Mondiali Volley: Signorile e Folie, giovani azzurre alla riscossa
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Mondiali Volley: Signorile e Folie, giovani azzurre alla riscossa

Al via il primo mondiale femminile in Italia, con le ragazze chiamate a riscattare la debacle degli uomini

I mondiali di volley femminile sbarcano, per la prima volta, in Italia. A rilanciare un movimento della pallavolo azzurra decisamente in affanno, soprattutto dopo il tredicesimo posto degli uomini ai mondiali in Polonia, dovranno pensarci le azzurre di Bonitta, che si ritrovano con un girone iniziale alla camomilla – con esordio contro la Tunisia (martedì, ore 20.00 su Raisport) – ma che a Milano, dove arriveranno solo le prime sei, dovranno vedersela con Stati Uniti, Russia, Cina e il Brasile due volte campione olimpico.

Servirà tutta la spinta del pubblico italiano – i biglietti per la finale al Forum sono già quasi tutti esauriti – per sostenere un gruppo che mette insieme l’esperienza delle veterane e il talento delle nuove leve, come le compagne di Nazionale (e stanza) Noemi Signorile e Rapahela Folie, rispettivamente classe ’90 e ‘91. A loro abbiamo chiesto sogni e ambizioni della squadra azzurra alla vigilia dell’esordio.

Cosa vi aspettate dal pubblico italiano?

Signorile “Portare in Italia le giocatrici più forti del mondo può essere la miccia per riaccendere l’entusiasmo. E poi in un Forum di Assago stracolmo ho giocato una finale scudetto. Non vedo l’oro di rimetterci piede con la maglia della Nazionale, magari per la finale”. 

Folie “In questi giorni ho un’immagine fissa in testa: io che metto a segno un muro contro la schiacciatrice avversaria e l’urlo della folla che fa venire giù lo stadio. Nella pallavolo il pubblico riesce davvero a fare la differenza. Basti pensare alla Polonia, che ha vinto il mondiale di casa battendo squadre ben più quotate come il Brasile (in finale, ndr) e l'Italia...“.

A proposito di Nazionale maschile. Dopo il fallimento del mondiale polacco – in cui gli azzurri hanno conquistato un deludente tredicesimo posto – vi sentite addosso qualche responsabilità in più? 

Signorile “Non posso nascondere che un briciolo di pressione in più si avverta. L’unica cosa che possiamo fare e scendere in campo e dare il massimo per noi stesse e per il nostro gruppo. Poi se i nostri risultati dovessero fare del bene all’interno movimento, ben venga..”.

Folie “Credo che la pressione sia figlia soprattutto del giocare in Italia e del sesto posto dell’Europeo dello scorso anno”.

Cosa è andato storto nel mondiale degli azzuri?

Signorile “A differenza che in altri altri sport il Mondiale di pallavolo è una competizione lunga, dove può capitare di perdere qualche partita. Forse dopo qualche passo falso inaspettato i ragazzi si sono un po’ disuniti e hanno perso la sicurezza nei loro mezzi e la fiducia nel gruppo”.

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La palleggiatrice di Novara e della Nazionale Noemi Signorile sogna la finale mondiale al Forum di Milano.

Perché la pallavolo azzurra non riesce più a raggiungere i risultati di una decina di anni fa?

Folie “Ci sono meno soldi e quindi anche il livello del campionato si è abbassato. Diciamo che se prima, anche a livello europeo, non avevamo rivali adesso ce la giochiamo con altre nazioni che possono spendere e pagare di più i giocatori. Però non cerchiamo scuse: la tradizione in Italia è viva e ci sono ancora squadre importanti che sono stabilmente tra le prime a livello mondiale”.

Alcuni dicono che il problema sia la scarsa propensione al sacrificio dei più giovani..

Signorile “La verità è che essendoci meno soldi è più difficile, per noi giovani, abbandonare studio e altre possibilità di lavoro per una disciplina che non può dare certezze per il tuo futuro. Lo può fare chi ha una famiglia alle spalle, oppure chi ha una grande determinazione. Però state certi che abbiamo fame e sentiamo ancora il peso di indossare la maglia della Nazionale. Lo dimostreremo”.

Che tipo di gruppo ha costruito il ct Bonitta?

Signorile “Siamo un mix di giocatrici esperte e di giovani, come la sottoscritta, che hanno tanto voglia di dimostrare di poter stare su un palcoscenico importante. La cosa più bella è che siamo unite sia dentro che fuori dal campo”.

Eppure ultimamente in Nazionale, basti pensare a quella del calcio, il connubio giovani e senatori non ha portato a grandi risultati. 

Folie “Credo che sia tutta una questione di atteggiamento. Fin dalla scorsa estate, mentre si stava formando il nuovo gruppo, le giocatrici più esperte hanno saputo davvero mettersi al servizio delle più giovani. Noi dal canto nostro siamo state brave a farci trovare pronte e piene di entusiasmo su cui lavorare”.

Quali sono le squadre che dobbiamo temere?

Signorile “Dobbiamo temere tutti, perché la pallavolo è davvero uno sport strano. Se non rispetti l’avversario puoi perdere contro chiunque”.

Folie “Al momento il Brasile ha dimostrato di essere un gradino sopra tutti ed è la squadra da battere. Poi però nella pallavolo capita di perdere, come nello scorso Europeo, contro un outsider come il Belgio. La differenza rispetto a un anno fa è che siamo in una condizione psico-fisica migliore. Questo anche grazie a una preparazione finalizzata ad arrivare al top all’inizio dei Mondiali”.

Vi siete preparate in modo diverso per questo Mondiale?

Signorile "Abbiamo fatto tanta preparazione in palestra, soprattutto con i pesi e poi con gli esperti di nutrizione (la Nazionale di volley è seguite dagli esperti di Nutrilite, ndr) abbiamo curato aspetti dell’alimentazione forse un po’ trascurati in passato ma necessari se si vuole competere a certi livelli, soprattutto con partite così ravvicinate”.

Folie “Un aspetto su cui Bonitta ha lavorato molto in questi mesi è quello dellla battuta, fondamentale in cui negli utlimi anni abbiamo percentuali molto basse”.

Dove può arrivare questa Italia?

Signorile ”Forse il Brasile è un gradino superiore a noi ma con le altre squadre partiamo alla pari, con in più il settimo uomo che sarà il pubblico”.

Folie “Credo che il punto di forza di questa squadra sia avere 14 giocatrici tutte in grado di stare in campo in partite importanti. Ormai a livello internazionale non è possibile giocare con lo stesso sestetto nemmeno per quattro o cinque set, e la nostra varietà di soluzioni potrebbe diventare la nostra arma in più”.


 

 

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Teobaldo Semoli