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Volley, Catia Pedrini (n°1 di Modena): "Una sola Lega maschile e femminile"

La presidentessa dei campioni d'Italia parla della sua realtà e lancia alcune idee (anche controcorrente) per tutto il movimento

Sarà la squadra da battere, almeno in Italia, anche nella stagione appena iniziata: la Modena della pallavolo maschile è infatti tornata a brillare e sognare come ai tempi di Panini e Vandelli. Grazie anche e soprattutto alla presidentessa Catia Pedrini, che a intuito e capacità manageriali associa il merito di dire sempre ciò che pensa, spesso andando controcorrente.

Un tricolore dopo 14 anni, due supercoppe Italiane, due Coppe Italia: un bel bilancio...
"In realtà i trofei sono sei, perché abbiamo vinto anche la Junior League: questi ragazzi sono il nostro futuro, la base per continuare a vincere".

Siete davvero la squadra da battere anche questo campionato?
"In realtà questa stagione ci sono almeno 5 squadre in grado di vincere il titolo, e noi siamo tra queste".

Da manager, cosa ne pensa della Superlega attuale?
"Di positivo c’è l’elezione dell’on. Paola De Micheli a capo del Consorzio: una figura autorevole, lontana da conflitti di interessi con i club. Di negativo, invece, c'è il fatto che ancora oggi diverse realtà fanno fatica a rimanere al passo con gli impegni assunti: ci vogliono più controlli amministrativi per essere certi che tutti i protagonisti siano tali dall'inizio alla fine del Campionato. Non condivido poi l'A1 a 14 squadre così come l'A2 a 20: sono troppe, con il livello tecnico che si impoverisce e i costi che si alzano senza vantaggi per lo spettacolo".

Che cosa propone in alternativa?
"Intanto un’unica Lega maschile e femminile, per poi snellire tutto l’apparato burocratico. Oltre al fatto che non servono due consorzi, una sola Lega significa gestire al meglio i calendari nazionali e internazionali, dando più valore al Campionato perché si ottimizza la visibilità di squadre e sponsor".

In questo senso c'è da lavorare anche sui diritti Tv?
"Non tocchiamo il tasto della messa in onda delle partite. Ci sono match che non hanno appeal e mi chiedo a chi giovi mandarli in onda. A mio avviso i club di seconda o terza fascia non possono andare in Tv tante volte quante i top team".

Che idea si è fatta del doppio-incarico per gli allenatori che guidano club e nazionale?
"Sono contraria: troppi interessi congiunti. Devo però anche ammettere che nel maschile il ct Gianlorenzo Blengini (anche coach della Lube Treia, ndr) ha fatto bene al di là del doppio incarico, come testimonia l’argento alle Olimpiadi".

Potendo scegliere, lei chi porterebbe invece sulla panchina dell’Italia maschile?
"Radostin Stoytchev, Angelo Lorenzetti o il mito di Karch Kiraly".

Che ci dice invece di Roberto Piazza, allenatore del suo Modena?
"Persona squisita e diretta, tecnico eccellente. Migliore scelta non potevo davvero fare".

Parla al singolare...
"Ero già parte del cda nella gestione Peia-Grani: lì però ci mettevo solo i soldi senza avere potere decisionale. Oggi comando io e me ne assumo tutte le responsabilità, oltre che qualche merito".

Più chiara e diretta di così...

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Piero Giannico