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Rob Carr/Getty Images
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Nba: i Washington Wizards sognano in grande con John Wall

Il punto: a Est brilla la squadra della capitale. A Ovest testa a testa (e partita farsa) tra Spurs e Warriors

Il nostro punto della settimana Nba a cura di The Basketball Post

Qui Est

La squadra. Buon momento quello che stanno vivendo i Detroit Pistons: la formazione del Michigan è saldamente in zona playoff grazie anche ad alcuni successi non preventivabili come quello interno contro i Cleveland Cavaliers. Coach Stan Van Gundy può contare sul buon stato di forma di giocatori chiave come Tobias Harris e Reggie Jackson ed in questo scorcio di stagione vuole blindare la postseason dagli attacchi di squadre meno continue come Milwaukee e Chicago.

Il giocatore. E' John Wall il protagonista del momento per quanto riguarda la Eastern Conference. Il leader dei Washington Wizards sta facendo sognare in grande la sua franchigia e nel successo contro i Chicago Bulls ha anche messo a referto il suo high di assist in carriera: ben 20!


La partita
. Il successo per 125-124 dei Washington Wizards sul campo dei Portland Trail Blazers è stato senza dubbio il match più emozionante dell'ultimo periodo: la formazione della capitale si è imposta dopo un overtime e dopo aver sciupato un vantaggio di oltre 21 punti accumulati nella prima metà di partita. Decisivo un jumper di Markieff Morris a 0.6" dal termine del supplementare ed i 39 punti del già citato John Wall; per i padroni di casa inutili i 67 punti della coppia McCollum (34) e Lillard (33).


Il caso.
Caos senza fine ai New York Knicks, dove ormai sembra netta la spaccatura tra la squadra e l'attuale dirigenza. Dopo le pesanti critiche di Carmelo Anthony alle strategie tecniche e di mercato di Phil Jackson tocca a Kristaps Porzingis sparare delle autentiche bordate al front office dei Knicks: "E' stata un annata piena di confusione, abbiamo cambiato più volte il nostro game plan durante l'anno ma non siamo mai riusciti a giocare come avremmo voluto. I coach fanno del loro meglio con le informazioni che vengono loro date ma vista questa confusione non siamo mai riusciti ad eseguire il piano partita come avremmo voluto". Riferimento non casuale è alla triangle offense voluta fortemente dal Presidente Phil Jackson, continua il lungo lettone: "Per prima cosa va detto che la triangle offense non la conosciamo così bene, sappiamo le regole basilari ma spesso ci ritroviamo a dover fare degli uno contro uno, cerchiamo di improvvisare per far accadere delle cose ma non è come dovrebbe essere".

Da non perdere. Alla mezzanotte tra domenica 19 e lunedì 20 Marco Belinelli ed i suoi Charlotte Hornets sono chiamati a tener vive le residue ambizioni di playoff ospitando i lanciatissimi Washington Wizards in un match molto delicato per entrambe le squadre.

Qui Ovest

La squadra. I San Antonio Spurs sono ormai impegnati in un vero testa a testa con i Golden State Warriors per la supremazia a Ovest. Nonostante questo eccellente momento sul parquet, nella franchigia regna la preoccupazione per le condizioni fisiche di LaMarcus Aldridge improvvisamente fermato dallo staff sanitario per un'aritmia cardiaca, che potrebbe anche portare a un lungo stop.

Il giocatore. Settimana indimenticabile per Dirk Nowitzki, che nel match casalingo contro i Los Angeles Lakers ha superato la storica soglia dei 30.000 punti segnati in Nba. La stella dei Dallas Mavericks è il primo giocatore non americano a riuscire nell'impresa ed il sesto in assoluto dopo Kareem Abdul-Jabbar, Karl Malone, Kobe Bryant, Michael Jordan e Wilt Chamberlain. Wunderdirk ha ragfgiunto questo traguardo alla sua diciannovesima stagione in Texas ed è significativo che abbia sancito questa indimenticabile impresa con un canestro in "fade away", il movimento che lo ha reso celebre ed immarcabile per le difese di tutto il Mondo.


La partita.
Successo importante e significativo per gli Houston Rockets che battono a domicilio i Cleveland Cavaliers per 117-112. La formazione guidata da coach Mike D'Antoni recupera un disavanzo di 14 lunghezze e guidata dalla tripla doppia del solito immenso James Harden (38 punti, 10 rimbalzi ed 11 assist) spegne le velleità dei Campioni NBA in carica a cui non bastano i 30 punti di LeBron James ed i 28 punti di Kyrie Irving.

Il caso. San Antonio Spurs contro Golden State Warriors doveva essere uno dei match più importanti di questa fase finale della regular season ed invece si è trasformata in un'autentica farsa. La decisione dei due coach di non schierare le proprie stelle (out Curry, Thompson, Green, Iguodala e l'infortunato Durant da una parte e Leonard, Parker e l'infortunato Aldridge dall'altra) per non scoprire le proprie carte in vista di una molto più che probabile serie di playoff ha scatenato polemiche tra gli appassionati NBA di tutto il Mondo. Legittimo da partedegli allenatori fare le proprie scelte strategiche, ma è altrettanto evidente come queste vadano a far scadere l'interesse per una regular season già di per se troppo lunga e troppo dispersiva. Per la cronaca sono stati i San Antonio Spurs a imporsi, ma a fine serata l'unica cosa certa è che a perdere è stata l'Nba.

Da non perdere. Alle 2:30 di domenica 19 marzo gli Houston Rockets testano le ambizioni di playoff di Danilo Gallinari e dei suoi Denver Nuggets alla ricerca di preziosissime vittorie per blindare l'ottava piazza nella Western Conference.

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