Fondriest: 'Armstrong? Punizioni severe'
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Fondriest: 'Armstrong? Punizioni severe'

Per l'ex campione del mondo servono norme più decise sia a livello nazionale che internazionale

"La radiazione di Armstrong? Perché accanirsi su di lui e non fare lo stesso con gli altri corridori di quel periodo? - si chiede Maurizio Fondriest, ex fenomeno del ciclismo italiano di qualche anno fa e compagno di squadra del ciclista Usa nel 1997 alla Cofidis -. Cosa dire allora di Ullrich, coinvolto in un'inchiesta in Germania, e di tanti altri grandi che hanno dato battaglia ad Armstrong quando lui faceva il campione? I suoi compagni di squadra, quelli che lo hanno denunciato, tanto per intenderci, stanno correndo ancora. E non riesco a capire perché".

Sentenza dell'Uci da copertina? Utile per chiudere in una volta sola le malefatte di quegli anni?

L'Uci non poteva fare diversamente. Con i documenti in mano, non aveva altra scelta. Credo che l'inchiesta della giustizia americana sia però molto più profonda. E allora, ok andare a vedere fatti di 10 o più anni fa, ma speriamo che non venga tralasciato il presente e il futuro.

Spieghi meglio...

All'epoca della questione Schwazer alle Olimpiadi, avevo detto: 10 anni fa una cosa simile era grave, 5 anni fa era gravissima, oggi è inaccettabile. Di quanti casi abbiamo bisogno ancora per far capire a tutti, anche ai corridori, ultimo anello della catena, che non si può andare avanti su questa strada?

Soluzioni?

La pena di due anni è troppo lieve. Devi dare delle sanzioni più pesanti per scoraggiare chi pensa di scegliere il doping. Non due, quattro anni. Ecco cosa ci vorrebbe. Quindi, la radiazione. Cominciamo da qui e vediamo se cambia qualcosa, io credo di sì.

Dopo la sentenza dell'Uci, si può dire che il ciclismo sia uno sport migliore, più pulito?

No, la sentenza non cambia nulla. Nell'inchiesta Usa, si parla anche di presunti favori della Federazione internazionale nei confronti di Armstrong e questo sarebbe molto più grave della positività di un'atleta. Inaccettabile. Queste persone dovrebbero andare in galera. In certe cose, dobbiamo imparare a essere severi. Il buonismo non porta da nessuna parte. Lo insegna la politica. Contare sulla buona fede, nello sport come in altri ambiti, è pura utopia.

Al netto di tutto questo, cosa possiamo dire di Armstrong? L'Uci ha detto che ha preso per il naso tutti. Ma era un vero fenomeno, oppure no?

Io lo ritengo un fenomeno. Il problema è che se lui era così, è difficile credere che i suoi avversari fossero puliti fino in fondo. E probabilmente non lo sapremo mai esattamente. Bisognerebbe fare un'analisi più approfondita per capire davvero come stanno le cose. Se sei una 500, non puoi diventare una Ferrari in poco tempo. Ma io sono convinto che Lance avrebbe vinto comunque. Anche senza doping. Lo conosco dai tempi della Cofidis. Era un grande corridore, come Pantani.

Dunque, da dove ripartire?

Niente buonismo, non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo farlo per preservare e difendere il futuro dei giovani talenti. Le Federazioni hanno il dovere di tutelare il lavoro dei corridori del domani. Bisogna ringraziare le procure per il lavoro che stanno facendo. Senza di loro, non avremmo scoperto tante malefatte.

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Dario Pelizzari