Siena all'anno zero, ma non nel tifo
Le tribune del PalaExtra hanno ancora l'entusiasmo della Serie A
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Siena all'anno zero, ma non nel tifo

Dagli scudetti alla Dnb la Mens Sana continua a godere del sostegno della città: viaggio al centro di una passione seconda solo al Palio

Mens Sana, atto secondo. Dopo gli scudetti e la gloria, a Siena si riparte. Dalla Dnb, l’equivalente della vecchia B/2, ma con la stessa passione di sempre. Quattro partite e altrettante vittorie nei primi quattro turni, e con una squadra fatta tutta da italiani. Non ci sono più i Janning e i McCalleb, e nemmeno i Lavrinovic o David Moss. C’è il buon e "vecchio" Chiacig, 40 anni e esperienza da vendere; c’è Lorenzo Panzini, un recente passato in serie A a Ferentino e Montegranaro; c’è Sebastian Vico, strappato in estate a Matera, che - ironia della sorte - ha battuto proprio la città toscana nella scelta di “capitale europea della cultura 2019”.

Nella mente dei tifosi la città del Palio rimane comunque anche “la capitale dei canestri”. Ivan, uno dei ragazzi della Brigata Biancoverde 1871, il gruppo di riferimento della curva senese, ce lo dice chiaramente: “Abbiamo vissuto mesi terribili e ancora oggi stanno uscendo risvolti giudiziari inquietanti, ma è nata una nuova società e abbiamo avuto rassicurazioni del nuovo sponsor e di una pianificazione seria e con gente estranea alle indagini. Non è facile ripartire da zero, con la nostra storia e i nostri successi, ma ci siamo tutti rimboccati le maniche. Noi tifosi ci mettiamo lo stesso entusiasmo di sempre”.


Davide Parente, giocatore che in questa categoria è navigato e apprezzato, pur avendo avuto offerte da categorie superiori, non ha esitato un attimo a firmare per la Mens Sana: “Siena è un posto magico. È incredibile l’atmosfera che c’è qui, la gente ci tratta come se le finali del passato le avessimo giocate noi e fa uno strano effetto questa cosa”. Anche David Cournooh, che adesso gioca a Brindisi, e che tra un allenamento e l’altro è impegnato a imparare il dialetto brindisino, ci conferma che “Siena lascia un segno indelebile, sono molto affezionato a quell’ambiente e mi fa un po’ male non vederli ai massimi livelli. Io ci ho giocato un anno da professionista e altri quattro nelle giovanili, quindi è una realtà che mi è rimasta nel cuore”.

“Gli ultimi mesi della passata stagione sono stati intensi, noi giocatori e staff eravamo concentrati sulla finale e siamo andati vicinissimi a compiere un’impresa, sia in gara 6 che in gara 7", prosegue Cournooh. "La situazione era peggiorata e soprattutto i tifosi hanno pagato sulla loro pelle problematiche più grandi di loro. Non so se lo scudetto avrebbe cambiato la storia, certo è che sarebbe stata un’impresa fantastica. Della nuova squadra conosco il general manager e alcuni giocatori, e tutti mi dicono che anche adesso il clima è fantastico e i tifosi non ti lasciano mai solo. Sono sicuro che in tre-quattro anni torneranno a grandi livelli”.

Il pubblico è comunque già quello dei migliori palcoscenici, con numeri importanti sugli spalti anche in Dnb: contro il Cus Torino (che ha scritto una lettera ai dirigenti della Mens Sana per ringraziare del “trattamento da serie A ricevuto al PalaEstra”) domenica scorsa c’erano quasi 3 mila spettatori. Mentre il poker di vittorie sta facendo crescere l’entusiasmo di giorno in giorno: "Due mila abbonati credo sia un record unico", commenta Ivan della Brigata Biancoverde. "Avevamo paura che ci fossero quattro gatti al palasport, invece c’è fervore e c’è molta curiosità verso questa nuova realtà. La squadra è oggettivamente forte, poi sarà il campo a dare come sempre il risultato finale”.

Intanto domenica 26 ottobre la Mens Sana va a far visita al Monsummano: la società di Montecatini ha deciso di spostarsi dalla sua piccola struttura a quel PalaTerme che di partite di alto livello ne ha viste tante. Si prevede il pubblico delle grandi occasioni, con oltre 400 biglietti venduti solo a Siena. E se a ogni trasferta ci sarà un seguito del genere, la Mens Sana avrà già un nuovo primato: quello di risultare una risorsa in più per le casse delle società ospitanti e per l’intero campionato di Dnb. In attesa di rivederla ai livelli che merita.

La passione del PalaEstra (sugli spalti e sul parquet)

Alessia Bruchi / Supporter's Magazine

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