Pallavolo: il giro del mondo in 12 mesi
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Pallavolo: il giro del mondo in 12 mesi

Il 2013 sta per concludersi: cosa ricordare di quest'anno, tra squadre, personaggi e tornei

Sono la Russia e il Brasile a contendersi il dominio della pallavolo nel 2013. Vinta la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012, la Nazionalemaschile russa del gigante Dimitriy Muserskiy – con il centrale di 218 cm il punto è garantito – conquista la World League e gli Europei, mentre il Lokomotiv Novosibirsk si aggiudica per la prima volta la Champions League grazie a un Marcus Nilsson inarrestabile (battendo la Bre Lannutti Cuneo al tiebreak). I verdeoro si aggiudicano il Campionato sudamericano, la Coppa panamericana e la Grand Champions Cup: merito dell'inossidabile ct Bernardinho e del palleggiatore Bruninho, strepitoso direttore d'orchestra.

Sul fronte femminile, il Brasile impreziosita dall'infallibile centrale Fabiana Claudino mette in bacheca il Campionato sudamericano, il World Gran Prix e la Grand Champions Cup. La Russia, trascinata dalla divina Natalia Goncharova – schiacciatrice, fisico da modella e moglie del collega Aleksey Obmochaev – che fa suo il trofeo continentale. L'Italia del ct esordiente Marco Mencarelli conquista, invece, i Giochi del Mediterraneo ela qualificazione alla Final Six del World Gran Prix (l'opposto Valentina Diouf è nominata migliore marcatrice delle finali). La classifica della Federazione internazionale vede l'Italia al quarto posto, alle spalle di Brasile, Stati Uniti e Giappone: l'anno prossimo i Mondiali si svolgeranno nel nostro Paese: quale opportunità migliore per scalare la graduatoria?

Le turche del VakıfBank Istanbul sparigliano le carte sul versante dei club: guidate da Giovanni Guidetti e con una straordinaria Jovana Brakocevic, vincono la Champions League (terzo piazzamento per la Unendo Yamamay Busto Arsizio) e la Coppa del mondo.

L'identica coppa in versione maschile la alza il Sada Cruzeiro - i brasiliani sconfiggono il solito Novosibirsk - e la Diatec Trentino, dopo quattro vittorie consecutive (record della competizione), si deve accontentare del terzo posto. Curiosità: le tre posizioni del torneo mondiale per società ricalcano quelle del ranking per Nazionali, con il Brasile a quota 345 punti, la Russia a 342 e l’Italia a 286.

Con il bronzo alla World League e alla Grand Champions Cup e l’argento agli Europei, gli azzurri al servizio del ct Mauro Berruto mettono in bacheca la sesta medaglia in 3 anni. Nonostante le numerose rivoluzioni, debuttano i centrali Thomas Beretta, Daniele Mazzone, Matteo Piano, gli schiacciatori Jiri Kovar, Filippo Lanza e Luca Vettori, il libero Salvatore Rossini e il palleggiatore Davide Saitta, e gli infortuni (su tutti, quello capitato a Simone Parodi), i ragazzi continuano a salire sul podio; manca il gradino più alto, ma le ultime sfide giocate ad armi pari con le due squadre migliori dimostrano che il divario ormai è minimo. Chissà che Ivan Zaytsev – eletto migliore schiacciatore alla World League e migliore battitore agli Europei (in cui Vettori è nominato migliore schiacciatore) – e compagni non infilino al collo il metallo più prezioso tra una manciata di mesi, in occasione della World League (la final six si disputerà a luglio a Firenze) e/o dei Mondiali (in Polonia, a settembre). A proposito di Mondiali, l’ItalvolleyUnder 20 di coach Marco Bonitta si aggiudica un bronzo brillantissimo e la Nazionale B condotta da Andrea Giani vince l'oro ai Giochi del Mediterraneo. Una menzione speciale va all'Iran, ormai avversario temibilissimo: grazie a Julio Velasco bissa il titolo di campione d'Asia, esordisce in World League e si piazza al quarto posto nella Grand Champions Cup, davanti a Stati Uniti e Giappone.

Mettiamo più a fuoco l’obbiettivo sulla Penisola: lo scudetto femminile è cucito sulle maglie della Rebecchi Nordmeccanica Piacenza (anche finalista alla Challenge Cup): coach Giovanni Caprara centra una tripletta memorabile: il tricolore è il primo della storia della società, come la Coppa Italia e la Supercoppa.

Il Campionato maschile se lo aggiudica la Diatec Trentino al termine di una battaglia senza esclusioni di colpi con la Copra Elior Piacenza (cinque gare, di cui l’ultima finita al tiebreak). Da incorniciare la prestazione di Giacomo Sintini: nella sfida numero 5 entra da titolare per la prima volta dopo aver sconfitto il cancro al sistema linfatico e gioca la partita perfetta. I biancorossi emiliani, però, vincono la Challenge Cup contro i russi, tanto per cambiare, dell’Ural Ufa e il capitano Hristo Zlatanov a dicembre diventa il giocatore più prolifico di sempre: sono oltre 8.880 i punti che lo schiacciatore ha messo a segno in 21 anni di carriera tra regular season e playoff di Campionato e Coppa Italia.

Se la pallavolo nostrana è una ancora una calamita capace di attirare i migliori atleti del pianeta, dal “martello” Bartosz Kurek, in forze alla Cucine Lube Banca Marche, al bomber Aleksandar Atanasijevic, acquistato dalla Sir Safety Perugia, in contemporanea assistiamo a una corposa fuga di talenti inedita: l’allenatore-cannibale Radostin Stoytchev lascia Trento e porta con sé all’Halkbank Ankara il nucleo di fenomeni composto dal centrale-opposto Mitar Djuric, dai due schiacciatori Osmany Juantorena e Matej Kazijski e dal palleggiatore Raphael Vieira De Oliveira, mentre l’opposto Jan Sokr accetta l’offerta della russa Dinamo Krasnodar. Dalla Lube partono lo schiacciatore Cristian Savani e il palleggiatore Dragan Travica, che si trasferiscono rispettivamente allo Shanghai Volleyball e al Belgorie di Belgorod.

Dalla Cina il capitano della Nazionale dell’era Berruto dichiara a fine anno l’intenzione di chiudere con l’Italvolley. Talento, dedizione assoluta - miracoloso il suo recupero dal grave infortunio alla caviglia in soli tre mesi – e integrità morale, il fuoriclasse mantovano è amato dai tifosi e rispettato da compagni, tecnici e staff: l’ambiente intero spera che il campione cambi idea e si presenti al prossimo collegiale azzurro.

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Cristina Marinoni