Milano-Cantù: derby ovunque e comunque
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Milano-Cantù: derby ovunque e comunque

Nella finale del Trofeo Lombardia i brianzoli superano l'EA7 in un test tutt'altro che amichevole. E che conferma la validità dei due roster

Milano che fallisce il tiro della vittoria sulla sirena, i tifosi di Cantù che si lanciano verso le balaustre per festeggiare la vittoria di un solo punto (79-78), quelli avversari che prendono immediatamente la via d’uscita del palazzetto. No, non è il ricordo della più che storica finale di Coppa dei Campioni del 1983 a Grenoble, ma la cronaca della – scritto con tutto il rispetto – assai più modesta finale del Trofeo Lombardia 2014, ottimamente organizzato ancora una volta dai volontari della Pallacanestro Aurora Desio. A non cambiare mai, però, è l’atmosfera che caratterizza la sfida: derby vero, insomma, sugli spalti come anche e soprattutto in campo, in cui tutti i nuovi arrivati (specie nelle fila brianzole) si immedesimano subito in quello che sarà il clima delle sfide in Campionato. 

Se alla fine sono i biancoblu a sollevare il Trofeo, da Desio le due finaliste possono andarsene entrambe soddisfatte. L'EA7 perché, al di là della prima sconfitta in pre-season, conferma di avere il roster giusto per quello che è il vero obiettivo di stagione per il Gruppo Armani, ovvero avere un team protagonista ai massimi livelli in Eurolega. Una quasi certezza che viene dall'inserimento in ala forte del fisicato e capelluto lituano Linas Kleiza (che coach Banchi dovrà riuscire a coinvolgere anche emotivamente) e del talentuosissimo ex-Nba MarShon Brooks, premiato come miglior realizzatore del torneo, ma soprattutto vero valore aggiunto non solo per Milano ma per l'immagine di tutto il basket italiano.

Sorrisi anche per Cantù, e non solo per la vittoria sui campioni d'Italia in carica: ancora una volta interamente rinnovata, la squadra brianzola pare aver trovato ancora una volta la formula magica (per merito di coach Sacripanti e per l'ormai celebre effetto "Cantucky", che fa sentire immediatamente a casa quasi tutti gli americani che ci arrivano) per presentarsi nella nuova stagione con un gruppo affiatato e determinato, in cui a Desio hanno spiccato alternati in regia Johnson-Odom (eletto Mvp del Trofeo e autore di 18 punti contro Milano) e Feldeine (14 punti nella finale per il play-guardia già messosi in evidenza ai Mondiali con la Repubblica Dominicana), oltre all'ex biellese Hollis (15).

Ancora un cantiere aperto è invece la Varese di Gianmarco Pozzecco, che durante il torneo ha però fatto intravedere sprazzi di intensità che - se prolungata nell'arco dei 40 minuti, grazie anche all'imminente innesto del play Willie Deane - potrebbe risultare decisiva soprattutto tra le mura amiche, mentre la terza classificata Cremona ha tutto (a partire dall'esperienza di coach Pancotto e da un nurtito pacchetto di validissimi esterni) per togliersi anche qualche bella soddisfazione in un tranquillo Campionato di media fascia.

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Paolo Corio