di dollari, derivanti dai diritti televisivi. La differenza rispetto ad altre leghe europee sta nel fatto che in Inghilterra le squadre sono "mediamente" molto più seguite e la torta viene quindi divisa in maniera più equa; contrariamente a quanto succede, per esempio, in Spagna dove i diritti tv di Barcellona e Real Madrid valgono quattro volte di più di quelli delle squadre minori della Liga. 

Un campionato più "democratico" e meno separato tra club di prima e ultima fascia è il segreto di un campionato inglese sempre più ricco e che con il nuovo accordo sui diritti televisivi, da discutersi nel 2017, potrebbe incassare ancora più denaro e declassare definitivamente le altre leghee europee a campionati di seconda fascia, magari trasmessi in seconda serata su i canali tv continentali.


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Teobaldo Semoli