Il mio 2014 sarà... in AutoGp
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Il mio 2014 sarà... in AutoGp

La Cerruti ha deciso: quest'anno correrà nella categoria "figlia" della Formula 3000 con il Team Supernova International

Qualcuno potrebbe pensare che durante l'inverno noi piloti cadiamo in una specie di letargo, per poi svegliarci improvvisamente a marzo, quando inizia la stagione dei vari campionati. In realtà, l'inverno per il mondo del motorsport è un periodo estremamente caldo, in cui si valuta la stagione appena passata, si considerano opportunità e possibilità, e si prendono importanti decisioni riguardanti l'anno successivo. Per quanto mi riguarda, la prima importante decisione è stata presa: nel 2014 correrò nel campionato Auto Gp, con il Team Supernova International.

Non preoccupatevi, il 90% dei lettori in questo momento non avrà la più pallida idea sull'argomento, per cui, basandomi sulle domande che generalmente mi vengono poste dai non addetti ai lavori, cercherò di spiegarvi in modo chiaro e semplice in cosa consiste.

Innanzitutto parliamo di macchine a ruote scoperte, di monoposto, di formula, ovvero quella categoria a cui appartengono tutte le "sorelline" della Formula 1.

L'Auto Gp monta un motore Zytec (non si trova su nessuna macchina stradale) da 550 cv e pesa meno di 700 kg, sul rettilineo di Monza raggiunge una velocità massima di gran lunga superiore ai 300 km/h. È quindi una macchina che sul dritto va fortissimo. Presenta inoltre un buon livello di carico aerodinamico, il che permette al pilota di frenare piuttosto tardi e percorrere le curve a velocità molto alta. Per darvi un'idea, se qualcuno di voi conosce il circuito di Vallelunga (Roma), con questa macchina il primo curvone si percorre a 270 km/h circa, senza mai alzare l'acceleratore.

L'Auto Gp è figlia del vecchio Formula 3000, velocissima ma fisicamente stremante, una macchina "da uomini veri", da guidare quasi sempre di traverso, considerata come una delle ultime tappe del percorso verso la Formula 1. È un campionato mondiale, con gare in Europa e oltreoceano.

Imperdibile l'appuntamento di Monza, il primo weekend di giugno.

Diciamocelo pure, negli ultimi due anni la mia carriera a ruote scoperte non è stata tra le più brillanti, né tanto meno fortunate, e in fin dei conti non ho neanche mai completato una stagione intera nella stessa categoria. Situazione molto diversa da quella del Gran Turismo, dove invece ho avuto tante soddisfazioni e ottenuto qualche vittoria importante, specialmente con BMW e il Team Roal Motorsport (con cui quest'anno Alex Zanardi tornerà alle corse).

A fine 2013 guidare l'Auto Gp mi ha ridato fiducia, e l'incontro con il Team Supernova International mi ha definitivamente convinto che potessi avere l'ultima chance per provarci, senza false illusioni, ma con la consapevolezza di avere a disposizione un team eccezionale e una macchina vincente.

È vero, ci sono piloti che si trovano meglio su una vettura piuttosto che su un'altra, che hanno una guida più adatta a certe condizioni piuttosto che ad altre. Quello che credo però, è che un pilota che ha davvero talento possa andare forte su qualsiasi mezzo e in qualsiasi condizione. Ciò che fa la differenza è la squadra, la fiducia reciproca e l'impegno incondizionato verso un obbiettivo comune, chiunque tu sia e qualunque sia il tuo genere sessuale. Perché un pilota non corre mai da solo, né corre solo per se stesso.

Le macchine da corsa hanno un solo sedile e un solo volante, ma idealmente è come se fossero dei piccoli pulmini con tanti posti a sedere, quante sono le persone che in quel momento stanno credendo in te. Questo è quello che mi è successo con Roberto Ravaglia e la Roal Motorsport, e ho delle buone ragioni per pensare che possa accadere anche con David Sears, John Sears e tutti i ragazzi del Team Supernova International.

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