Allegri separato in casa e Berlusconi torna in campo
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Allegri separato in casa e Berlusconi torna in campo

Destino del tecnico appeso a un filo. Le cene da Giannino e i vertici notturni. Sfogo durante Milan-Fiorentina: "Se volevate dimostrare di essere contro di me..."

Un uomo isolato e giunto ormai anche oltre l'ultima spiaggia spesso evocata. Max Allegri viene descritto come sempre più in un angolo nell'universo Milan dove rimane in sella solo per mancanza di alternative concrete. Troppo pesante il suo stipendio (ancora 20 mesi a 200 mila euro netti) in un momento di austerity e con sulla piazza pochissime alternative valide nel ruolo di traghettatori.

L'ultima domenica di Allegri è stata bestiale. Lo sfogo raccontato da alcuni giornali nello spogliatoio durante l'intervallo di Milan-Fiorentina ("Se volevate dimostrare che siete contro di me ci siete riusciti") è la spia del malessere che il gruppo cova ormai da tempo nei suoi confronti anche se poi in campo la reazione c'è stata così come era accaduto all'Olimpico contro la Lazio e a Palermo.

Poi c'è stato il silenzio di Galliani (non era mai accaduto) rotto solo a tarda notte dopo un vertice con Berlusconi che alla fine si è fidato del suo braccio destro e ha scelto di continuare con l'allenatore anche se i contatti una volta quotidiani si sono ormai diradati. Allegri ha scoperto nel cuore della notte di essere stato confermato e si è rigettato al lavoro mentre intorno il mondo Milan è andato avanti.

Un altro episodio simbolico: la cena del lunedì sera da Giannino, storico covo rossonero, con al tavolo Galliani e un pezzo del vecchio Milan: Ambrosini, Borriello, Brocchi, Inzaghi e Pirlo. Già, proprie due degli uomini che peggio si sono lasciati nei mesi scorsi con il tecnico, ovviamente assente all'incontro

Ora la ricetta per cercare di arginare le falle si chiama Silvio Berlusconi. Il suo arrivo a Milanello è annunciato per venerdì, giorno di vigilia della trasferta a Napoli con l'intento di fare alla squadra un discorso motivazionale sullo stile di quelli che hanno reso celebre il presidente rossonero. Questa volta, però, il morale sarà bassissimo e, soprattutto, nessuna rassicurazione potrà garantire ad Allegri di sopravvivere alla sfida del San Paolo.

Il calendario è terribile: Napoli fuori casa, Anderlecht (sempre in trasferta), Juventus a San Siro e poi Catania al Massimino e il match decisivo contro lo Zenit San Pietroburgo. Poi sarà Sant'Ambrogio e il nodo potrebbe essere tagliato. Sempre che non accada prima, malgrado le parole di Galliani e i sorrisi di circostanza.

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