Bayern Monaco e Real Madrid: ecco le avversarie di Juve e Roma
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Bayern Monaco e Real Madrid: ecco le avversarie di Juve e Roma

Guardiola a caccia della consacrazione in Germania e gli stenti di Benitez: guida alle squadre contro cui ci giocheremo la Champions League

Chissà quante volte prima di febbraio Massimiliano Allegri ripenserà alla notte di Siviglia o ai pareggi con il Borussia. Essere primi o secondi nel girone non è la stessa cosa e l'esito del sorteggio di Nyon lo ha chiarito. E' andata malissimo alle due italiane: Real Madrid per la Roma di Garcia (che almeno non ha il rimpianto di aver buttato via il primato nel gruppo) e Bayern Monaco per la Juventus di Allegri. Barcellona a parte è esattamente quello che dovevano evitare. Sfide durissime e dal pronostico contrario per entrambe.

Davvero un peccato perchè il tabellone offre anche incroci assolutamente abbordabili, quasi da Europa League. E' il caso di Gent-Wolfsburg o Benfica-Zenit San Pietroburgo, considerato che i russi ci arriveranno dopo la sosta invernale. Meglio rimboccarsi le mancihe e cercare di capire cosa si suò fare per evitare di andare a casa a marzo, cancellando i benefici della corsa della Juventus fino a Berlino un anno fa: non solo per i bianconeri, ma anche per il ranking Uefa italiano. 

Di Real Madrid e Bayern Monaco si conoscono pregi e difetti. Sono due avversari fortissimi anche se attraversano oggi momenti differenti: lanciato Guardiola e in crisi Benitez. Attenzione, però, perchè al giudizio del campo mancano due mesi e non è detto che tutto resti congelato così. Ecco le schede delle due avversarie:

Bayern Monaco: di corsa verso la terza Bundesliga

Il Bayern Monaco di Pep Guardiola rischia di arrivare alla sfida con la Juventus già virtualmente campione di Germania. Sarebbe il quarto titolo nazionale consecutivo a conferma di un dominio straripante in casa propria che, da quando il catalano si è trasferito in Baviera, non si è però tradotto in pari risultati a livello europeo. Nella prima stagione è arrivato il cappotto in semifinale contro il Real Madrid di Ancelotti e un anno fa l'avverntura si è fermata al cospetto del Barcellona in un altro scontro perso senza mai essere competitivi. 

Bene ma non benissimo per un club abituato a vincere e che con Heynckes si era arrampicato fino al Triplete con tre finali giocate (due perse) dal 2010 al 2013. Quest'anno il girone ha visto i tedeschi correre di slancio (5 vittorie e una sconfitta a Londra contro l'Arsenal) con picchi di gioco altissimi in attacco e ben 4 partite su 6 chiuse senza subire gol dietro. Il difficile, però, arriva adesso e Guardiola non potrà sorridere all'idea di incrociare la Juventus nell'ultima primavera sulla panchina del bavaresi prima del trasferimento quasi certo in Premier League.

Lewandowski e Muller, le macchine da gol

I nomi in copertina del super-Bayern sono due: Lewandowski e Muller che da soli mettono insieme la quasi totalità della produzione offensiva della squadra di Guardiola. Impressionanti per regolarità e per la capacità di calarsi perfettamente nelìgli schemi del catalano, abituato a Barcellona non aver punti fissi di riferimento in attacco. In Baviera Pep ha un po' cambiato idee e, soprattutto, modi di svilupparle ma il risultato è molto simile sul piano spettacolare.

La fantasia è assicurata da Douglas Costa, una delle rivelazioni stagionali per come ha impattato sul Bayern, mentre la Juventus rivedrà la freschezza di Kingsley Coman, giovana talento strappato a suon di milioni questa estate e che all'Allianz si sta ritagliando spazi importanti. C'è anche Vidal, l'altro ex che ruberà occhi e cuori al ritorno allo Stadium: perno fondamentale, anche se non il numero uno di un gruppo fantastico che ha tanti leader.

Il paradosso è che a Guardiola stanno mancando quasi completamente Robben e Ribery, bloccati dai guai fisici e dal passare degli anni. La caviglia del francese sta mettendo a rischio la carriera stessa di un giocatore che ha rappresentato tanto nella storia del Bayern: fermo fino al 2016 dopo l'ennesimo ko (muscolare) dopo essere appena rientrato da nove mesi di convalescenza. Anche Robben è stato più fuori che disponibile.

Real Madrid, il caos dopo Ancelotti

Il grande interrogativo è su cosa troverà la Roma febbraio. Quale Real Madrid? Quello di oggi, sfilacciato e con le idee confuse oppure una squadra al livello della sua tradizione e delle sue potenzialità? Domanda senza risposta anche a Madrid e dintorni, dove la scelta di Perez di cacciare Ancelotti per affidarsi a Benitez viene ormai contestata apertamente da tifosi, soci e giocatori: una situazione di tensione perenne che sta consumando il tecnico spagnolo.

I numeri dicono che a Natale il Real arriva con statistiche da pre-fallimento: segna più o meno i gol del periodo dell'odiatissimo Capello (una decina di anni fa), fa meno punti di Ancelotti, è staccata in classifica da Barcellona e Atletico Madrid e mai dal 2008 era stata così in basso. Allora c'era Schuster e finì la stagione con un esonero, adesso Rafa prova a tenere duro ma la sua avventura al Bernabeu sembra sul punto di esaurirsi.

La voglia di riscatto di Ronaldo

Di sicuro ci sarà un Cristiano Ronaldo con il dente avvelenato. La pessima stagione scorsa, chiusa con record di gol fatti ma nessun titolo vinto, lo costringe ad essistere da valletto al quinto trionfo personale di Messi nel Pallone d'Oro. L'obiettivo di CR7 è riprendesi in fretta lo scettro e l'inizio di stagione è stato promettente: 11 centri nel girone rappresentano un primato assoluto che lo iscrive di diritto nell'albo d'oro della Champions League.

Li altri si conoscono tutti. Da verificare anche la tenuta psicologica di Benzema, inguaiato dalla vicenda del sextape ma che non ne ha risentito con la maglia del Real, oltre alla forza che avrà Benitez di schierare una squadra logica dal punto di vista tattico. Dentro tutti i top player (Bale, James Rodriguez e gli altri) o anche qualche ammortizzatore a centrocampo? Perez propende per la prima soluzione, la logica no ma non sempre vince quando si tratta di mettere in campo undici Blancos.

In ogni caso il pronostico per la Roma è chiuso e poco conta che l'unica volta che i giallorossi sono arrivati ai quarti di finale della Champions lo hanno fatto proprio sbarazzandosi prima del Real Madrid. Era la stagione 2007-2008 con Spalletti in panchina e una grande squadra in campo. Il Real era proprio quello di Schuster, finito male come oggi rischia di finire Benitez...

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Giovanni Capuano