Da Varese al genoa, la strada di Antonio Rosati
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Da Varese al genoa, la strada di Antonio Rosati

Ritratto, pensieri, segreti del neo vicepresidente dei rossoblu

La notizia dell'ingresso in società di Antonio Rosati è stata accolta come uno tsunami in casa Genoa. Dapprima alcune, classiche, smentite di rito alle quali hanno fatto seguito gli annunci ufficiali. L'imprenditore quarantenne di Santa Margherita Ligure sarà il vicepresidente esecutivo del club ligure. Il vicario del patron Enrico Preziosi.

Una scalata ventennale di un imprenditore self made man, che anche nel calcio - come nella propria attività professionale (Rosati Comunication) - è arrivato al vertice. Il presidente del Varese dovrà dire addio alla sua creatura per intraprendere - ufficialmente dal primo luglio - la nuova esperienza calcistica. A Panrorama.it il neo-dirigente del Grifone si è raccontato in esclusiva.

Gli inizi alla Pro Vercelli prima della straordinaria avventura al Varese. Si aspettava di arrivare in Serie A, quando ha iniziato a lavorare nel calcio?

"Nella vita come nel calcio mi piace mantenere un low-profile. Sicuramente essere approdati in una piazza così importante che rappresenta l'elitè del calcio italiano rappresenta un motivo d'orgoglio. Significa che in questi anni abbiamo fatto bene a Varese. Sarebbe stato un sogno arrivare nella massima serie con i biancorossi, ma è andata così. Comunque sono convinto che Varese possa arrivarci: in questi anni abbiamo costruito una struttura valida e solida. I tifosi varesini possono stare tranquilli".

Quali sarà le sue linee guida al Genoa?

"Amo lavorare molto e cercherò di far parlare i fatti. Mi impegnerò quotidianamente a tutto campo, il mio sarà un ingresso operativo. So che la piazza genoana è esigente e passionale, pertanto darò tutto per far sì che arrivino i risultati sperati".

Come è nato il feeling con Enrico Preziosi?

"Con il Presidente parlavamo già da un anno. Nelle ultime settimane - complice la fine dei campionati - i contatti si sono intensificati. L'intesa è totale e fungerò da supporto in quanto Preziosi è impegnato con le sue attività imprenditoriali da valorizzare e rilanciare. Serviva una figura che potesse occuparsi a pieno regime e ventiquattro ore su ventiquattro del club".

Sarà costretto a dire addio al Varese...

"Purtroppo c'è una incompatibilità delle cariche e mio malgrado dovrò dire addio al Varese. Lascio il club in buone mani, perchè il managment che abbiamo costruito in questi anni è valido e competente. Sapranno valorizzare la squadra e la società che accaduto sinora. Non dimentichiamoci che in questi anni il Varese ha sfiorato due volte la promozione in A".

Prenderà delle quote del Genoa?

"Quando uno costruisce o aiuta a perfezionare un progetto è naturale partecipare attivamente. Procederemo con calma, passo per passo. Non escludo questa soluzione, ma prima dobbiamo costruire la squadra. Vogliamo riportare l'entusiasmo che i tifosi e la piazza meritano. Poi affronteremo tutti i possibili discorsi".

Come avverrà il passaggio da Varese al Genoa?

"Giugno sarà un mese particolare, lo definirei di interregno. Infatti lavorerò ancora per il Varese al fine di completare il riassestamento societario. Dal primo di luglio sarò ufficialmente operativo per il Genoa. Nel frattempo mi interesserò comunque delle vicende del club a partire dalla scelta del nuovo tecnico e dalla risoluzione delle varie comproprietà. Giugno rappresenta un mese strategico e voglio participare attivamente alle decisioni della società".

Potrebbe crearsi, vista la sua presenza, una partenership fra i due club. Almeno sul mercato...

"Conosco perfettamente il parco calciatori del Varese e pertanto potrebbe crearsi un asset importante. Sicuramente nell'indirzzare i vari giovani che andranno in prestito ci sarà un occhio di riguardo per il Varese. Ci sono i presupposti per creare una sinergia fra le due formazioni".

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Nicolò Schira

Esperto di mercato TuttoLegaPro.com. ViceDirettore TuttoB.com. Reporter di Calciomercato su Panorama.it. Nel 2013 Sportitalia

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