Finale scudetto: Sassari non c'è, Reggio Emilia sull'1-0
Savino Paolella
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Finale scudetto: Sassari non c'è, Reggio Emilia sull'1-0

Ottima prova della Grissin Bon nella prima gara della serie con Polonara migliore in campo. Il Banco mai in partita

Coach Meo Sacchetti chiama un time-out dopo l'altro nel tentativo di far entrare Sassari nella finale-scudetto. Invano, perché Sosa (solo 3 punti a referto) e compagni rimangono di fatto sempre fuori dal match, con Reggio Emilia a furoreggiare già nella prima parte (52-32 all'intervallo) e a controllare nell'ultima frazione, quando la stanchezza inizia a farsi sentire e il Banco trova sì l'orgoglio per un parziale rientro, ma con lo svantaggio che rimane però sempre in doppia cifra prima che la tripla del 71-58 di Darius Lavrinovic (12 punti in altrettanti minuti sul parquet) riapra il gap fino all'82-63 della sirena.

Ulteriore beffa per Sacchetti, la Grissin Bon mette sotto i suoi proprio con le armi che caratterizzano la Dinamo: tiro da tre, contropiedi in campo aperto, persino qualche schiacciata in alley-oop. Piccole, ma sostanziali differenze: i tiri da oltre l'arco arrivano dai lunghi anziché dalle guardie (tre a referto per Polonara, migliore in campo con 18 punti e 12 rimbalzi, due a testa per Lavrinovic e Silins), i ribaltamenti di fronte vengono condotti da un arzillo trentottenne qual è Kaukenas (13 punti in 33' di impiego) e le atletiche giocate (nella serata in cui Sassari è senza lo squalificato Lawal) arrivano - oltre che dal già citato Silins (10 punti) - dal volenteroso Chikoko (6 punti, altrettanti rimbalzi) e dal mentalmente recuperato Cervi (8 punti in 9').

Vista la serata di grazia del collettivo, favorita ovviamente da quella decisamente "no" degli avversari (in doppia cifra solo Sanders con 19 e Brooks con 10), Andrea Cinciarini si dedica a dirigere l'orchestra (10 assist) piuttosto che al ruolo di solista (6 a referto): nei momenti più bui della serie di semifinale contro Venezia l'unico a non perdere mai le speranze è stato lui. Ora ha la soddisfazione di vedere che ci credono pure tutti gli altri.

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Paolo Corio