New York porta in alto il tennis italiano
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New York porta in alto il tennis italiano

Gloria al doppio femminile Errani-Vinci, che si aggiudica gli UsOpen. L'opinione di Lo Monaco

Dal Parigi a New York, dal Roland Garros agli Us Open. Con una puntatina poco fortunata eppure straordinaria agli Australian Open. La coppia di lusso del tennis italiano al femminile ha centrato ieri il suo secondo Slam stagionale. Un traguardo a dir poco sensazionale e soprattutto unico. Mai nessun azzurro era riuscito a fare tanto. Sulla terra e sul cemento, ieri come oggi, la Errani e la Vinci vincono e convincono. Ancora una volta. Sono loro ora la coppia da battere della racchetta internazionale.

E le cose vanno alla grande anche nel singolare. La Errani ha fatto un altro balzo in avanti, entrando tra le prime 7 al mondo. La Vinci è salita al 15° posto. Insomma, alzi la mano chi pensava che il 2012 potesse regalare tante soddisfazioni al tennis di casa nostra. Certo, se la Errani fosse riuscita a battere anche la Williams nei quarti degli Us Open avremmo raggiunto un traguardo da copertina, ma per i miracoli c'è tempo. A proposito, la fortissima atleta Usa è tornata sul trono del torneo della Grande mela con una partita che ha riservato tante sorprese. E oggi si torna in campo per la finale del singolare maschile. La sfida da non perdere, Djokovic-Murray. Ne parliamo con Jacopo Lo Monaco, voce di Eurosport.

Us Open 2012, tutto o quasi come previsto?

A dire la verità, credo che nel doppio femminile in molti si aspettassero la vittoria delle Williams. Nel momento in cui hanno perso, era la grande occasione di Errani-Vinci per confermare un'annata straordinaria. Sul cemento, avevano raggiunto la finale agli Australian Open ed erano arrivate molto vicino al successo. Ieri invece non c'è stata partita.

Le due tenniste ceche erano avversarie ostiche per la coppia italiana che aveva perso 3 volte su 4 quest'anno. Il fatto che le abbiamo dominate come abbiamo visto, è una conferma ulteriore che sono cresciute e lo si è visto soprattutto nel singolare. Sara Errani è oggi numero 7 al mondo, Roberta Vinci è la numero 15. E non è detto che sia l'apice...

Brave, determinate e soprattutto amiche. La Errani e la Vinci hanno trovato la formula del successo...

Credo che l'una sia stata davvero utilissima all'altra per migliorare nelle cose che le venivano meno bene. La Errani era atleticamente fantastica, mentre la Vinci lasciava un po' a desiderare. Bene, quest'ultima negli ultimi mesi è migliorata tantissimo, arriva meglio sulla palla, tiene meglio il ritmo di gioco. E poi, stando bene fisicamente, stai meglio di testa. Perché sai di reggere il match, anche se dura oltre le 2 ore.

Al contrario, la Errani ha migliorato parecchio i suoi colpi di tocco: la smorzata, il back, gli attacchi in controtempo. Giocare il doppio insieme, secondo me, le è servito moltissimo. In più, essere così amiche significa parlarsi, confidarsi. Esternare le proprie paure, ammetterle. Ripeto, io mi aspetto ancora ulteriori progressi da loro. Saranno sicuramente a Istanbul in doppio. Vedremo cosa riusciranno a fare...

Quanto vale la loro affermazione a New York? Cosa aggiunge alla loro carriera un traguardo di questa portata?

Tanto. Non sono tante le coppie che sono riuscite a vincere due Slam nella stessa stagione su due superfici completamente diverse tra loro, terra e cemento. A mio parere è un'affermazione che vale davvero tantissimo. E ricordiamoci che il doppio femminile non è trascurato come il doppio maschile. La conferma arriva dal fatto che agli Us Open c'erano, tra le altre, le sorelle Williams e la coppia Kirilenko-Petrova.

Serena Williams schiacciasassi, ma con moderazione. Sembrava dovesse fare della Azarenka un unico boccone. Poi, le solite pause...

Mi attendevo delle conferme. Perché se è vero che sull'erba olimpica la Williams aveva dominato, sul cemento aveva lasciato un po' a desiderare. Negli appuntamenti importanti aveva perso e in due set. Se voleva dimostrare di essere la numero 1, doveva vincere a New York, anche per cancellare l'amaro delle sue due ultime prestazioni, la semifinale 2009 con la Clijsters e la sconfitta dello scorso anno in finale con la Stosur. Gara nella quale partiva nettamente favorita.

E ieri se l'è vista brutta. Aveva fretta di vincere e non ha avuto la pazienza di dire 'ok, facciamo un passo indietro, vediamo di giocare un colpo più rotondo per tenere la palla in campo e ritrovare le sensazioni giuste'. Ha continuato a tirare fortissimo e a sbagliare tantissimo. Poi, ha ribaltato la situazione, grazie anche a un calo della Azarenka.

Oggi la finale del singolare maschile. Djokovic e Murray si daranno battaglia nell'ennesimo confronto al vertice. Fuori Nadal per infortunio, e con Federer fermato da un insospettabile Berdych, in cima all'Olimpo del tennis internazionale ci sono sempre i soliti noti...

E' stato molto onesto ieri David Ferrer. Ha detto 'Roger, Andy, Nole e Rafa sono più forti di me. Non so dirvi bene perché. Se lo sapessi non sarei numero 5 al mondo'. Io credo che l'unico che possa inserirsi, se rimane in forma per una stagione intera, cosa che non è accaduta nemmeno quest'anno, è Del Potro. Gli altri sono effettivamente un gradino sotto. Può capitare la giornata di grazia, vedi la vittoria di Berdych su Federer, ma per il resto non c'è storia. Sono loro i 4 da battere ancora per diversi anni, sempre che non succeda qualcosa di particolare. Come un crollo fisico. Se Nadal non riuscirà ad esprimere più il suo tennis molto aggressivo a causa dei guai al ginocchio, è chiaro che calerà poco alla volta. Posso pensare a un'ipotesi simile anche per Federer. Djokovic e Murray, invece, credoche li vedremo al vertice ancora per diverso tempo.

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Dario Pelizzari