Borini e Diamanti restano dove sono. E alle buste vincono tutti
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Borini e Diamanti restano dove sono. E alle buste vincono tutti

Roma e Bologna si tengono i due azzurri ma anche Parma e Brescia esultano. I segreti di un'asta in cui si paga subito e in contanti: gli unici soldi veri del mercato.

Alla fine nel gioco perverso e tutto italiano delle buste hanno vinto Roma e Bologna che hanno scritto una cifra più alta rispetto a Parma e Brescia per assicurarsi i cartellini dei due azzurri rimasti incastrati nel gioco delle comproprietà. Entrambi resteranno dove sono stati nell'ultima stagione ma finalmente non più con lo status di precari. Entrambi avrebbero potuto rimanere ancora col cuore (e i piedi) divisi a metà ed tutti e due hanno rifiutato. Perché vedere il proprio nome dentro una busta con vicino un numerino quasi si fosse un pezzo d'antiquariato qualsiasi che va all'asta non è un'esperienza bella nemmeno per chi ha atteso il verdetto dalla Polonia preparandosi a un quarto di finale europeo.

Borini resterà alla Roma che in quella busta ha scritto 4 milioni e 900mila euro contro i 4 milioni e 188mila del Parma. Il Bologna, invece, per prendersi tutto Diamanti ha offerto 3 milioni e 360mila euro, poco più dei 3 milioni e 100mila euro messi dal presidente Corioni del Brescia che mai in 45 anni di onorata attività era arrivato a giocarsi un calciatore alle buste. Alla fine, però, tutti contenti. Chi ha vinto e chi ha perso perché - caso unico e raro in un mercato fatto poco da soldi cash e molto da crediti e compensazioni - questi sono denari che chi ha vinto dovrà depositare in un'unica soluzione entro un paio di settimane. Senza deroghe e senza sconti.

BORINI, AFFARE PER IL PARMA - Così la plusvalenza del Parma per Borini, ad esempio, potrà essere immediatamente reinvestita in qualche giovane di prospettiva cercando di ripetere un'operazione che in meno di un anno è valsa un discreto gruzzoletto a Ghirardi, bravo a credere in Borini quando tutti se l'erano dimenticato, a girarlo in prestito alla Roma ad agosto (1 milione e 250mila euro con riscatto a 7 milioni), a cederlo in comproprietà a gennaio (2,3 milioni più Okaka) e ora a monetizzarlo interamente facendo leva anche sull'interesse del Liverpool.

DIAMANTI LIBERA RAMIREZ - Anche il Brescia esulta pur avendo visto andar via Diamanti proprio nei giorni in cui si gioca la chance azzurra ad Euro 2012. Quasi 3 milioni e mezzo sono una cifra con cui progettare una stagione di serie B con budget accettabile per un club che qualche mese fa era in vendita e in mezzo a serie difficoltà economiche. Il Bologna? Preso Diamanti potrà serenamente vendere il gioiellino Ramirez al miglior offerente senza lasciare scoperta la rosa. Insomma sarà solo un istituto italiano, però la comproprietà continua a piacere perché muove denaro vero e consente di dividere costi e rischi. Ecco perché nel gioco delle buste di questa estate sono rimasti impigliati anche due nazionali di Prandelli e non solo figure di secondo piano.

BUSTE CON SORPRESA - C'è un altro quasi azzurro finito alle buste. Lazzari resterà alla Fiorentina che ha offerto un milione e mezzo di euro contro il milione del Cagliari. Due anni fa Allegri aveva chiesto con insistenza a Galliani di portarlo al Milan. A Catania va Antenucci (battuto il Torino) mentre il Genoa ha lasciato partire Caracciolo e Bolzoni praticamente senza mettere offerte: andranno a Brescia e Siena. In tutto sono ventuno le buste depositate in Lega Calcio per essere aperte con cerimonia ormai consolidata. Si partiva da un numero molto più alto ma le ultime ore di febbrili trattative hanno consentito alle società di mettersi d'accordo soprattutto sui casi più spinosi facendo valere diritti acquisiti ed antiche alleanze.

QUASI UNA NAZIONALE IN COMPROPRIETA' - L'elenco dei giocatori sui quali si è discusso e ci si è accapigliati perché non finissero all'asta al buio è lungo. Insieme potrebbero formare una squadra di discreto livello. C'è ad esempio il portiere Viviano per il quale Inter e Palermo si sono accordate sul rinnovo della comproprietà e che finirà altrove in prestito. Ci sono i difensori Sorensen (Bologna), Acerbi (Milan via Genoa) e Dellafiore (Parma). I centrocampisti Merkel (tutto al Genoa nell'ambito dell'affare El Shaarawy), Kucka (Genoa), Ekdal (Cagliari), Kharja (Fiorentina), Hetemaj (Chievo), D'Agostino (Siena) e Nwanko (Parma). In attacco il nome più celebre è quello di Giovinco, che la Juventus ha riportato alla base spendendo 11 milioni di euro. Insieme a lui Morimoto (Catania), Meggiorini (Torino) e Caracciolo.

DESTRO, TUTTI CONTRO TUTTI - E' il vero e proprio termometro dei nuovi rapporti di forza sul mercato italiano. Preziosi è infuriato per le mosse del Siena con il sospetto che ci sia dietro la Juventus. Minaccia di lasciare il giocatore in Toscana almeno fino a gennaio (impossibile) ma soprattutto lancia un messaggio a tutti: "Non posso permettere che i miei intendimenti vengano disattesi". Il problema è proprio questo. Il mercato e il gioco delle comproprietà si reggono anche sulla credibilità dei protagonisti. Preziosi ci guadagna perché le società alleate si fidano di lui.

Lo sgarbo del Siena è inaccettabile. Dove finirà Destro? Difficile dirlo essendo in corso intorno a lui una partita politica più che tecnica. Di sicuro il suo prezzo è cresciuto per il solo fatto che non si è trovato un accordo e qualcuno dovrà pagare questa differenza. Inter, Juventus e chissà chi lo scopriremo solo nelle prossime settimane.

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Giovanni Capuano