Nba, il declino di Bargnani: da prima scelta a 'taglio' dei Nets
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Nba, il declino di Bargnani: da prima scelta a 'taglio' dei Nets

Ripercorriamo la carriera americana del Mago, pezzo pregiato al suo arrivo negli States e oggi tagliato da Brooklyn

Era il 28 giugno del 2006 quando Andrea Bargnani veniva scelto con la prima chiamata al draft . A poco meno di 10 anni di distanza il ‘Mago’ potrebbe dire addio all’Nba uscendo dalla porta di servizio, dopo una carriera ‘americana’ costellata di alti – soprattutto all’inizio – e tanti bassi, fino al taglio da parte dei Brooklyn Nets.

Ora la permanenza in Nba di Bargnani è appesa alla chiamata, che dovrà arrivare entro e non oltre l’1 marzo, di una qualsiasi franchigia interessata. In caso contrario il Mago dovrà fare i bagagli e tornarsene in Europa, difficilmente in Italia dove – Olimpia Milano esclusa, e Armani si è detto interessato.. – gli stipendi non sono quelli ai quali è abituata l’ex prima scelta, che ha conosciuto un’ascesa molto più veloce di un declino lento ma inesorabile. Ne ripercorriamo le tappe.

Prima scelta al draft 2006

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Dopo lo scudetto vinto con la Benetton Treviso, e il premio di miglior giovane del campionato, nell’estate del 2006 Andrea Bargnani diventa il primo giocatore italiano scelto con la prima chiamata al draft Nba. Vestirà la maglia numero 7 dei Toronto Raptors che allora avevano come general manager Maurizio Gherardini, ex Benetton, uomo chiave per l’arrivo del Mago in Canada.

L’anno da rookie

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Nel primo anno di Bargnani a Toronto i Raptors non sono di certo una squadra dai playoff ma il Mago, dopo qualche incertezza iniziale, cresce di partita in partita: la prima doppia cifra (15 punti) arriva contro gli Utah Jazz e i 23 punti messi a segno contro gli Orlando Magic aggiornano il record (18) di punti segnati da un italiano in Nba che apparteneva a Vincenzo Esposito.

A Gennaio viene eletto matricola del mese nella Eastern Conference prima di venire selezionato per giocare la partita tra Rookie e Sophomore dell’All Star Game di Las Vegas.  Nonostante un’improvvisa appendicite, che lo terrà fuori dal campo per quasi un mese, Bargnani chiuderà la stagione con 25,1 minuti giocati, 11,6 punti e 3,9 rimbalzi a partita, classificandosi al secondo posto della classifica di Rookie of the Year dopo Brandon Roy.

Il contratto da 50 milioni

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Superato il rookie-wall la carriera Nba di Bargnani prosegue in continua crescita: nella stagione 2007-2008 diventa titolare dei Raptors aggiornando continuamente il suo career high (28 punti contro i Lakers); viene chiamato di nuovo all’All Star Game, questa volta tra le fila dei Sophomore (i giocatori al secondo anno), e nonostante un rapporto non idilliaco con coach Sam Mitchell a fine stagione sostituisce alla grande l’infortunato Chris Bosh, uomo franchigia, con una serie di prestazioni ben oltre quota 20 punti.

L’anno successivo l’arrivo in maglia Raptors del veterano Jermaine O’neal complica un po’ le cose al Mago, che finisce momentaneamente fuori dal quintetto prima di ritornarci nel ruolo di ala piccola e fare del suo tiro dalla distanza un’arma micidiale. Con una stagione da protagonista alle spalle, e un career high di 29 punti, l’8 luglio del 2009 Bargnani mette la firma su un contratto con Toronto da 50 milioni di dollari in 5 stagioni.

Uomo franchigia

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Dopo la partenza di Chris Bosh all’inizio della stagione 2010-2011 Bargnani diventa a tutti gli effetti l’uomo franchigia – e il capitano – dei Toronto Raptors. Il suo inizio di stagione, oltre quota 20 punti di media, è all’altezza delle aspettative e il 9 dicembre al Garden aggiorna il suo career high con 41 punti in faccia ai New York Knicks.

La stagione successiva, quella del lockout Nba, il Mago si conferma sulle stesse cifre ma comincia a dover fare i conti con gli infortuni, in particolare al polpaccio – saranno almeno tre le ricadute in stagione–, che lo tengono ripetutamente lontano dal campo e lo costringono a chiudere in anticipo la regular season.

L’addio a Toronto e l’arrivo a New York

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La stagione 2012-2013 è l’ultima di Bargnani con la maglia dei Raptors: l’azzurro inizia discretamente ma la squadra non gira – 4 vittorie e 13 sconfitte – e finisce nei bassifondi della Eastern Conference. Il 10 dicembre, a Portland, si fa male al gomito destro ed è costretto a lasciare il campo che non rivedrà per i successi due mesi.

Al rientro il Mago sembra aver perso lo smalto e viene additato come una delle cause della stagione negativa della squadra, non tanto per le sole 35 partite disputate (a 12.7 punti di media) ma per una mancanza endemica di presenza sotto i tabelloni – prende pochi, anzi pochissimi (3.7) rimbalzi rispetto alla media dei lunghi Nba – e un’attitudine difensiva che lo porta spesso a essere la vittima prescelta degli attaccanti avversari. Così Bargnani, giunto al suo ultimo anno di contratto, il 10 luglio 2013 passa ai New York Knicks in cambio di tre giocatori, Marcus Camby, Quentin Richardson e Steve Novak, una prima scelta e due seconde scelte ai Draft.

I Knicks

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La seconda vita sportiva di Bargnani in Nba non inizia sotto i migliori auspici – parte dalla panchina e i minuti sono pochi – ma piano piano sembra conquistare la fiducia di coach Mike Woodson, guadagnandosi il posto da titolare. Il 13 novembre realizza una doppia doppia, da 20 punti e 11 rimbalzi, contro gli Atlanta Hawks ma il 22 gennaio, contro Philadelphia, si fa male al gomito sinistro.

L’infortunio è grave e viene fatto oggetto di mistero da parte dei media newyorkesi che criticano aspramente l’azzurro, il quale non metterà più piede sul parquet per oltre un anno, nel marzo 2015. Un mese più tardi sarà decisivo, con 25 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, nella vittoria di New York contro Philadelphia ma qualche exploit non basterà per convincere la nuova dirigenza, capitanata dal GM Phil Jackson, a rinnovargli il contratto.

Brooklyn e il taglio

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L’estate 2015 di Bargnani, che sarà protagonista agli Europei con l’Italia, è un susseguirsi di voci di mercato, sedate dalla firma su un contratto biennale con i Brooklyn Nets. Il Mago sceglie di rimanere nella Grande Mela al minimo salariale, nonostante i Sacramento Kings, dove approderà il compagno di nazionale Belinelli, avessero fatto un’offerta superiore.

Nella prima partita di regular season Bargnani segna 17 punti in 22 minuti contro i Chicago Bulls ma le sue cifre (e i suoi minuti) vanno via via diminuendo – 6.6 punti e 2.1 rimbalzi per 13’8 minuti a gara alla pausa dell’All Star Game – fino a quando il 20 febbraio, complice anche l'arrivo del nuovo GM Sean Marks, decide di rescindere il suo contratto con i Nets, diventando free agent

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Teobaldo Semoli