Da Benitez ad Allegri, storie di allenatori
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Da Benitez ad Allegri, storie di allenatori

Il mercato, anzi il calcio, in questo periodo ruota tutto attorno alle panchine, con le loro storie

C’è chi nasce con la camicia di seta, chi con la maglietta della salute. Magari di cachemire, mica come noi. Comunque divertente sentir dire da Rafa Benitez, allenatore da tempo, da sempre, licenziato dal Chelsea, mentre tiene la vecchia Coppa Uefa in mano che il suo successore avrà 100 milioni di sterline (120 milioni di euro) da spendere per comprare tre-quattro giocatori. E che il futuro dei Blues, attualmente ancora campioni d’Europa in carica, sarà luminoso. Benitez di nomi non ne fa. Tanto il nome lo sanno tutti: comincia per M e finisce per O. Come quel giorno, pubblicamente, chiese i giocatori a Moratti e fu cacciato via. Qui tutto è già successo.

Mourinho, abbottonandosi la camicia di seta, avrà quello che vuole da Roman Abramovich. E lui, Rafa, andrà altrove. Forse. Come Di Matteo l’anno prima, come l’ormai dimenticato Harvey Grant che portò il Chelsea alla sua prima finale (persa) di Champions. Del resto mai visto Mou giocare al ribasso. Non resta che aspettare e sentire dei nomi che faranno rumore. Sottineteso: vedremo se quel nome che io non faccio, sarà più bravo di me.
 
C’è chi nasce con la camicia di seta e chi con la maglietta di nessun colore. Ci risulta che la battaglia al Milan sia nella sua fase cruciale. Da una parte la squadra e Galliani con Max Allegri, dall’altra la proprietà che desidera qualcosa di diverso. In mezzo Clarence Seedorf. Che il proprietario gradisce e l’altra parte vede come il fumo negli occhi. Non da oggi. A cominciare dall’amministratore delegato.

Dice (avrebbe detto) Berlusconi: dopo la partita con il Siena, comunque sia, Allegri andrà via dal Milan e verso la Roma. Come sempre in politica (il calcio ne fa parte), arrivano smentite. Politiche. Gasparri: Berlusconi non ha detto questo alla cena romana per Alemanno. Bella lotta nei sotterranei di Milanello, anche se nessuno ne ha le prove, dunque il coraggio di raccontarla. Noi sì. Che ci importa. Allegri è il fante di Galliani; Clarence quello del Cavaliere. Nella partita degli scacchi rossoneri presto scopriremo quali sono i rapporti di potere. In mezzo ci sono i giocatori che contano come i pedoni e che possono essere sacrificati per l’obiettivo dello scacco matto al re. Poi qualcuno ve la racconterà diversamente, con lo zucchero e gli angoli arrotondati. La curva ha un prezzo, come la nauseante storia dell’addio di Maldini dimostra. Ed entrambe le parti possono pagarlo. Qualcuno ve la racconterà diversamente. In questo non siamo bravi.

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Carlo Genta